I nostri migliori assaggi di aprile

Un'altra tappa vero i Top Hundred 2024

24.04.2024

Eccoci alla nona degustazione dall’inizio dell’anno, dedicata ai migliori vini d’Italia, ovvero alla selezione che porterà ai TOP HUNDRED 2024 di Golosaria.

BANFI di Strevi (Al)

Si tratta di uno dei marchi più celebri del vino italiano nel mondo che a Strevi ha il suo centro dedicato alla spumantistica con risultati giunti a un livello di eccellenza. La nostra ultima degustazione lo ha dimostrato a cominciare dall'Alta Langa Extra Brut “Cuvée Aurora“ 2020, dal colore brillante, e un perlage finissimo: ha naso fine, pieno, immediatamente speziato con note floreali (viola) e verdi che tornano anche per via retrolfattiva. In bocca chiude secco, finissimo. L'Alta Langa Blanc de Noirs Pas Dosè “Cuvée Aurora” 2017 ha naso più disteso, con i profumi floreale che si fanno più marcati. In bocca è cremoso, ma l'alcolicità che si percepisce maggiormente al palato incide sull'equilibrio complessivo del sorso. L' Alta Langa Rosè Extra Brut “Cuvèe Aurora" 2020 è grande: di colore rosa antico, tenue, che rimanda alla cipria comunica immediatamente una finezza che si percepirà anche al naso dove si nota tutta la piacevolezza della scorza d'arancia candita. In bocca è diretto, secco, di buona acidità.
Tra i rossi il Piemonte Albarossa “La Lus” 2020: di colore impenetrabile ha note tostate, di caffé, con una speziatura che torna anche in bocca.
Notevole anche l’assaggio della clamorosa Cuvée Aurora 100 mesi in magnum ovvero un Alta Langa Riserva 2012 che prolunga a 100 mesi la permanenza sui lieviti.

Questa è un po’ la sintesi di tutti i brut della maison, in termini di finezza, potenza alcolica e freschezza.

PIANCANELLI di Loazzolo (At)

Che bella scoperta questa azienda agricola condotta dall'enologo Silvio Laiolo che in questo territorio celebre per la denominazione più piccola d'Italia ha dato vita a una teoria di vini dove anche i rossi hanno una bella personalità. Lo dimostra il Monferrato Nebbiolo “Nefrej” 2022, con un naso di piccoli frutti, viola, piacevolmente balsamico. In bocca è tannico, fruttato, di buona acidità per un sorso decisamente piacevole. Il Dolcetto D’Asti 2022 è iconico: ha naso di mora appena raccolta, mentre in bocca il tannino ancora verde ci racconta un vino in evoluzione, piacevolmente imperfetto come molti Dolcetto. Applausi per la Barbera d’Asti 2022 che ha naso pieno, con la rosa tipica della Barbera e quella mandorla che ingentilisce il naso e che ritroveremo poi nel finale di un sorso che integra perfettamente corpo e acidità filigranosa. Il Loazzolo Vendemmia Tardiva “Bricchi Mej” 2021 mostra tutte le potenzialità del moscato passito di Loazzolo che al naso riesce a esprimere profumi speziati di the, pesca uniti a una leggera balsamicità.

PRINCIPE CORSINI di San Casciano Val di Pesa (FI)

Una famiglia con mille anni di storia alle spalle che ha mantenuto le radici e delle splendide proprietà nella zona del Chianti Classico e in Maremma. Oggi quest'azienda può così contare su una bellissima villa padronale e due case coloniche in cui è presente l'attività di ospitalità con camere e ristorazione che completa un quadro dove il vino da secoli ha un ruolo di primo piano. La produzione è vasta e contempla anche un Vino spumante Brut Rosé da uve sangiovese vinificate con metodo charmat lungo. Dal bel colore buccia di cipolla, ha naso più intenso, speziato, con profumo intenso di camomilla. In bocca la bolla è ricca anche se non particolarmente fine.

Il Toscana Vermentino 2023 della Tenuta Marsiliana ha naso molto intrigante tra miele prugna gialla e note verdi. In bocca punta sull'immediatezza di un sorso dall'acidità spiccata.
Tornando al cuore della produzione, il Chianti Classico “Le Corti” 2022 ha naso molto tipico di mora e sottobosco, in bocca corpo e giusta acidità. Il Chianti Classico Riserva “Cortevecchia” 2020 come ci si aspetterebbe sale d'intensità già al naso con profumi che evocano la mammola. In bocca però non ha la presenza che ci si aspetterebbe al pari del Chianti Classico Gran Selezione “Don Tommaso” 2020 che invece ha naso sontuoso con profumi di mora e mallo di noce. Il Chianti Classico Gran Selezione “Zac” 2019 ha naso complesso con sentori vegetali e terragni, una speziatura profonda che ritroviamo anche in bocca in un sorso pieno, complesso.
Una nota di merito anche per il Costa Toscana Rosso “Marsiliana” 2019, prodotto nell'omonima tenuta da uve cabernet sauvignon, merlot e petit verdot, che ha naso profondo, a tratti sulfureo, con sentori di peperone e frutta cotta. In bocca è pieno, con un tannino ancora da ammaestrare.

MOLINO 7 CENTO di Cori (Lt)

Un mulino settecentesco ad acqua costruito sulla riva di un canale che dai Monti Lepini conduce al mare, a partire dal 2014, dopo un attento restauro, è diventato il centro di una struttura enoturistica all'avanguardia con spazi wellness, ristorante e percorsi tra le vigne e gli olivi. La produzione di vino sembra un di cui nel complesso delle attività eppure le attrattive anche da questo punto di vista non mancano a cominciare dal Lazio Chardonnay 2022: di colore intenso, paglierino con riflessi dorati, ha naso complesso con i profumi varietali dello chardonnay che lasciano spazio al vegetale, quasi di foglia bagnata e fungo. in bocca è pieno, di buon equilibrio, con sorso setoso. Il Lazio Bianco “Sette” 2021 (70% di bellone e 30% pinot grigio) invece ha un profilo decisamente più floreale, con una presenza in bocca meno marcata del campione precedente. Il Lazio Rosso “Cento” 2021 (85% nero buono 10% merlot) ha naso intrigante con profumo di cola e incenso, con tannino ancora in evoluzione.

