La notizia

Bibite dietetiche addio. La rivolta contro le bevande light parte dall’America e si prepara a raggiungere anche l’Italia. Il grande inquisito degli ultimi anni, lo zucchero, torna alla ribalta e viene sempre più spesso proposto in etichetta come “naturale” oppure “biologico”. Le motivazioni? Da un lato la convinzione diffusa che i nuovi mostri siano i dolcificanti artificiali, dall’altro la tendenza (tutta americana) di lasciare da parte i rischi per la salute e godere dei sapori come sono. Ma mentre sul mercato tornano a proliferare bevande orgogliosamente zuccherate, la riabilitazione coinvolge anche altri storici nemici del benessere come i grassi e il sale. E a favore dello zucchero interviene anche il professor Giorgio Calabrese, che scrive: “Lo zucchero è un alimento indispensabile, i dolcificanti no”. (La Stampa) @ Supermercati biologici, bioprofumerie, negozi di abbigliamento ecologico e addirittura funerali ecologici. E’ il fenomeno del “greenwashing” che solo a Milano conta 140 imprese che contengono nel nome la parola “eco” e 110 che contengono la parola “bio”, vantando molto spesso attributi ecologici che sono però inesistenti. Un fenomeno che secondo la direttrice di Altroconsumo Rosanna Massarenti: “Porta a un malinteso, per cui il naturale è anche sinonimo di salutare. Ma non è così. E anche la Commissione Europea sta lavorando nel tentativo di elaborare un sistema di certificazione in grado di valutare l’impatto di un prodotto o un processo produttivo. (Corriere della Sera) @ Tirata d’orecchie per i vini del Piemonte. L’Antitrust dice no ai patti di filiera che definiscono i prezzi di vini e uve sfuse e bacchetta il Gavi e il Cortese Piemonte, per cui “Sono stati determinati prezzi minimi di conferimento delle uve con il riconoscimento di incrementi annui costanti”, ma non risparmia neppure il Brachetto e il Moscato d’Asti. E oggi il presidente del Consorzio Tutela Gavi Docg Maurizio Montobbio precisa: “Gli accordi di filiera non determinano il prezzo del vino, ma danno indicazioni sulle rese e sul prezzo delle uve. (…) Era un modo per proteggere i produttori”. (ed è l’unica strada, che addirittura - come scritto oggi su Avvenire - dovrebbe coinvolgere anche il mondo del latte) @ (La Stampa) @ Anche in autostrada la sosta-panino diventa gourmet. E’ l’idea alla base del progetto con cui Autogrill ieri ha inaugurato a Fiorenzuola D’Arda il primo Bistrot autostradale che coniuga il viaggio veloce al concetto di cibo a KM0 e alla gastronomia made in Italy. Il format, già sperimentato con il Bistrot della stazione di Milano Centrale, a Roma Fiumicino e di fronte al Duomo di Milano è un modello che si moltiplicherà anche all’estero. “Attualmente - ha detto l’ad Gianmario Tondato Da Ruos - Bistrot è già presente in Germania, Finlandia, Olanda e Svizzera, ma siamo pronti a sbarcare oltreoceano con l’apertura di un Bistrot anche a Montreal”. (Il Giornale) @ La Ferrero conquista la Germania. Il gruppo dolciario con sede ad Alba aggiunge un altro tassello al suo puzzle di successi grazie alla Nutella, che i cugini teutonici hanno giudicato la migliore crema tra quelle alla nocciola. Ma a conquistare il cuore dei tedeschi sono stati anche altri due prodotti: gli ovetti Kinder e gli intramontabili Mon Chéri, i cioccolatini che in Germania credono ormai un prodotto tipicamente tedesco. (Gli piacerebbe…) (Italia Oggi)

