Un autunno senza tartufi. E con i ristoranti chiusi

Su Avvenire Paolo Massobrio riflette sull'importanza delle relazioni per recuperare il senso autentico del Natale

11.11.2020

Oggi su Avvenire Paolo Massobrio ha fatto una considerazione in merito ai tartufi. Gli altri anni, in questo periodo, riceveva parecchie chiamate dagli amici che volevano sapere dove andare a mangiare il tartufo. Quest'anno il telefono non squilla e i ristoranti sono chiusi. Il prezzo dei tartufi è crollato.

La pandemia – nota Massobrio – produce anche risvolti di questo tipo: l'acquisto di prodotti non necessari si è fermata, nell'attesa dell'arrivo di un vaccino e nella speranza che almeno il Natale sia salvo. Ma se il Natale dal punto di vista commerciale subirà dei ridimensionamenti, riflette Massobrio, sarà comunque salvo nella sua accezione più autentica: prendersi a cuore l’altro (seguendo l'esempio di San Martino), superare le paure e ripartire dalla prossimità, perché è solo insieme che si superano i momenti difficili e si recupera il senso profondo del Natale, anche senza tartufo.

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