PESCARA VINI di Pratola Peligna (Aq)

Guerino Pescara è il giovane enologo che ha deciso di intraprendere un proprio originale percorso nella viticoltura che nasce prima di tutto dal rapporto con la vite, con una viticoltura rispettosa dei cicli ambientali e con una vinificazione che ripercorre metodi ancestrali. Il risultato è una teoria di vini dove non mancano piacevoli sorprese.
Lo Spumante Brut Nature “Carta Bianca - Bollata” 2021 ottenuto da uve trebbiano abruzzese e malvasia, si presenta di colore oro brillante, al naso è immediatamente speziato per poi aprirsi a una salinità intrigante che evoca le alghe marine. Questa si tramuta in bocca in una sapidità spiccata che sostiene una bolla ricca e un sorso asciutto. Interessante anche il Vino Rosso “Carta Bianca - Cordisco” 2022, da uve montepulciano, che al naso si esprime con una bella nota di incenso.

CANTINA DI PAGLIA di Offida (AP)

Di nome e di fatto. Bel progetto, giovane, ambizioso dal punto di vista della sostenibilità. La cantina si chiama così perché la struttura è realizzata con la paglia del grano dei loro campi. Le etichette delle bottiglie sono di fieno e fibre vegetali per evitare il taglio degli alberi, i pannelli solari producono energia per i processi aziendali.
Il Vino Bianco “Cocciuto” ha colore paglierino scarico note di frutta matura con l'aromaticità che sentivamo al naso che ritorna nel retrogusto. Il Vino Rosso “Kaleffeno” invece ha sentori terziari marcati che lasciano poi spazio a una piacevole viola al naso, mentre in bocca è un vino ancora in evoluzione.

CANTINE OLIVELLA di Sant'Anastasia (Na)

Una cantina che nasce nel parco nazionale del Vesuvio ai piedi del monte Somma: dodici ettari di vigne su suolo vulcanico-sabbioso per tre uve più che autoctone, quasi una prerogativa di questo territorio, cioè catalanesca, caprettone e piedirosso. Della loro produzione abbiamo assaggiato due etichette, entrambe eccezionali.
Il Vesuvio Caprettone “Emblema” 2023, dalle omonime uve, ha colore paglierino chiaro, naso di mela verde, con cenni minerali netti che evocano il gesso. In bocca è pieno, decisamente speziato, con la mineralità che si traduce in sapidità e stimola l'assaggio. Il grande vino però si conferma la Catalanesca del Monte Somma “Katà” che nell'annata 2023 ha naso fine minerale con la parte fresca, aromatica, che va ad affiancare l'affumicato del vulcano. In bocca è fine, anche nella sapidità, elegante, composto.

BENAZZOLI di Pastrengo (Vr)

Un progetto nato dall'impegno nella viticoltura di due sorelle, Claudia e Giulia Benazzoli, brave a sottolineare questa peculiarità di un vino "fatto da donne" grazie alle grafiche di Stefano Torregrossa e Luca Quagliotti.
Nell'ampia produzione spiccano il Chiaretto di Bardolino “Tecla” 2022 ha colore rosa antico, con naso di fragolina, agrumi e menta in bocca. In bocca è secco con una spiccata acidità. Il Bardolino “Dafne” 2022 rispecchia le caratteristiche di questo vino: naso pulito, ricco di frutta, in bocca è morbido, immediato.

Tra gli altri assaggi segnaliamo il Valdobbiadene Prosecco Superiore Ladaltempo 2017 firmato da Ruggeri di Valdobbiadene (Tv). È il vino che porta a compimento il percorso di questa cantina per spumanti capaci di allungarsi nel tempo ben oltre quanto siamo abituati. In questo caso infatti si tratta di uno charmat decisamente lungo (60 mesi in autoclave e un anno in bottiglia), che si esprime in calice di rara finezza, con profumi tenui, complessi, dove le note di mela appena accennate lasciano spazio al cedro e a una mineralità che si esprime in un sorso lungo, equilibrato, avvolgente.
Altro assaggio memorabile il Nizza Riserva “Generala” 2019 della cantina Bersano di Nizza Monferrato (At), firma storica nel mondo della Barbera, che ha puntato molto su questa denominazione. L’etichetta rappresenta il top di gamma e vuol essere uno dei riferimenti nell’ambito della Docg, riuscendoci, ancora una volta, rappresentando quello che ci si aspetta da un Nizza, ovvero l’esaltazione delle caratteristiche della barbera. Di colore rubino brillante, ha naso ampio, complesso, capace fin da subito di comunicare una sensazione di pienezza e morbidezza. C’è la mandorla tipica del vitigno, che si esprime però come un confetto, e poi una freschezza quasi balsamica. In bocca è pieno, tannico e dotato di una bella spada acida. La mandorla è il leitmotiv di questo sorso e resta al lungo per via retrolfattiva. 
Merita la segnalazione anche il Friuli Colli Orientali Bianco “Franco” 2022 di Colutta di Manzano (Ud): di colore paglierino chiaro, ha naso intenso, floreale, arricchito dalla parte agrumata del bergamotto. In bocca ha sapidità, equilibrio, con una bellissima acidità che spinge il sorso.

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