Latte italiano tra crisi e idee per non sprecarlo

“La chiamano tempesta perfetta. E a quanto pare non c’entra l’acqua”. Lo scrive Paolo Massobrio, che su Avvenire di stamane affronta il tema della crisi del latte, ricostruendo tutti i passaggi di una crisi assai ingarbugliata. E riprendendo il pensiero del vicepresidente di FederAgri Cooperative, Tommaso Abrate, scrive: “Mentre si attende che il problema esploda diventando emergenza, viene eufemisticamente risolto con palliativi che non sono mai la cura. (…) In questi giorni sembra che il problema lo stiano risolvendo le cooperative, ma è impossibile che possano assorbire tutto il latte in esubero”. Quali allora le soluzioni? “La Prima è contenere le produzioni attraverso un doppio prezzo (es: i primi 1000 litri di latte pagati secondo un accordo e il surplus molto meno). La seconda è un pensiero contingente: “E se l’Europa considerasse di sfamare il popolo degli immigrati? (…) Qualcosa va fatto. Che politica è quella che salta da un’emergenza all’altra senza cercare la normalità?”. (Avvenire)

Oldani corre...in cucina e archistar ai fornelli

“Ho scoperto la maratona dopo un infortunio da calciatore”. A parlare è Davide Oldani, che su Libero racconta a Giampiero De Chiara il suo trascorso da atleta. E confida: “Adoro il buon cibo. Che è anche la filosofia del mio lavoro di chef: poco ma buono. Così mi preparavo per allenarmi e poi per le gare. Prima di una corsa però non mangiavo quasi nulla. Soltanto superato il traguardo, mi mettevo ai fornelli nel giro di un’ora”. (Libero) @ Si intitola “Simplissime, le libre de cuisine + facile du monde” (Lett. Semplicissimo. Il libro di cucina più facile del mondo) il libro dell’ex cuoco Jean Francois Mallet che in Francia, con 250mila copie vendute, è già il fenomeno editoriale dell’anno. La chiave del successo? La semplicità. “In un Paese di buongustai, ma dove pochi cucinano a casa e la sera preferiscono passare da Picard (catena francese di supermercati dedicati esclusivamente ai surgelati n.d.r), prendersi un piatto pronto e cuocerlo nel microonde.” (Italia Oggi) @ Tutto pronto per “ArchiChefNight”, il ciclo di cene itineranti che metterà insieme architettura e ristorazione con le più grandi “Archistar” italiane che per una sera misureranno le loro abilità ai fornelli nelle cucine di celebri ristoranti dello Stivale. Primo appuntamento questa sera alle 20.30 al ristorante The Stage di p.zza Gae Aulenti a Milano, dove gli studi di architetti Alberto Gigli, Dinn!, Gruppo C14, Peter Picheler e Progetto CMR si cimenteranno nella preparazione di un menu ad hoc, supervisionati dai resident chef del locale, Angelo Mancuso e Giovanni Filomeno. (ilGiornale)

L'assaggio

Al ristorante Orto di Sant’Antonio (via Alzaia Naviglio Grande, 18 - tel. 0294602202) di Abbiategrasso (MI). Nella suggestiva cornice del borgo di Castelletto si trova questo locale che è frutto di una recente (e sapiente) ristrutturazione avviata dai tre amici Fausto Colombo, Tommaso Benincasa e Luca Grossi, che è anche lo chef. Si gustano piatti semplici e gustosi come l’insalata di cotechino, la pasta con i ravioloni di lepre, il risotto alla pasta di salame e la frapposta alle erbe. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

La Barbera d’Asti Superiore Mysterium 2013 di Tenuta Montemagno (tel. 014163624) di Montemagno (AT). Una Barbera che fa parte della nostra storia, perché già 4 anni fa fu Top Hundred. Ha il colore porpora della Barbera, al naso senti l’intensità di una rosa in primavera, in bocca è avvolgente, tanto da sembrare dolce, ma è la potenza del suo alcol generoso che conferisce morbidezza attorno alla freschezza dell’acidità. A Golosaria Monferrato la Tenuta Montemagno aprirà il suo relais, ma con il brut (sempre con uve barbera) sarà addirittura a Uviglie, nel castello del vino dove stanno per arrivare gli Champagne, le più curiose bollicine italiane da vitigni autoctoni e naturalmente le Barbera. E’ Barbera & Champagne!