Continuano gli assaggi in una delle ultime degustazioni prima della rassegna che il 2 novembre ci permetterà di incontrare i Top Hundred e i Top Storici che vi abbiamo raccontato durante l’anno. Intanto godiamoci questa ultima tornata di assaggi, con denominazioni da scoprire e grandi classici.
La tenuta, marchio di punta delle Cantine Povero, sorge su una delle colline più elevate del Roero. Laramè era il soprannome con cui la famiglia Povero veniva identificata nella comunità locale e che si è voluto mantenere come fil rouge che l’accompagna nel tempo. Oggi, l'azienda si estende su oltre 50 ettari a corpo unico, coltivati in regime biologico, da cui nascono i vini più rappresentativi del territorio.
Interessante il Roero Arneis Spumante Pas Dosè "Fippiane" 2021, dal colore oro e un naso profondo con note di pietra e foglia bagnata. In bocca dimostra corpo e persistenza, con un finale leggermente amarognolo. Il Roero Arneis "Terre del Conte" 2024 ha un colore paglierino con riflessi verdi e profumi di pesca e salvia; al palato è pieno, con un sorso morbido e una giusta acidità. Ottimo, passando ai rossi, anche il Roero Loreto "Tumlin" 2022: si presenta con un colore rubino trasparente, offre un naso elegante di viola e note balsamiche. In bocca è equilibrato, pieno e con una trama fine.
Fiero progetto della quarta generazione della famiglia Povero, Cascina Vèngore è guidata dalle sorelle Lucrezia, Maurizia e Letizia. I loro 26 ettari di vigneti si trovano all'interno di una riserva faunistica e sono dedicati a vitigni autoctoni come nebbiolo, barbera e arneis, per creare vini che esprimono l'essenza della natura circostante.
Il Terre Alfieri Arneis "Sanromè" 2024 ha un colore che tende all'oro e un naso ampio, con sentori balsamici e di erbe officinali seguiti da note fruttate di mela e albicocca. Al palato è pieno, intenso e sorretto da una bella acidità. Si conferma il grande Bianco che premiammo nel 2023 come Top Hundred. La Barbera d'Asti "Campolungo" 2024 si distingue per un colore rubino impenetrabile e un naso ammandorlato; in bocca è morbida, rotonda e dotata di un'acidità fine. La Barbera d'Asti Superiore "Mompirone" 2023 vira su un colore granato, con note leggere di smalto e vaniglia e un tocco fumé al palato. Decisamente interessanti i due vini da uve nebbiolo: il Terre Alfieri Nebbiolo “Belgardo” 2023 di iconico colore rubino trasparente, al naso è una confettura di mirtillo e in bocca è decisamente tannico e vira sull’acidità; il Terre Alfieri Nebbiolo "Mignane" 2023, un vino dal colore rubino trasparente e note che spaziano dal fruttato all'incenso e alla viola, con un tannino ben integrato. Una bella sorpresa questo nebbiolo.
Nuovo marchio che porta avanti la storia della famiglia Traversa, il progetto è oggi nelle mani dei nipoti Edoardo e Sebastiano Rovera. I due enotecnici, dopo varie esperienze in Italia e in Europa, hanno ripreso le vigne di famiglia per vinificare i terreni di questa storica proprietà di Spigno. Oggi la loro produzione si rivela già matura e strutturata, unendo l'esperienza di più generazioni a una vena di innovazione, specialmente nell'interpretazione del nebbiolo.
A raccogliere applausi, in questo caso, è anche la Barbera del Monferrato "I Cheini" 2022: si presenta con un colore porpora e un naso di mandorla, mora e frutta sotto spirito. In bocca è vellutata, con l'acidità tipica del vitigno. Notevole, come da aspettative, il Langhe Nebbiolo "I Confini" 2023, con profumi di sottobosco, vaniglia e cioccolato. Al palato è pieno, tannico e di buon equilibrio. Infine, merita una menzione un vino del cuore come il Dolcetto d’Acqui Superiore “La Muiëtte” 2023, con i suoi profumi di frutta e l’acidità che punge. Una certezza!!!
