Crotto di Lierna, la forza della tradizione

A Lierna, pasta fresca, pesci e carni alla griglia e dolci fatti in casa all’ombra di platani secolari

06.06.2018

«Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi…».

Seguite Alessandro Manzoni, che fotografa con il suo genio Lecco e dintorni, e dirigetevi nel sempre meno noto e meno frequentato, ma non per questo meno affascinante, ramo lecchese del Lario. Godendo dello spettacolo della statale che corre a pelo d’acqua, superate Mandello Lario, dove ha sede il celeberrimo Museo Guzzi, e raggiungete Lierna, dove vi aspetta un ristorante di lunga tradizione, che, al solito, la critica non prende in considerazione per l’ormai ben nota pigrizia e abitudine a frequentare sempre e solo i soliti locali.

È il Crotto di Lierna (via Ducale 44 – tel. 0341740134), nato nel 1892 come osteria, meglio, come vero e proprio crotto, e poi ristorante, da quando, a metà del ‘900, Bruno Cattaneo, con sua moglie Elide Adamoli (che troverete seduta al tavolino appena dopo l’ingresso, con l’occhio attento di chi ha fatto una vita tra i tavoli e vuole essere sicura che tutto proceda come deve) lo hanno trasformato, avviandone lo sviluppo che lo ha visto crescere e arrivare fino ai giorni nostri.

Anime del locale, oggi, il figlio Gianluigi, che è maestro e signore incontrastato della fantastica e monumentale griglia, sotto al grande camino, e la nipote Stefania, cuoca e regina dei fornelli del ristorante, con il marito Giuseppe Bonsante che dirige il personale che si occupa del servizio.

Scegliete se accomodarvi nella sala interna o, in questa stagione, nel bellissimo dehors, all’ombra dei platani secolari. E poi, scelti i piatti da un menu in cui la parte del leone la fanno carni e pesci alla griglia, pasta fresca e i dolci fatti in casa, via con missoltino con crostone di polenta grigliata e insalata di verza, tris di pesce affumicato (trota salmonata, lavarello affumicato e salmerino affumicato), tagliolini ai funghi porcini o tortelloni di magro alla fonduta di taleggio.
Poi, avanti a tutta griglia con misto di carne (costoletta di agnello, costine, maiale, manzo, pollo, salsiccino e salsiccia) o pesce di lago alla brace.
Parfait al Grand Marnier con cioccolato e noci o cialda di mandorle e nocciole con mousse ai tre cioccolati, il dolce arrivederci.

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