Una pizzeria “giovane” dove la pizza è d’autore, i vini da intenditori, l’accoglienza che fa ritornare

Che sorpresa! Che bella scoperta! Che pizza “giusta”! Avete presente il dibattito aperto qui sul nostro sito, da Paolo Massobrio, dopo l’esperienza da Bonci? Bene la pizza, certo. Ma tutto il resto? Non un tavolino, i bicchieri e i tovaglioli sono di plastica, la “sala da pranzo” è il marciapiede e se vuoi scambiare due parole con il pizzaiolo, non puoi fare altro che cercare il suo manager (che peraltro non si trova mai). Ebbene, se cercate una pizzeria “moderna”, dove vive la nostra filosofia, ovvero in cui la pizza è “d’autore”, ma in cui la selezione di vini e birre è da intenditori, i bicchieri son quelli giusti, soprattutto i titolari hanno l’accoglienza nel sangue, e si dedicano a voi con tutta la loro passione, segnatevi questo indirizzo: L’Alambicco (via Cavour 13 – tel. 031774217) Cermenate (Co).

A far pizze e a occuparsi di voi tre giovani bravissimi (a smentire ancora una volta, che i “junior” sarebbero tutti sfaccendati, sarà che quelli pieni di voglia di fare, e molto in gamba, li troviamo tutti noi?), ossia i due titolari, Luca Prosperi (una laurea nel cassetto) e la moglie Marta, e Riccardo Brusati (lui, invece, alle spalle un diploma di ragioniere). Hanno testa, e non per i titoli di studio conquistati, ma per l’intelligenza con cui hanno pensato questa loro avventura. Hanno un amore per il gusto smisurato, e lo dimostra la scelta delle materie prime, competente, e attenta alle eccellenze del territorio (per capirsi, quattro ingredienti base come farine, mozzarella, verdure e salumi son di piccoli grandi produttori a chilometro zero, scovati con vera bravura!) e del resto d’Italia, con cose buone dei campioni del nostro Golosario. Hanno imparato il mestiere dai maestri, e oggi qui preparano pizze da leccarsi i baffi. L’asporto è previsto. Ma qui hanno attrezzato una bella saletta e un po’ di tavolini dove potersi godere in santa pace la pizza (c’è perfino il Wi-Fi, e, detto per inciso, la loro speranza è che le istituzioni vedendo il loro successo concedano la possibilità di allargarsi, tanto è il loro piacere di ospitare e di dare lustro al paese). E allora scelto uno dei vini chicca (tra cui alcuni nostri grandi Top Hundred) o una buona birra artigianale (con perle come quella dei monaci della Cascinazza!) gustatevi, tra le pizze (tutte a lievitazione naturale) o una di quelle classiche, o una di quelle a basi di impasti particolari, come quelle al nero di seppia, kamut, grano saraceno.

Se volete un consiglio valgono il viaggio l’Etrusca, con pomodoro mozzarella salsiccia funghi pecorino toscano Dop capperi olive Taggiasche cipolla Grana Padano Dop e origano (buonissima!) e la Senese, con la spianata di cinghiale. Non vi deluderanno anche la elitaria Visconte, con tartufo mozzarella Fontina Dop e cacao, piuttosto che la popolana Cetara, con mozzarella pomodori ciliegino aglio prezzemolo e colatura di alici di Cetara. Oltre alle pizze se vi va potrete scegliere tra taglieri di salumi, degustazioni di formaggi, ogni giorno un piatto, che potrà essere il sautè di cozze o polpo e ceci. Chiuderete golosamente con mousse al cioccolato o panna cotta al caffè con crema alla nocciola. Che bravi!

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DI PAOLO MASSOBRIO

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