La Notizia

04.03.2022

Su tutti i principali quotidiani oggi si parla diffusamente degli effetti che l’attacco della Russia all’Ucraina sta riversando sull’economia, con i prezzi delle materie prime alle stelle che inevitabilmente si riflettono su diversi settori, agricoltura in primis. A preoccupare infatti la corsa dei prezzi di grano, frumento, mais e soia che rischia di ripercuotersi nel carrello della spesa, con aumenti per pasta e pane, ma anche crackers e biscotti. Ieri alla Borsa di Chicago i contratti futures sul grano tenero, del quale Russia e Ucraina sono tra i maggiori esportatori mondiali con una quota del 14% del mercato, ha toccato il record storico con un più 7% a 1134 dollari a bushel. E a causa delle difficoltà nel reperimento dei mangimi per gli animali, anche gli allevamenti di suini e bovini rischiano dei fallimenti a catena. (Corriere della Sera, QN, Il Giornale e Avvenire) @ Una situazione che genera paura anche tra i consumatori, che nei supermercati hanno già iniziato a riempire i carrelli facendo incetta di pasta per il timore che i prezzi aumentino ulteriormente. Se ne parla sul Corriere di Verona, dove il direttore di un ipermercato riferisce di vendite di pasta cresciute del 20%. “Aumenti di vendite di altri prodotti non ne vediamo - dice - ma sarà questione di tempo”. @ Intanto, la “russofobia” non risparmia neppure i cocktail. I locali statunitensi hanno infatti dichiarato guerra al Moscow Mule: il celebre long drink a base di vodka e ginger beer abbandonerà ogni riferimento a Mosca e si chiamerà “Kiev Mule”. Stessa sorte toccherà anche a Caipiroska, White Russian e Black Russian. @ Gli aumenti dei prezzi e il rincaro bollette ha avuto effetti anche sui locali del centro di Milano, dove per una cioccolata al banco si arriva a spendere 7 euro, per acqua e coca 14 euro e ben 10 euro per due palline di gelato. E i clienti scappano. (Libero Milano) @ La produzione agricola, alimentare e dell’acquacoltura sarà presto contraddistinta dal marchio “Biologico Italiano” del Mipaaf per contraddistinguere i prodotti ottenuti da materia prima nazionale. Lo prevede la legge sul biologico approvata il 2 marzo dal Senato, ora in attesa di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale. 

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