Blonde d'Aquitaine: l'ascesa di un'eccellenza europea nel mercato italiano

I risultati dell'analisi Nomisma presentati a Milano confermano il successo del progetto "European Beef Excellence": cresce la consapevolezza dei consumatori verso una carne che punta tutto su tracciabilità, tenerezza e sostenibilità

20.11.2025

Originaria del sud-ovest della Francia ma con una "seconda patria" d'elezione in Piemonte, la Blonde d'Aquitaine sta conquistando uno spazio di rilievo nel mercato nazionale grazie alle sue qualità specifiche e all’eccellenza della filiera, elementi cardine del progetto di valorizzazione "Blonde d’Aquitaine: European Beef Excellence". Il progetto, cofinanziato dall'Unione Europea e gestito da Asprocarne Piemonte e France Blonde d'Aquitaine Sélection, ha celebrato i suoi risultati l'11 novembre a Milano. L'evento ha offerto l'occasione per analizzare, attraverso i dati presentati da Enrico Marinucci di Nomisma, come è cambiata la percezione di questa carne in Italia negli ultimi tre anni.

Un marchio che sfida la contrazione dei consumi
Il successo della campagna promozionale assume un valore ancora maggiore se letto alla luce dello scenario attuale. Secondo i dati Nomisma, nel 2024 i volumi di acquisto domestico di carne bovina hanno registrato una flessione del 2,3%, con i consumatori che riducono le frequenze di consumo pur mantenendo la carne centrale nella propria dieta. In questo panorama, la Blonde d'Aquitaine si muove in controtendenza. Sebbene rimanga un consumo di nicchia, la quota di utilizzatori (coloro che l'hanno consumata negli ultimi 12 mesi) è passata dall'1% al 3%. Ancora più significativo è l'aumento della notorietà assistita: la percentuale di chi non aveva mai sentito parlare di questa razza è scesa dall'84% pre-campagna al 78% attuale, segnando un progressivo e costante incremento della consapevolezza del brand.

Il profilo del consumatore: Millennial e famiglie attente alla qualità
L'analisi Nomisma ha tracciato un identikit preciso del consumatore tipo della Blonde d'Aquitaine. La razza è conosciuta e apprezzata principalmente dai Millennial (30-44 anni), dalle famiglie con figli e da consumatori con livelli di istruzione e reddito medio-alti.
Si tratta di un pubblico esigente, per il quale l'origine della carne e la tutela del benessere animale rappresentano i principali driver di acquisto. Non è un caso che la Blonde d'Aquitaine abbia trovato terreno fertile in Piemonte, dove si concentra il 76% dei capi allevati in Italia. Qui, il consumatore è storicamente educato alla pregiata Razza Piemontese e ricerca caratteristiche specifiche: una carne magra, tenera e dai sapori delicati. La Blonde risponde perfettamente a questo gusto, distinguendosi per un'eccezionale tenerezza dovuta alla sua particolare struttura muscolare.
La percezione del valore: tracciabilità al primo posto
Il dato forse più eclatante emerso dalla survey di Nomisma riguarda il posizionamento "premium" che chi conosce la razza le attribuisce. Analizzando il "Net Score" (il saldo tra chi la ritiene superiore e chi inferiore rispetto alla media delle altre carni), la Blonde d'Aquitaine ottiene risultati eccellenti:
Tracciabilità della filiera: +50%
Immagine di qualità: +49%
Sicurezza e controlli: +47%
Caratteristiche organolettiche: +46%

Questi numeri confermano che il messaggio veicolato dal progetto europeo — basato sulla garanzia del Sistema di Qualità Nazionale Zootecnica (SQNZ) e del marchio Sigillo Italiano — è arrivato a destinazione. Il consumatore percepisce la Blonde d'Aquitaine non solo come buona, ma come "sicura" e controllata.
Le sfide future: la distribuzione
Nonostante l'alto gradimento, esistono ancora barriere che frenano un'espansione più massiccia, in particolar modo nelle macellerie abituali e e nei ristoranti tra cui però non mancano esempi radiosi come il Lisander Restaurant di Malgrate (Lc), una delle migliori tavole d’Italia del Golosario che ha inserito la Blonde d’Aquitaine in carta. dato ancor più eclatante a inserire la Blonde d’Aquitaine in carta sono spesso ristoranti non specializzati solo nella carne, ma tavole di qualità che riconoscono l’offerta della Blonde d’Aquitaine al pari delle migliori carni internazionali. Segno che il progetto "European Beef Excellence", che proseguirà fino a marzo 2026, ha dunque gettato basi solide. La Blonde d'Aquitaine non è più una sconosciuta, ma un'eccellenza in ascesa che, forte di una filiera certificata e sostenibile.
Dalla teoria alla tavola: la prova del gusto
I dati positivi presentati da Nomisma trovano la loro conferma definitiva nel momento dell'assaggio, dove la Blonde d'Aquitaine dimostra una straordinaria versatilità culinaria. Durante l'evento milanese, la "prova del fuoco" è stata affidata a due interpretazioni molto diverse, capaci di esaltare la magrezza e la tenerezza tipiche di questa razza. Lo chef Roberto Pirelli del Lisander Restaurant di Malgrate (LC)
ha puntato sull'eleganza e sull'equilibrio, proponendo una Tartare di Blonde d'Aquitaine con tuorlo marinato, crema di Grana Padano DOP leggermente affumicata e crumble di pane alle erbe,
seguita da una Tagliata impreziosita da burro nocciola e ristretto di Nebbiolo.
A dimostrazione che questa carne sa parlare anche un linguaggio contemporaneo e internazionale, l'esperienza è proseguita presso il ristorante Fassushi di Milano. Qui, le "contaminazioni culturali" hanno dato vita a piatti sorprendenti firmati dallo chef Vittorio Basso, come la Tagliata con ristretto al fondo bruno e wasabi
e i creativi "Ravyoza", ravioli in stile gyoza ripieni di sugo al brasato.
Due approcci differenti che confermano come la Blonde d'Aquitaine sia un'eccellenza capace di soddisfare tanto i palati legati alla tradizione quanto quelli alla ricerca di nuove frontiere del gusto.

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