Lodali, la nobiltà del Nebbiolo!

Presentate le nuove annate di Barbaresco Rocche dei Sette Fratelli, Barolo Bricco Ambrogio e Barolo e Barbaresco Lorens, ed è poker d’assi

05.06.2020

Walter Lodali è un piemontese Doc. Anzi Docg, visto che nelle sue vigne sulle colline di Langa dà voce al nebbiolo con Barbaresco e Barolo di gran classe. Ma da piemontese Docg qual è, appunto, se gli fai notare il percorso di crescita che ha fatto, arrivando ad essere uno dei “grandi del suo territorio”, quasi si imbarazza. I complimenti li ascolta, ma con quel carattere schivo proprio dei langhetti e dei monferrini, è come se gli leggessi negli occhi che, per lui, il merito, non è suo, ma della terra, delle sue vigne.

E invece questo gigante buono, più a suo agio con i silenzi dei filari, che con gli applausi, di suo ne ha messo, e ne mette, eccome. È cresciuto solo con mamma Maria Margherita, per tutti Rita, che si è trovata ad essere vedova quando lui aveva 5 anni. Lei, pur facendo allora tutto un altro mestiere, dimostrando una forza e un coraggio fuori dal comune, è riuscita a proseguire l’attività della cantina, fondata nel 1939 da suo suocero Giovanni, e dal 1958 presa in mano da suo marito Lorenzo che l’aveva avviata alla produzione dei primi cru di Barbaresco e Barolo.

Walter si è diplomato alla scuola enologica di Alba nel 1998, e quale sarebbe stata la sua strada lo ha capito in fretta. Il vino. Per questo, volendo onorare la memoria del padre e i sacrifici della madre, appena conclusi gli studi, ha affiancato mamma Rita. E in poco tempo, dimostrando il suo valore, ha preso in mano l’attività.

Tra i meriti di cui non si fa vanto, ma che ha, l’aver avuto la lungimiranza di rinnovare le attrezzature per la lavorazione, l’aver perfezionato le tecniche produttive e di vinificazione, quell’umiltà che si traduce nella sua ricerca, quasi ossessiva, di migliorare sempre. Con la costante che lo ispira sin dagli esordi, di raggiungere l’obiettivo che i suoi vini raccontino la terra in cui nascono, a partire dai quattro moschettieri di famiglia, il Bricco Ambrogio per quanto riguarda il Barolo, il Rocche dei Sette Fratelli per il Barbaresco, le due riserve “Lorens” (dedicate a papà Lorenzo, Lorens in piemontese) con Barbaresco e Barolo.
In questi giorni la presentazione delle nuove annate del quartetto di vini più prestigiosi. Se le emozioni sono state ancora una volta forti con Barbaresco Lorens 2017, dal colore rubino intenso, dai profumi di marasca e prugna matura, dai sentori di liquirizia e dalla fine speziatura. E con il Barolo Lorens 2016, dalla formidabile complessità, dal naso fitto e aristocratico, dai profumi di frutta rossa e spezie, con un palato che conferma il suo fascino barolesco con un sorso che si segnala per succosità e lunghezza.

Non meno emozionanti son stati il Barbaresco Rocche dei Sette Fratelli 2017 ed il Barolo  Bricco Ambrogio 2016, a nostro avviso, vere cartine tornasole della cifra stilistica di Lodali, che di anno in anno si sta caratterizzando sempre più quale alfiere dell'eleganza.
Il primo è figlio di uno dei cru più nobili di Treiso, Giacone, e dopo 18 mesi in botti grandi e 6 mesi in bottiglia, nel bicchiere ne esprime tutta la finezza, con colore granato luminoso, profumi floreali di viola, e trama fruttata di grande valore, dove emerge la marasca, in alternanza con le sensazioni rinfrescanti agrumate e le note balsamiche, con profondità data dalla fine speziatura, mentre in bocca la struttura importante è sostenuta da una stupenda freschezza, che gli conferisce sorprendente e gustosissima bevibilità, che porta a un finale che si distende lunghissimo.
Dai vigneti in Roddi, invece, e più precisamente da quel Bricco Ambrogio di cui porta il nome, il secondo, che, complice la grande annata, il 2016, in cui è venuto alla luce, ha il carisma dei più grandi cru del territorio, e affascina con le sue note di viola, i suoi profumi di ciliegia, fragoline di bosco, ribes, le sue note elegantissime di menta e finocchietto, i sentori speziati di cannella, con un sorso che alla caratteristica forza unisce inaspettata finezza, in virtù della spinta fresco - sapida che lo caratterizza, dando slancio alla beva, e rendendola irresistibile, con la bottiglia che, come accade con i grandissimi vini, ha un solo difetto, finisce in fretta!
Il nostro giudizio sulle nuove annate di Barolo e Barbaresco Lorens, Barbaresco Rocche dei Sette Fratelli e Barolo Bricco Ambrogio? Walter Lodali con i 2016 e i 2017 ha calato un poker d’assi!

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