La triestina Margherita Divìccaro ha ritrovato in Salento un piccolo frutto color magenta che aveva scoperto durante un viaggio in Messico. Si tratta dell’opuntia, un cactus originario dell’America Meridionale con fiori vistosi e fichi rossi che da una decina d’anni coltiva in due diverse località, nella torre Capo Lupo di Marittima e a Tricase Porto. Nel suo terreno cresce una varietà in particolare: l’Opuntia dillenii, che fruttifica in inverno inoltrato. È lei stessa a curare le opuntie, pulirle a mano, una per una, utilizzando un doppio paio di guanti spessi per proteggersi dalle spine molto irritanti e prepararle per la spedizione privandoli dei glochidi. I frutti dell’opuntia si raccolgono all’alba, a mano, ed entro 24 ore arrivano direttamente nel laboratorio di chef, pasticceri e maestri gelatieri. L’impiego di questi frutti un po’ gelatinosi è vario anche grazie al loro gusto: dolce ma non troppo, erbaceo, floreale, che ricorda il nespolo, il kiwi, il ribes e, al naso, la rosa. Le proprietà dell’opuntia sono tante: è ricca di antiossidanti, vitamina C, calcio, potassio, fosforo e manganese.