Dieci anni di Su Alto

Il Colfondo che prende il nome dalla cima del Monte Civetta

30.11.2025

Dieci anni di storia racchiusi in un bicchiere. Il Su Alto de L’Antica Quercia non è soltanto un Colfondo, ma il simbolo di un legame profondo con la terra veneta e con la cima del Monte Civetta, da cui prende il nome.

Tutto comincia a Scomigo, frazione di Conegliano Veneto, dove l’azienda si estende per 30 ettari — 20 dei quali vitati — in un paesaggio che unisce dolcezza collinare e forza dolomitica. Qui, su suoli morenici e calcarei, glera, chardonnay e poche vigne di rosso convivono in una delle aree più vocate della DOCG Conegliano Valdobbiadene.

Nel 2015 Claudio Francavilla assume la guida de L’Antica Quercia, avviando un percorso centrato su tre pilastri: valorizzazione del vitigno, rispetto del suolo e attenzione al lavoro manuale. Una filosofia che, in una parola, si può riassumere in terroir. A dieci anni di distanza, la storia di Su Alto è diventata racconto e memoria, scandita da annate che testimoniano un’evoluzione coerente e appassionata. Un’occasione celebrata con una verticale in Magnum, che ripercorre ogni stagione del Colfondo simbolo della casa.
La prima annata, 2015, segna l’inizio delle fermentazioni spontanee e dei lieviti indigeni: appena 2.000 bottiglie per un vino già armonioso, dalle sfumature fruttate e ambrate. La 2016, generosa, porta in cantina tanta materia: nel calice, eleganza e richiami di frutta candita e lievitati. Con la 2017 debutta l’uso del mosto congelato per la presa di spuma: il profilo si fa più complesso, con note sulfuree che preludono a frutta matura e finale agrumato. La svolta arriva nel 2018, prima vendemmia in regime biodinamico: un vino fresco e bilanciato, con accenti di arancia e un equilibrio perfetto tra rusticità e purezza. Nonostante la flavescenza del 2019, che costrinse a estirpare molte piante, nasce un vino sorprendentemente vivace, con note di vaniglia e una chiusura affumicata.
Nel 2020 si afferma una maggiore rotondità e morbidezza, mentre la 2021 è l’annata della consacrazione: un campione di verticalità e mineralità, teso e vibrante. La 2022, calda e siccitosa, regala un colfondo rustico, brioso e immediato. Il 2023 resta nella memoria per una grandinata devastante, ma la 2024 – che uscirà nel 2027 – promette un profilo agrumato e floreale, con una parte di vino fermentata in anfora e suggestioni di acacia e liquirizia.

“È stato un decennio di scelte, attese e grandi soddisfazioni – racconta Claudio Francavilla –. Ora voglio spingermi oltre e sperimentare ancora, dare alla glera nuove possibilità espressive, anche attraverso l’anfora”.
Un legame con la montagna che non è solo metafora: ogni anno, le bottiglie di Su Alto trascorrono quattro mesi a 2.000 metri di quota sul Monte Civetta, dove affinano nel silenzio delle Dolomiti. Per chi desidera vivere da vicino lo spirito de L’Antica Quercia, la farmhouse La Ghiandaia offre un’accoglienza di alto livello: un’esperienza che completa un viaggio sensoriale e umano, tra vino e natura.

L'Antica Quercia

Via Cal di Sopra 8
Scomigo di Conegliano (TV)
Tel. 0438 78 93 44

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