Tornate indietro con la memoria di cento e cento anni e immaginate i contadini delle colline monferrine che la domenica dopo la messa, si ritrovavano in piazza. Erano uomini forti, temprati dalla fatica, dal carattere acceso. A volte si sfidavano al “gioco” e dopo aver sistemato a fondo campo il doppio litro di vino, colpivano con forza una pesante palla che veniva lanciata e ricacciata da un lato all’altro della piazza con grande energia, per vedere chi la faceva volare più lontano. All’inizio era col pugno, poi venne il bracciale e poi nei primi anni dell’altro secolo il tamburello.
Col tempo molte cose sono cambiate, la palla è diventata di gomma dura e i tamburelli di plastica e tela hanno sostituito quelli di legno e pelle d’asino, ma la rivalità tra i paesi è rimasta la stessa. Ancora oggi le piazze si riempiono di spettatori e giocatori che disegnano nel cielo meravigliosi archi da far invidia alle rondini. Il gioco nei nostri giorni si chiama tamburello a muro e si gioca nelle stesse piazze di un tempo. Lo spazio di gioco prende il nome di “Sferisterio” ed è costituito da un piano di 16 × 86 m e da un muro alto 14-20 m. Tra le squadre protagoniste del campionato, Vignale Monferrato, Campione d’Italia uscente, Montemagno, Castell’Alfero, Calliano, Grazzano Badoglio, Gabiano, Cremolino, Montechiaro d'Asti…
Le fotografie sono di Pier Gioseppe Bollo, Giuseppe Prosio, Sergio Miglietta.