L'azienda è il progetto di Fabio Zappellini che, insieme alla compagna Valentina Pedrazzoli, si è fatto portavoce di un vitigno autoctono quasi dimenticato: il Grappello Ruberti. Riconosciuto ufficialmente solo una decina di anni fa, questo vitigno deve il suo nome all'economo Ugo Ruberti, che lo documentò per primo nel 1860. Dai loro due ettari e mezzo di vigneti, coltivati a fianco al fiume Po, nascono così Lambrusco fortemente identitari.
Il Lambrusco "La Fiuma" 2024 ha un colore rubino impenetrabile e una bolla ricca. Al naso emergono note di fragola, sentori vinosi e di buccia di salame, mentre in bocca è pieno, ricco, secco e tannico. Un Lambrusco rustico e verace, che lo scorso anno ha ottenuto il Top Hundred con l’annata 2022. Il Lambrusco "Tejeto" 2024 si distingue per un colore rubino con unghia violacea e profumi di mora; al palato risulta più morbido, rotondo e secco.
Storica cantina di Valdobbiadene, Bortolomiol ha da sempre un ruolo fondamentale nella valorizzazione del Prosecco. Fondata nel 1949 da Giuliano Bortolomiol, pioniere in Veneto del metodo Martinotti-Charmat e tra i fondatori del Consorzio di Tutela, l'azienda è oggi guidata dalle sue quattro figlie. La loro filosofia si basa su sostenibilità e impegno ecologico, gestendo direttamente vigneti biologici e coordinando una vasta rete di soci per garantire la massima qualità delle uve con il minimo impatto ambientale.
Tra gli assaggi spicca il Valdobbiadene Prosecco Superiore Brut Millesimato "Prior" 2024, che si presenta con un colore paglierino chiaro e una spuma fine. Al naso emergono note di mela verde ed sentori erbacei, mentre in bocca si distingue per una bella sapidità e un'acidità molto fine. Da provare anche il Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Brut Millesimato “Audax” 2024 con una bolla persistente e un’acidità ficcante.
I titolari, la famiglia Tessari, si definiscono "pionieri del biologico oltre il biologico", incarnando una filosofia che unisce biologico e biodinamico. Giunta alla quarta generazione, l'azienda è guidata da Sisto, Pietro ed Elena, che portano avanti questa eredità di rispetto per la natura e la biodiversità che li ricompensa con uve da cui nascono Soave da manuale come il nostro Top Hundred "Fontègo" premiato nel 2011 o lo Spumante Metodo Classico “Villa Buri L. T.” premiato come Top Storico nel 2024. Proprio il Soave "Fontègo" 2024 si conferma un grande vino: colore paglierino tendente all'oro, naso intenso e profondo di pera con una nota fumé e minerale. In bocca è ampio, ricco e di corpo. Il Soave "San Brizio" 2023 ha un colore oro che ricorda l'olio e un profilo olfattivo complesso, con note di frutta bianca sotto spirito e idrocarburi; al palato è pieno e fresco. Il terzo Soave sarà il Soave Classico “Monte Stelle” 2023, grande struttura e note fumè per un vino che in bocca si mostra invece di immediata beva. Colore che tende all’oro nota affumicata smalto Interessante il Rosso Veneto "Campo Buri" 2020, da uve carménère e oseleta, che si presenta con un colore rubino dalla trama fitta e sentori di sottobosco, peperone verde e polvere da sparo, sostenuto da una trama decisamente tannica. Infine, il Recioto di Soave "Arzimo" 2020, un vino color ambra attraversata dalla luce, ha naso finissimo di dattero e note agrumate, che in bocca trova un grande equilibrio grazie a una bella acidità.