L’antica cucina gardesana a due passi dal lago

Una gestione giovane e un corredo di ricette di successo: ecco come si costruisce un’osteria da sold out

25.04.2018

La posizione dell’Osteria Rivelin (Via Milano, 1 - tel. 045 2526048) di Peschiera del Garda (Vr) è quanto di meglio si possa desiderare. Siamo perfettamente di fronte alla porta di accesso di Peschiera del Garda, con le possenti mura. E - comodo - un ampio parcheggio intorno. L’ingresso è tra i blocchi di pietra squadrati, una porticina che rischia di perdersi a un primo sguardo.

L’interno è una festa di toni caldi, bottiglie alle pareti, tavoli di legno. Forse un po’ stretti, ma non importa, perché si percepisce fin da subito che il senso del locale è proprio in questa atmosfera informale e rilassante.

La scelta dei vini è limitata ma ben fatta, in tavola arrivano subito pane e companatico.
La lista delle vivande è altrettanto breve e parla un solo linguaggio, quello della cucina veronese autentica. Nonostante i gestori del locale siano giovanissimi, l’elenco è un bel compendio di ricette della tradizione.

Agli antipasti ci sono i fasoi imbogonè, piatto della tradizione veronese, con luganega e polentina, oppure il piatto per eccellenza della Quaresima in Veneto: la polenta con aringa. Ci sono anche piatti vegetariani e un’importante selezione di salumi e formaggi che non disdegna le produzioni di malga.

Ai primi il piatto che eccelle sono gli gnocchi, tra i migliori in assoluto, morbidi ma non friabili, con il giusto sapore di patata e senza le note farinose che spesso rovinano l’assaggio. Sono gli gnocchi di casa, della memoria, della nonna. E per una volta, visto che questa nonna è sempre tirata in ballo in ogni menu italiano, l’affermazione è vera. Io per lo meno li ricordo così ed è bellissimo. Ci sono anche i bigoli (con le sarde, al ripasso o con il pesto di porri, guanciale e noci), le tagliatelle con la pastisada di caval secondo un’antica ricetta veronese e la zuppa di cipolle che contempla anche il Monte Veronese.
Ai secondi torna la pastisada de caval, ma c’è anche un eccellente coniglio in teglia e il fegato alla veneta (con le cipolle). La qualità di un locale però si misura, spesso e volentieri, dalla proposta di verdura. E qui niente insalatina e carotine tristi, ma veri e propri piatti come le radici amare alla curcuma, le verze saltate in padella con aglio e olio EVO del Garda o i Pomodori e Seola.
Si chiude (e non poteva che essere così) con il tiramisù.

Nota di merito per un conto onesto, un rapporto di qualità/prezzo invidiabile. Lo abbiamo scoperto durante Vinitaly, ve lo consigliamo per le prossime gite fuori porta.

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