Dal Veneto alla Puglia i vini della famiglia Tinazzi

Su La Stampa Paolo Massobrio assaggia i vini delle realtà vitivinicole venete e salentine: Amarone, Malvasia e Primitivo

18.06.2020

Oggi su La Stampa Paolo Massobrio presenta i vini della famiglia Tinazzi che possiede 100 ettari vitati divisi tra Veneto (dove sono 4 le realtà vitivinicole) e Puglia, con gli enologi Giuseppe Gallo (in Veneto) e Vito Luccarelli (in Puglia).
Ma accanto alla viticoltura, vi è pure un’intensa attività nel campo del sociale per aiutare giovani con disagi comportamentali e familiari e un'attività di ricerca sulla biodiversità.

Venendo ai vini, ecco il Salento il Negramaro “Megale” 2019 (di cui Massobrio dice che "Si mangia") e la sua versione rosata che si chiama “Kleio”, fresco e armonico. E poi l'elegante Primitivo di Manduria “Imperio LXXIV” 2018, il Salento Malvasia Nera “Tiranno” 2018, pieno e tannico, e il Salento Malnera 2019, un blend di merlot e malvasia nera.

I vini di punta del Veneto sono l'Amarone della Valpolicella “La Bastìa”, piacevole nella sua morbidezza; il Valpolicella Ripasso superiore “Monterè” di cui colpisce soprattutto la speziatura e la freschezza, tratto che Massobrio riscontra anche nel Veneto Merlot “Prato del Faggio” 2018; il Cabernet sauvignon “Dugal” e la Corvina “Corvè" in purezza 2017. Dall’azienda di Lazize del Garda arriva poi il Lugana 2019, dal gusto asciutto, fresco, morbido, ben bilanciato; il Custoza 2019 e l' Amarone Marziale 2012 dei Poderi Campopian, che ha una carica balsamica particolare, oltre a note di torrefazione e frutta matura, quasi candita. Grazie a Tinazzi Veneto e Puglia si sono incontrati.

Tinazzi
Lazise (Vr)
via delle Torbiere, 13
tel. 045 6470697


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