Aspettando Golosaria col bicchiere di vino in mano

L'ultima degustazione prima di Golosaria Milano dove si potranno incontrare 100 produttori vinicoli nell'Area Wine e altri 100 nell'Enoteca

03.10.2023

Le nostre sessioni di degustazione continuano, anche perché vorremmo che anche voi assaggiaste questi vini. A Golosaria, nell’area wine, ci saranno oltre 100 produttori, ma altri 100 sono nell’Enoteca di Golosaria e speriamo di avere alcuni di questi che vi stiamo segnalando. In particolare i primi due lombardi giacché gli altri saranno fra gli espositori.

FAMIGLIA OLIVINI - San Martino della Battaglia (Bs)

L'azienda della famiglia Olivini nasce nel 2000 per opera di Giovanni, Giordana e Giorgio Olivini, che intendono proseguire l'attività intrapresa dai nonni negli anni Settanta.
Nei 15 ettari di terreno argilloso, situati nel cuore della Lugana, applicano un metodo di viticoltura "ragionata" (Agricoltura Ragionata® è un marchio registrato) quindi con interventi minimi e mirati. Il frutto di questo lavoro si legge alla perfezione nella loro declinazione del Lugana.
Partiamo con un Lugana metodo classico brut millesimato 2020: dal colore paglierino ha naso floreale con una delicata speziatura di zafferano. In bocca ha struttura e note verdi che ritornano nel retrogusto. Il Lugana bianco 2022 è un campione da manuale di questo vino: colore paglierino con riflessi smeraldo; al naso è frutta esotica, con la banana che spicca. In bocca ha un’acidità che si prolunga per via retrolfattiva. Il Lugana "Demesse Vecchie" 2021 proietta e amplifica le sensazioni del campione precedente: ha colore paglierino, con naso di caramellina Leone accompagnata da una leggera nota balsamica. In bocca l’acidità compiuta esalta la mineralità del sorso.

CANTINE CAVALLOTTI - Cigognola (Pv)

Le Cantine Cavallotti nascono in Valle Scuropasso nel Comune di Cigognola (PV) sul finire del periodo bellico, nel 1944, grazie al coraggio imprenditoriale del fondatore Ferdinando Cavallotti. Oggi in azienda è arrivata la terza generazione costituita dai fratelli Elena e Cesare che a metà degli anni Duemila sono stati protagonisti di una svolta nel segno di un vitigno: il pinot nero. Il nostro ultimo assaggio infatti è andato proprio in questa direzione. Partiamo con l'Oltrepò Pavese metodo classico pinot brut rosè Cruasè 2018, dal bel colore buccia di cipolla, al naso è fruttato con una interessante nota balsamica. In bocca la bolla è cremosa e l'acidità viva rende vibrante tutto il sorso. Il Provincia di Pavia Pinot Nero Neròt 2019 si allontana dai canoni austeri che ci aspetteremmo per puntare su un'esplosione di frutta - in particolare il mirtillo - mentre in bocca il sorso è pieno, decisamente tannico.

PATRIA - Solicchiata (Ct)

Che sorpresa questa cantina siciliana che racconta delle potenzialità dell'Etna, anche sotto il profilo della spumantistica.
Le Cantine Patria prendono nome dalla contrada Patrìa, presso Monreale, dove la famiglia Di Miceli acquistò un feudo nel lontano 1950. Molti anni più tardi, nel 1992, Francesco Di Miceli, proprietario della soc. Coop. Patria, forte della sua esperienza da agronomo ed enologo, rilevò la storica cantina "Torrepalino", con sede a Solicchiata, nel comune di Castiglione di Sicilia, sul versante Nord dell’Etna. Aveva intuito che proprio su quei versanti stava avvenendo una svolta per la viticoltura siciliana. La storia (e i suoi vini) gli hanno dato ragione.
Strepitoso il Metodo classico brut millesimato “Pàlici" 2014, dal colore oro brillante che al naso champagneggia con sentori di crosta di pane, crema e una leggera speziatura senza mai perdere di vista quella mineralità che firma tutti i prodotti di questa cantina. In bocca la bolla è cremosa, l'acidità viva per un metodo classico dell'Etna che può competere con la grande spumantistica italiana e internazionale. Di grande finezza anche il Vino Spumante Rosè Pros.it che ha sentori di ciliegia e note fruttate di pesca bianca. La bolla molto ricca invita a bere. L' Etna bianco Sensi 2022, ottenuto da uve carricante, catarratto e minnella, ha colore oro e naso floreale con una sapidità che si percepisce già all'olfatto ed evoca il mare, l'acciuga. L'Etna Rosato 2022, da uve nerello mascalese, ha colore buccia di cipolla e un naso aromatico, importante, che porta alla macchia mediterranea e agli arbusti di lavanda sferzati dal vento. In bocca la trama è elegante in un sorso pieno e dalla bella acidità per uno dei migliori rosé assaggiati quest'anno. Infine l'Etna rosso “Sensi" 2016, sempre da uve nerello mascalese in purezza, ha naso di bella finezza, con una nota marcata di rabarbaro e quel sentore terragno, di pietra, che il suolo vulcanico porta con sé. In bocca è caldo con un tannino ricco potente. Una bella scoperta che ritroveremo a Golosaria.

