Luogo storico, ricco di simbolismi, dal Bastione di San Remy domina la città bianca e il Golfo degli Angeli. A Cagliari, Palazzo Boyl 1840 racchiude in sé tutta la magnificenza della città, insieme al monumento di eleganza in cui trova sede uno splendido ristorante come Gli Uffici.
Al primo piano del palazzo di metà secolo XIX, sapientemente ristrutturato dall’architetto Marco Ciulli, le sue sale rappresentano un ambiente di raffinata modernità in perfetta armonia con il contesto vintage, accogliente con le sue luci soffuse angoli riservati, tavoli ampi e mobili preziosi. Qui lo
chef Tommaso Sanguedolce si dedica a una
cucina d’autore, foriera di eleganza e sapori mediterranei.
Il
servizio è piacevolmente garbato e professionale, con una grande attenzione all’ospite ma senza alcuna deriva leziosa.
La
cantina racchiude invece una ricerca capace di sorprendere, grazie a un abile sommelier.
I panificati, prima che raccontati vanno assaggiati: focaccine pugliesi, taralli, pane, accompagnati a dell’ottimo burro montato.
Il menu à la carte, quanto anche la proposta di degustazione, identificano la crasi delle radici pugliesi di Tommaso con il territorio sardo. C’è armonia fin dalla successione degli
amuse bouche: cestino fritto di olive, stracciatella e peperone in conserva; bombolone zafferano, cacio e pepe e scarola ripassata; tartelletta al Parmigiano con caciocavallo, cavallo in tartare e mela verde.
Lo chef è molto attento a calibrare ogni piatto e l’ intensità dei suoi sapori, come nel caso degli interessanti
macaron di barbabietola in carpione
e l’
uovo frattau, in cui il guscio è il contenitore del pane croccante; la salsa d’arrosto d’agnello e spuma di Pecorino mettono l’accento sulla tradizione isolana.
Ecco i
ravioli di kohlrabi (cavolo rapa) ripieni di tartare di gamberi di Villasimius, accompagnati da un gradevole consommé di barbabietola, pompelmo e dragoncello.
Segue la
seppia in diverse consistenze con topinambur ed emulsione di aringa affumicata: in questo caso tecnica, tradizione pugliese e capacità d’interpretazione si ritrovano nel piatto: un’idea che prevede materia senza spreco, recuperata e adeguatamente celebrata.
La pasta secca è una proposta sempre presente nel menu: nel nostro caso i buonissimi
spaghetti, ostrica e pompia (agrume tipico simile a un pompelmo, tipico di Siniscola)
burro affumicato e salicornia.
Tra i secondi l’
agnello in due versioni: stracotto e cotto a bassa temperatura, accompagnato da una crema di cime di rapa e gel di tuorlo al miso e al limone con cime di rapa saltate.
Ultimo applauso al dolce e alla pastry chef, che ci delizia con il superbo
pera, malto e cioccolato, per concludere una cena indimenticabile.
Si esce felici e appagati, godendo un’ultima volta della bellissima vista sulla città, con il desiderio di poter tornare presto.
Gli Uffici
Via Mario de Candia, 5
Cagliari
info@ufficiboyl.it
www.ufficiboyl.it