Oggi su Avvenire Paolo Massobrio ha fatto una considerazione in merito ai tartufi. Gli altri anni, in questo periodo, riceveva parecchie chiamate dagli amici che volevano sapere dove andare a mangiare il tartufo. Quest'anno il telefono non squilla e i ristoranti sono chiusi. Il prezzo dei tartufi è crollato.
La pandemia – nota Massobrio – produce anche risvolti di questo tipo: l'acquisto di prodotti non necessari si è fermata, nell'attesa dell'arrivo di un vaccino e nella speranza che almeno il Natale sia salvo. Ma se il Natale dal punto di vista commerciale subirà dei ridimensionamenti, riflette Massobrio, sarà comunque salvo nella sua accezione più autentica: prendersi a cuore l’altro (seguendo l'esempio di San Martino), superare le paure e ripartire dalla prossimità, perché è solo insieme che si superano i momenti difficili e si recupera il senso profondo del Natale, anche senza tartufo.
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