Che bel Caminetto a Oropa

Nel grazioso locale di Pierangelo Martinazza e Silvana Giordani

17.09.2022

Le volpi ti guardano dal ciglio della strada mentre da Biella sali verso Oropa. All’apice si staglia il Santuario dedicato alla Madonna che quest’anno ha festeggiato i 500 anni. Oltre il cancello, c’è subito la parte che riguarda l’ospitalità: le camere, i bar e i ristoranti distribuiti su due piani. Noi siamo stati in quello sulla destra al piano terra, il Caminetto, dove abbiamo sempre mangiato bene ed è stata una soddisfazione scoprire che Pierangelo Martinazza e Silvana Giordani proseguono nella direzione della qualità, alimentata dal rapporto con i contadini e gli artigiani migliori del luogo e d’Italia. La farina per la sua polenta concia, infatti è quella trentina di Storo, ma se gli chiedi un formaggio, arriva una toma del Maccagno stratosferica e saporosa, che viene utilizzata anche nei suoi piatti.

Il locale è davvero grazioso: tre salette, una sulla sinistra, più riservata, due ampie sulla destra, con il caminetto (nomen omen) dove abbiamo cenato con grandissima soddisfazione. Silvana, la moglie, è una perfetta padrona di casa e sarà lei, con il marito, a servirvi i vini che contano su una selezione di 150 etichette, con una ricerca di quelle locali che altrove non ha nessuno. Ad esempio quel Bramaterra di Gaggiano di Lessona, che ci ha resi felici, accanto al Mesolone di Filippo Barni e all’Erbaluce di Oliviero Pastoris di Viverone, già nostro top Hundred, che non assaggiavamo da diverso tempo.

Tavola elegante, si parte con un amuse bouche di funghi impanati, perché quello dei funghi e della selvaggina è un must della maison. Fra gli antipasti, selezione di salumi, ma anche quattro assaggi di antipasti caldi (porcini freschi in cestino di parmigiano, semolino dolce, fiori di zucca ripieni, flan di carote viola con fonduta leggera piemontese e fogliette di tartufo fresco) molto buoni.
Fra i primi la polenta concia di Oropa è una crema saporosa e piacevolissima, imperdibile come piatto, ma che buoni gli agnolotti alla piemontese ai tre arrosti con la sfoglia sottilissima. Mai ci sono da prendere in considerazione anche la pasta e fiori con ripieno di ricotta e miele e i tajarin al ragù di salsiccia.
Sorpresa fra i secondi con il piatto che vale il viaggio: il Fric del Marghé, ovvero la frittata del malgaro preparata con uova, burro, formaggio, pomodoro fresco, farina di mais e pepe.
Eccellente il tapulone d’asino alla moda di Borgomanero, in alternativa a coscia d’anatra all’arancia con riduzione al Marsala e scorzette di arancia o filetto di cervo con erbe alle noci, castagne e salsa alla grappa.
Fra i dolci è imperdibile il bonet, ma anche lo strudel dello chef.
Una gran bella cena, rara avis, perché la situazione energetica impone l’apertura serale solo su prenotazione mentre a pranzo sono sempre aperti, tranne il lunedì.

Caminetto

Via Santuario D'Oropa, 480
Oropa (BI)
Tel. 015 3352634 - 320 8205175

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