Barbera e Asti all'Università e il progetto per rendere green la logistica del vino

06.05.2021

La Barbera e l'Asti oggetto di studio all’Università del vino di Piacenza. La “rossa” più famosa del mondo (e non parliamo della guida Michelin ndr) è stata presa a modello per due corsi di laurea - uno finalizzato alla triennale e uno alla magistrale - che saranno coordinati da Luigi Bavaresco, docente considerato uno dei massimi esperti nel mondo dell’enologia, con gli interventi del presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici (nella foto). (La Stampa) @ E di didattica legata al vino (e non solo) sa qualcosa anche la Fondazione “Solo per Gian” legata alla Distilleria Berta di Mombaruzzo, che a 6 anni dalla scomparsa di Gianfranco Berta, ha deciso di valorizzare le competenze di chi vuole entrare nel mondo dell’enogastronomia promuovendo un corso di formazione  online di 32 ore destinato a persone con meno di 40 anni dal titolo “Valorizzazione del territorio e delle eccellenze enogastronomiche; strategie e tecniche di comunicazione e marketing”. I posti a disposizione sono 20 e per potersi iscrivere occorre inviare il proprio curriculum e un elaborato di 1800 battute a info@solopergian.it entro il 10 maggio 2021. (La Stampa) @ Rendere green la logistica del vino, abbattendo del 33% il traffico di mezzi pesanti sulle colline di Langa, incentivando l’ecoturismo e dimezzando le emissioni giornaliere di CO2 nell’atmosfera. E’ l’obiettivo del progetto Ecolog, promosso dal Consorzio Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani in collaborazione con Coldiretti Cuneo e con il supporto dell’Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo e dell’Associazione per il patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. L’iniziativa, avviata nei primi mesi del 2021, ha coinvolto 28 aziende vitivinicole nella fase sperimentale. (La Stampa) @ Sulle stesse pagine è poi da leggere la storia di Marco Volpi, il vignaiolo tortonese entrato da un anno nell’impresa vinicola di famiglia (Cantine Volpi ndr), cui si deve l’idea di ripulire alcuni tratti del Parco dello Scrivia pagando la giornata lavorativa ai dipendenti. “Sono rimasto sorpreso per l’entusiasmo che il personale ha dimostrato - spiega - Sono stati molto felici di mettersi in gioco: hanno vissuto l’iniziativa (che si svolgerà domani ndr) come un modo per dare qualcosa ad uno spazio che sentono anche un po’ come casa’” .

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