La città di Asti celebra uno dei suoi artisti più eclettici e visionari del secondo Novecento, Mario Perosino (1930-2008), con una mostra monografica senza precedenti.
"Mario Perosino. Il canto delle muse enigmatiche e dei malinconici guerrieri", questo il titolo dell'esposizione, apre i battenti a Palazzo Mazzetti dal 27 giugno al 14 settembre 2025, offrendo al pubblico un viaggio unico nell'universo fantastico e colto di un pittore autodidatta che ha saputo creare un linguaggio iconografico del tutto originale.
L'esposizione, curata da Francesco Antonio Lepore con la collaborazione di Andrea Rocco e Giordana Perosino, è un vero e proprio compendio della straordinaria produzione di Perosino, suddivisa in cinque sezioni tematiche che ne ripercorrono l'evoluzione artistica.
Il percorso espositivo si apre con le Nature morte, tele dense di oggetti e simboli, dove manichini antropomorfi, gioielli e orologi a pendolo dialogano in un caleidoscopio di colori, quasi un "memento mori" che riflette sul tempo che scorre. Opere come "Solitudine", "Enigma", "Il Pendolo" e "Melanconia" offrono uno sguardo sull'animo profondo dell'artista.
Si passa poi alla sezione Sacro e profano, un affascinante mix di Madonne, santi e figure mitologiche reinterpretate, in cui l'eco della classicità si mescola a variazioni geometriche e astratte. Mitologia e agiografia diventano per Perosino un'inesauribile fonte di ispirazione per il suo alfabeto pittorico.
Il cuore pulsante della mostra è rappresentato dalle Figure fantastiche, regine e guerrieri grigliati e gladiatori. Qui emerge la cifra stilistica più riconoscibile di Perosino: figure arcimboldesche e guerrieri protetti da armature fiabesche, la cui inquietudine è celata da tassellature moresche e bizantinismi. I suoi gladiatori, potenti e terrificanti, sfoggiano maschere da samurai ed elmi crestati, popolando un mondo a metà tra il mito e il sogno.
Le Architetture rappresentano lo scenario ideale per queste creature oniriche. Spazi che vanno dagli echi metafisici di De Chirico, con piazze rinascimentali e manichini sospesi, fino a interni barocchi e tortili, per approdare a sogni fantasy di architetture aliene, abitate da "eternauti grigliati".
Infine, la sezione dedicata alle Muse enigmatiche e ai malinconici guerrieri svela il canone di bellezza di Perosino: una donna rinascimentale, un essere dolcissimo e irraggiungibile. Queste muse scambiano baci "in toccate e fuga" con i loro cavalieri, in un'atmosfera sospesa e priva della sensualità di artisti come Klimt o Hayez, che ne svelano l'idealismo romantico.
L'esposizione è il frutto di un'importante collaborazione tra la Fondazione Asti Musei e il Comune di Asti, con il prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e la sponsorizzazione del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
L'ingresso alla mostra è incluso nello Smarticket, un biglietto unico che permette di visitare ben sei siti della Fondazione Asti Musei, tra cui la Cripta di Sant'Anastasio, Palazzo Alfieri e la Torre Troyana, offrendo un'occasione imperdibile per scoprire il patrimonio artistico e culturale di Asti.