Il giorno era di quelli splendidi di primavera. Non una nuvola. L’occasione giusta per andare a pranzare nel dehors di un locale di collina. Intanto puntiamo verso Superga, e per strada decideremo. Percorriamo corso Casale, finché chi guida di colpo si arresta e parcheggia sulla destra, infilandosi brillantemente tra due auto. Cambio di programma: «Andiamo al Al Pass! Così lo proviamo» (Al Pass - corso Casale, 194/o - tel. 0118220168).

E mentre tra me e me penso: «Addio dehors e addio sole», stanno già facendoci accomodare in una sala elegantemente arredata nella quale il colore rosso scuro delle pareti trova il suo raffinato contrappunto nel tovagliato bianco dei tavoli perfettamente apparecchiati. L’ambiente è raccolto e solo un altro tavolo è occupato da due ragazze impegnate in un’appassionata conversazione. Scorriamo la carta dei vini: nomi noti, ma anche produttori emergenti, con un’attenzione al territorio collinare circostante. Anche i piatti, sulla carta per ora, sembrano seducenti. Alcuni, nel loro impeto creativo, persino un po’ provocatori. E io ho un debole per le provocazioni. Il vino arriva in tavola a temperatura perfetta e ci prepara agli antipasti che abbiamo scelto: delle tradizionalissime, e ben pensate, acciughe al verde burro salato alla patata e un postmoderno cheeseburgher di carne cruda, che pecca forse di un eccessivo contrasto tra la tenerezza della carne e la consistenza del pane. Ma ecco che è la volta dei primi: un coraggioso e riuscito riso al nero, ricci di mare e caffè e dei convincenti spaghettoni peperone e acciuga. Commentiamo soddisfatti, mentre la conversazione all’altro tavolo sembra assumere un aspetto più meditabondo. Con un sorriso gentile intanto la cameriera ci porta in tavola un tentacolo di polpo in zimino, di cui ci stupisce la morbidezza, e delle gustose costolette di agnello ricordo di Normandia. E mentre le due ragazze se ne vanno contente programmando i loro prossimi viaggi, noi ci concediamo ancora un dessert in due, scegliendo delle meno accattivanti, rispetto a molti dei piatti precedenti, frittelle di mele con gelato al fiordilatte e pistacchio. E un’esplosione di colori primaverili, gustata passeggiando lungo un sentiero di collina, ci regala anche quel sole che avevamo ormai pensato di esserci persi.

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