BAGLIO REALE - Marsala (Tp)

Un'altra cantina siciliana che sarà con noi a Golosaria, un'altra occasione per tracciare i confini di una realtà in costante ascesa come quella dell'Isola.
L'azienda nasce nella Marsala (Tp) di John WoodHouse e oggi può contare su una cantina storica collocata proprio vicino a quella storica dell'inventore del Marsala e su 18 ettari di vigneto. La produzione oggi, con la quarta generazione della famiglia, si è orientata verso vini fortemente evocativi fin dall'immagine (le etichette sono un richiamo alle muse) ma dalla concezione enoica estremamente moderna.
Il Sicilia Grillo la “Pùra" 2022 ha colore paglierino con riflessi verdognoli, naso pulito e teso. In bocca è pieno, persistente. Grande il Terre Siciliane Zibibbo “Hègadis" 2022, un vino che ce la dice lunga sulle potenzialità di questo aromatico. Al naso ci sono i fiori d'arancia accompagnati però da una parte balsamica che tiene vivo tutto il sorso. C'è il pino, la resina, la macchia mediterranea. In bocca è pieno, con una bella acidità e una trama fine, setosa. Da provare anche il Sicilia Calabrese-Syrah “Prèmier" 2018 con un naso che combina i fiori (la viola) con la parte più animale del syrah.

VILLA VITICCè - Naro (Ag)

Una storia secolare lega la contrada Viticcè al vino. Lo suggerisce già il nome: Viticcè richiama il dialettale “viticcio”, ovvero quella parte della vite che permette alla pianta di aggrapparsi ai sostegni che incontra, come pali o fili. Qui, in quelli che furono i possedimenti della famiglia Tomasi di Lampedusa, dal 2020 sorge una nuova cantina che coniuga il passato del territorio con il nuovo di una tecnologia all'avanguardia.
Tra i nostri assaggi il Sicilia Grillo 2022 con naso intrigante di mela e cannella, che in bocca può contare su un'acidità viva, a tratti spigolosa. Il Terre Siciliane Rosato 2022 ha colore rosa antico, naso complesso di rose e frutta secca. Anche in questo caso in bocca a spiccare è la vena acida, ancora da smussare. Il Sicilia Nero d'Avola 2022 è sicuramente l'assaggio migliore: di colore impenetrabile, ha naso caldo, con profumi di mirtillo e terra riarsa dal sole. In bocca è fine con una bella acidità. Un'altra cantina che troveremo nell'area Wine di Golosaria.



Tra gli altri assaggi ricordiamo:
• il Montepulciano d'Abruzzo 2019 di Sott’a la Capanne firmato a Orsogna (Ch) dal mitico Nduccio. Si tratta di un Montepulciano di autentica tradizione che evoca la storia contadina di questo grandissimo vino. Un rosso dal colore impenetrabile che dà già un senso della consistenza che ritorveremo in bocca. Al naso c’è la liquirizia nera in purezza mentre in bocca è tannico, pieno, caldo. Un Montepulciano d’Abruzzo della memoria che sa parlare al cuore;
• il Venezia Giulia Sauvignon 2021 dell'azienda agricola Davide Feresin di Cormons (Go), un'ottima interpretazione di questo vitigno, che spinge sui profumi quasi tropicali, di ananas, accompagnati dalle erbe aromatiche che contraddistinguono certi sauvignon friulani. In bocca è pieno, minerale, con una acidità sottile. Fantastico!

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