Nasturzio, il “fiore” della ristorazione bergamasca che profuma di buono

Ad Albino, nuova insegna a guida giovane, dove servizio e cucina sono promettenti

17.11.2017

C’è un “nuovo fiore” nel giardino del gusto della bergamasca, a Desenzano di Albino (Bg). Nasturzio (via Ripa, 12 – tel. 0350631800), l’insegna. A dividersi i compiti di cucina e servizio, Cinzia Musmetti, Jonathan Signorelli e William Bertocchi ai fornelli, e Mattia Moroni, maitre, e Sara Carrara, sommelier, in sala. È team giovane, anzi, giovanissimo (per capirci, i tre cuochi insieme non fanno novant’anni visto che sono tutti under 30, e i due che vedrete tra i tavoli son loro coetanei). Ma nonostante l’età, la professionalità c’è, così come ci sono i numeri per far bene.

Realtà inaugurata nella scorsa estate, è all’interno di un antico complesso carmelitano ben ristrutturato, che in un’ala ospita una struttura alberghiera, Ripa Hostel, e, di fianco, con ingresso riservato, il ristorante. Monastica l’atmosfera, quasi i titolari volessero onorare in chiave moderna la storia degli ambienti che li ospitano, accogliendovi in una sorta di “refettorio goloso” con pochi arredi alle pareti, tavoli senza tovaglie, le belle e ampie vetrate da cui si ammira la vallata.

Golosi e tentatori, invece, i piatti, che svelano l’esperienza acquisita in Europa e America dal trio che opera ai fornelli. Con un vino della piccola, ma buona, cantina, gusterete quaglia polenta e fichi, come primo l’imperdibile e ghiotto risotto ai porcini, poi il petto d’anatra e la sua terrina rape e ocra. Composta di fragola gelato allo zola e aceto balsamico tradizionale o sigaro e gelato alla liquirizia a chiudere una sosta che vi lascerà il dolce ricordo di una cucina che coniuga in modo sapiente tradizione e creatività. Dopo un sigaro (non di cioccolato) con un buon distillato sulla bella terrazza, uscirete pensando che questo Nasturzio “profuma di buono”!

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