L'Italia della buona miscelazione continua a crescere, raggiungendo anche la provincia più sperduta. È quanto emerge dalla nuova edizione della guida ai migliori cocktail bar di BlueBlazeR, presentata gli scorsi giorni con una festa che ha richiamato a Milano l'intero settore nei nuovi spazi di Arca Milano. Sono 320 i locali selezionati, a rappresentanza di ogni regione d'Italia. Con 48 cocktail bar in guida il Lazio si conferma la regione con il più alto numero di locali presenti nella Guida, seguita, a solo un bar di distanza dalla Lombardia, e dalla Toscana (41 cocktail bar selezionati). Fra le città è invece Milano, con i suoi 37 indirizzi, la capitale del bere miscelato italiano.
Ma è nella capillarità delle segnalazioni, raccolte da un panel di esperti e giornalisti guidati da Giampiero Francesca e Massimo Gaetano Macrì, co-autori della guida, la vera peculiarità della guida. Uno su tutti, il Mezzo Pieno a Marcianise, in Campania, premiato come bar rivelazione dell'anno. “Giuseppe Iovine, per tutti Pino, é un eroe. Il suo posto è Marcianise, 50mila abitanti, un passato complicato, una radicata identità paesana. Giuseppe ha portato la mixology moderna nella sua città, non stravolgendone i crismi”, le motivazioni di un premio che accende i riflettori su questa realtà di provincia.
Per ogni locale recensito, a disposizione una scheda con una breve descrizione di presentazione, alcune informazioni sui cocktail consigliati e sul tipo di miscelazione praticata, gli orari, i contatti e l’accesso diretto alle mappe per rintracciare la strada col proprio navigatore. Quattro le categorie individuate - cocktail bar, bistrot – restaurant, hotel bar e speakeasy – ulteriori criteri di selezione.
“Le categorie sono uno strumento utile per consentire a chiunque, in base ai propri gusti e aspettative, di scegliere velocemente. Al di là del ‘cocktail bar’ propriamente detto, ‘bistrot restaurant’ indica quei locali in cui oltre che bere si offre un’esperienza food frutto di una cucina, in molti casi anche degna di nota – sottolineano Massimo Gaetano Macrì e Giampiero Francesca -. Non potevano poi mancare gli hotel bar, di cui siamo grandi estimatori. Anzi, con il nostro lavoro, vorremmo far capire che le atmosfere eleganti e ovattate di questi locali potrebbero essere frequentate da tutti. In Italia c’è ancora molta diffidenza e sono ancora tanti a chiedersi se si possa entrare in un hotel solo per bere un drink, senza essere clienti”.
I criteri seguiti per selezionare i bar si basano sull’ospitalità, oltre che sulla qualità del servizio e del cocktail. “Non scegliamo mai un locale perché fa bene da bere. Non è quello che ci interessa per primo. Consideriamo soprattutto l’alto grado di accoglienza, ormai sempre più rara, che si traduce nella capacità di far star bene il cliente, consentendogli di vivere un’esperienza completa. Poi, ovviamente, viene anche il cocktail”.