La Notizia

26.11.2021

La fame non si batte, l’indifferenza sì. E’ il titolo scelto da Libero per rilanciare la Giornata della colletta alimentare, che domani porterà centinaia di volontari nei supermercati di tutta Italia per raccogliere i generi alimentari donati dai cittadini e destinati alle persone in difficoltà. Un’iniziativa lodevole che il Banco Alimentare sostiene da tanti anni il cui obiettivo non è sconfiggere la povertà, ma ricordarci degli “invisibili”. @ La dieta mediterranea purtroppo non è da tutti. A dirlo uno studio condotto dall’epidemiologia Maria Laura Bonaccio su 25 mila molisani, secondo cui sulle tavole arrivano ormai sempre più spesso alimenti industriali, verdure congelate comprese. E non si tratta solo di una questione di cultura, ma anche di portafogli. (Il Venerdì di Repubblica) @ Stop al pane sfuso nei grandi supermercati e nei centri commerciali. Lo ha stabilito una sentenza del Consiglio di Stato, dando ragione alle tesi esposte da Confartigianato Italia. I clienti, dunque, non potranno più acquistare in modalità self-service i prodotti da forno, che invece dovranno essere confezionati dal personale prima dell’esposizione al pubblico. (La Stampa di Cuneo) @ E nella Gdo arriva una notizia anche da Esselunga, che ieri ha inaugurato a Milano, in via Spadari, un temporary store esclusivamente dedicato alla sua linea di alta pasticceria Elisenda. L’obiettivo è quello di portare il marchio anche al di fuori dei propri negozi, per farla conoscere e dare al pubblico la possibilità di degustare le sue specialità in una cornice esclusiva. @ Nei locali non servono solo cuochi, ma anche manager. A dirlo il direttore generale della Fipe, Roberto Calugi, che su Sette interviene delineando lo stato di salute del settore ristorativo nel periodo post-Covid. “La risposta da dare alla crisi - spiega - è fatta innanzitutto di competenza manageriale, una parola che in passato è stata poco accostata ai problemi del settore, ma che adesso indica un passaggio necessario e non più rinviabile. Non bastano i bravi cuochi a qualificare la nostra attività, ci vuole anche più competenza imprenditoriale”. @ Tempi duri per i mercatini di Natale tedeschi. La recrudescenza del Covid ha spinto il governo a vietare i tradizionali Weinachtsmarkte non solo in Baviera, ma anche a Dresda, in Sassonia e in Brandeburgo, la regione che circonda Berlino, ma non nella Capitale. Un danno enorme se si considera che i visitatori, solo nel 2019, erano stati 159 milioni. (Italia Oggi) 

X

Cookie Policy

This page uses third-party cookies to offer personalized content