Bistecche biotech, pregiati whisky e il "giro" dell'avocado

03.02.2020

Macellazioni addio, sulle tavole arriva la bistecca biotech. La producono i ricercatori della Biotech Foods Espana, un’azienda avveniristica che con le cellule estratte da un solo animale e sviluppate in laboratorio ottiene la stessa quantità di carne di 400 capi. A impatto zero sull’ambiente. Roberto Pellegrino sul Giornale di domenica. @ La sostituzione tecnica ebbe inizio dal maiale. Parola di Giancarlo Saran, che su La Verità di sabato spiega che ne XVII secolo vennero importati dei capi dalla Cina, poi quelli inglesi. L’allevamento intensivo ha fatto nel tempo sparire il nero di Cavour (che ora, però, ricompare grazie a un gruppo di allevatori piemontesi. Per rileggere la notizia clicca qui), quello di Fagagna o la chianina toscana. Ma resistono ancora razze indigene come il suino sardo o la cinta senese, il primo Dop. @ 100 bottiglie di whisky da 25 mila euro. Sono quelle della nuova gamma di whisky premium prodotti con le riserve della più antica distilleria giapponese che la Suntory Holding ha deciso di mettere in vendita attraverso una lotteria che la prossima estate permetterà a cento fortunati di acquistare le bottiglie al prezzo di 3 milioni di yen, pari a 25 mila euro. Maicol Mercuriali su Italia Oggi. @ Artigianale, rara ma di qualità. Gli italiani amano la birra e il settore presenta ampi spazi di crescita nonostante abbia raggiunto un buon livello, seppur ancora distante da Inghilterra e Germania. Nel settore nascono nuovi produttori e l’intera filiera riesce a creare occupazione. L’analisi di Caterina Maconi su Repubblica - Affari & Finanza. @ I cambiamenti climatici non cambiano la frutta che ci arriva in tavola. Lo sanno bene alla Orsero, il colosso di Albenga che dopo gli accordi in Sudafrica e Colombia ora punta sulle nicchie, dalle erbe aromatiche ai frutti di bosco. E che, per allargare il mercato dei prodotti già pronti per il consumo, ora strizza l’occhio a Starbucks e Autogrill. Una crescita costante, che ha portato il gruppo a raggiungere un miliardo di fatturato e a quotarsi, lo scorso dicembre, nel segmento Star di Piazza Affari. Sul Corriere della Sera l’intervista di Isidoro Trovato all’ad del gruppo Raffaella Orsero. @ Tutti pazzi per l’avocado. Il frutto coltivato in Messico fa sempre più gola non solo ai consumatori ma anche ai narcos, attirati dal crescente giro d’affari legato a quello che i locali hanno ribattezzato “oro verde”. Un vero e proprio superfood che negli States condiziona anche le scelte della Casa Bianca, che finora ha desistito dal raccogliere i soldi per il Muro con una tassa del 20% sui prodotti importati dal Messico, proprio per il conseguente aumento dei prezzi per i consumatori americani innanzitutto dell’avocado, diventato su Twitter il nuovo simbolo di chi si oppone al Muro. (Corriere della Sera)

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