Guido Porrati, sempre sul pezzo: lancia la bottega infinita

Un nuovo modello di fare impresa che salva la tradizione facendo innovazione

03.04.2020

Guido Porrati, sommo bottegaio e tra i fautori del Manifesto della Bottega Italiana (link) stilato due anni fa dal Club di Papillon, è tra i più attivi operatori del settore anche in questo periodo di emergenza legata al Coronavirus.

Lo abbiamo intervistato per far conoscere ai lettori il suo nuovo modello di fare impresa che salva la tradizione, ma così facendo diventa innovazione.

Guido, da dove nasce questo nuovo progetto che hai denominato “La Bottega Infinita"? 
Da un’esigenza che avevo nel cassetto da qualche tempo, e che questo momento storico ha fatto sì che divenisse “quasi” obbligatoriamente una realtà a causa della difficoltà dei clienti a raggiungerci e per l’assenza di turisti (italiani e stranieri) che frequentano solitamente la nostra splendida Liguria. Una evoluzione naturale del concetto di “bottega” che già lo scorso anno mi aveva dato segnali positivi con l’avvio delle spedizioni delle nostre eccellenze alimentari e vitivinicole anche negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Una “bottega” non più solo stanziale, perciò, ma dinamica e in grado di creare un racconto delle eccellenze del nostro Paese attraverso la nostra passione quotidiana e il miglioramento dei nostri servizi.

E oggi come si traduce questa filosofia? 
Qui a Rapallo abbiamo reinventato il nostro Lavoro, ma non il nostro Mestiere. Se tu hai difficoltà a raggiungerci (ma anche per evitare eventuali assembramenti di gente), siamo noi che ti consegniamo la spesa gratuitamente e in completa sicurezza direttamente a casa (a Rapallo, Santa Margherita Ligure, Zoagli e Portofino, e con un piccolo contributo, da Recco a Sestri Levante). Abbiamo sopperito all’assenza del contatto relazionale fisico in negozio, con un’attenzione maggiore al cliente al telefono o tramite mail, cercando di interpretare al meglio le sue esigenze e offrendo un servizio personalizzato che lo faccia sentire unico. Mandiamo via whatsApp le immagini dei prodotti che ha acquistato e anche del nostro team all’opera mentre sta confezionando la tua spesa. Lo stesso vale se spediamo invece la spesa fuori regione o all’estero. L’attenzione costante al cliente è fondamentale. E ovviamente fa sì che un’impresa possa garantire il posto di lavoro ai dipendenti.
Che strumenti di marketing hai utilizzato per promuovere questo servizio? 
Esclusivamente i social network, con una comunicazione chiara, semplice, efficace, e che fosse in grado di trasmettere anche con immagini in tempo reale tutto il nostro entusiasmo e impegno nel fare questo nuovo tipo di servizio. Siamo stati anche pionieri, per sopperire alle difficoltà pratiche legate alle modalità di ritiro del contante, a sperimentare una forma sicura di pagamento (Nexi) con carta di credito da remoto. Ricevi subito il tuo scontrino virtuale tramite whatsApp, sms o mail, inserisci i dati della tua carta, e hai già pagato… 
Sul nostro sito parlacomemangi.com troverai già la gamma delle nostre proposte di prodotti, con un approfondimento in tema di vini per il consumo quotidiano (da 4 a 7 euro) https://www.parlacomemangi.com/guidovino/.
Ma se ci chiami al telefono (0185 230530 - 328 2155098), saremo in grado lo stesso di esaudire ogni tua esigenza, consigliandoti al meglio.

Quale altro principio ritieni fondamentale? 
Fare Rete con altre attività del luogo è un imperativo irrinunciabile in situazioni di emergenza come questa, ma lo sarà anche in futuro quando questa fase cesserà. Noi non ci limitiamo a consegnare la spesa acquistata nel nostro negozio, ma estendiamo il servizio anche ai farmaci, ai giornali e ad altri beni di prima necessità che si possono reperire sul posto. Ma è anche occasione per sviluppare nuove collaborazioni.
È il caso, per esempio, della consegna relativa alle verdure e ortaggi freschi coltivati su terreni già abbandonati all’incuria delle colline di Rapallo, da un giovane contadino 2.0, Fabio Costantini, che si definisce “Fescion Farmer” (scritto proprio così). Anche questo aspetto rispecchia uno dei punti cardine del Manifesto della Bottega Italiana, che esprime come il ruolo moderno del bottegaio declina verso quello di co-produttore perché consiglia e indirizza gli artigiani con cui collabora, senza gelosie, giacché si ritiene un luogo dinamico e propulsore di continue scoperte.


Sono ancora una volta ammirato dall’iniziativa di Guido, che in questo modo esercita il ruolo di leader dei bottegai d’Italia, mostrando in azione un esempio che è replicabile ovunque. Per questo diffonderemo questa intervista, perché possa crescere in tanti tuoi colleghi, che da anni valorizziamo sul Golosario, un modo per aggredire il futuro. In questa direzione va anche la sezione il SOSTENIsario che abbiamo creato proprio per lo scopo di una crescita comune. Grazie Guido!

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