Per i visitatori di Golosaria Monferrato che raggiungeranno il Castello di Casale Monferrato, c’è l’opportunità di accedere e di visitare il “Centro Documentazione Doc Paolo Desana”, luogo di forte valenza storica e culturale, riconosciuto nel maggio del 2022 di “interesse storico particolarmente importante" dal Ministero della Cultura.
Il
Senatore Paolo Desana, recentemente ricordato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 44° Forum dell’Olio e del Vino, Internato Militare Italiano e padre delle Denominazioni di Origine, fu protagonista di una battaglia parlamentare che condusse a definire tale impianto normativo, poi assunto a livello europeo. Un testimone poi raccolto dal figlio Andrea, agronomo e giornalista, che oltre ad aver dedicato al padre un libro su questa doppia tematica della sua esistenza, dal titolo
“Paolo Desana, la storia di due vite tra lager e vini Doc”, è fondatore e presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc.
Nelle sale al primo piano del Castello, si potrà visitare l’ampio
archivio e il
fondo fotografico di Paolo Desana, la documentazione sulla Doc dal 1966 al 1989, sulla civiltà e la cultura del vino, sul patrimonio materiale e immateriale del territorio, sul paesaggio del Monferrato Patrimonio Unesco; sono conservate perlopiù fonti inedite che ripercorrono dalla seconda metà dell’800 a oggi le innovazioni della comunicazione e delle tecniche in campo agrario e vitivinicolo, la storia della Denominazione di origine e dei vini italiani di qualità, e anche le vicende poco note degli internati militari italiani (IMI) nel lager nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, esperienza che Paolo Desana visse in prima persona.
Recentemente, gli archivisti
Francesco Benatti e Vanda Gallo hanno inoltre provveduto a catalogare e digitalizzare gran parte delle opere presenti. Tra le ultime donazioni al Centro, libri e documenti di
Arturo Marescalchi (1869-1955), politico, enologo e docente italiano. Si diplomò come enotecnico svolgendo successivamente la sua attività a Bordeaux e a Parendo. Nel 1892 tornò a Conegliano per via della nomina come aiuto alla Cattedra e al Laboratorio di Fitopatologia e docente di Scienze Naturali nel corso inferiore. Successivamente fondò sempre a Conegliano l'Associazione Enotecnica Italiani e il periodico L'Enotecnico oggi conosciuto con
L’Enologo.
Oggi, nelle sale del Centro, trovano spazio anche una
sezione eno-chimica con una ricca e interessante esposizione di strumenti di carattere enologico, e una
mostra permanente dedicata a porta bottiglie disegnate da artisti.