La Cena dei 4 calici dopo l’udienza di Papa Francesco

È iniziata con lo spumante metodo classico Abissi Riserva Marina 2018 la Cena dei 4 Calici alla casa dei Cavalieri di Rodi a Roma, al termine di una giornata dedicata al vino secondo l’economia di Papa Francesco.
sala.jpgChe la mattina di ieri alle 9,30 ha incontrato i vertici di Veronafiere e 100 produttori di vino di Vinitaly per un’udienza privata dove ha esordito dicendo che “Il Vino è dono di Dio, sta a voi custodirlo”.
foto-ufficiale.jpguindi, nel pomeriggio, il convegno moderato da Bruno Vespa
convegno.jpge poi la cena commentata da Paolo Massobrio e mons Martino Signoretto
paolo con prete.jpge realizzata da Giancarlo Perbellini del ristorante (nomen omen) 12 Apostoli.
perbellini.jpgPresenti oltre 100 commensali fra cui il presidente della Camera Fontana, i ministri Lollobrigida e Giorgetti e una ventina di giornalisti.
gruppo.jpgIl vino di Bisson è stato scelto per la sua genesi, che nasce da un sogno di Piero Lugano, di essere fra gli invitati alle Nozze di Cana, dove per la prima volta viene evidenziata la qualità di un vino (il vino del miracolo).
bottiglia bisson.jpgMa il vino negli abissi, ovvero a 600 metri nei fondali di Sestri Levante per 18 mesi, nasce dopo la scoperta che gli orci di vino di svariati secoli rinvenuti in fondo al mare erano ancora pieni a differenza di quelli ritrovati in superficie. Da qui questo spumante che ha colore paglierino brillante e una finezza al naso che accompagna tutto il sorso, con la freschezza e delicatezza. È stato abbinato all’uovo in camicia con hummus, ponzu e pane ai datteri.

Il secondo vino, il Costa Toscana Bianco 2012 prodotto da Frescobaldi nell’isola di Gorgona dove c’è l’unico carcere europeo ambientato su un’isola, è stata un’altra sorpresa che ha colpito tutti. Da uve vermentino e ansonaca, colpisce per le note di fiori e frutta, ma soprattutto per la persistenza dell’acidità che si esprime in un sorso minerale, equilibrato, fresco, di grande impatto (nel campione 2018 i magnum che Lamberto Frescobaldi ha omaggiato al suo tavolo la mineralità era ancora più accentuata).
gorgona.jpgQuesto vino ha perfettamente corrisposto l’abbinamento con il fusillo condito con emulsione di sarde e cremoso di bufala.

Altra suggestione per il Valpolicella superiore Ognisanti 2021 prodotto da Bertani nella propria tenuta di Arbizzano di Negrar, denominata Novare.
ognisanti.jpgE qui è stata scoperta una Pieve del 1500 con affreschi pregevoli, che sono stati salvati dall’incuria. Un vino da uve corvina e rondinella, dal colore rubino trasparente che al naso evoca note di frutta dolce, quasi come una caramella; in bocca ne apprezzi la finezza e il nerbo, con una tannicità perfettamente integrata con la sua freschezza. Ottima soluzione da abbinare all’agnello e guanciale, salsa diavola e carasau.

E infine, apoteosi, con il Vino Santo 2006 di Gino Pedrotti che ha stupito tutti, per la serbevolezza.
vino santo.jpgAveva colore ambrato di ottima consistenza che si rifletteva in un naso di frutta concentrata (albicocca in via di appassimento, prugna e dattero); quindi l’ingresso dolce e morbido e poi quel finale quasi asciutto, ma sempre fresco, che ha svolto il ruolo del perfetto abbinamento con la Foresta Nera di Perbellini, che ha giocato sul dolce-amaro: amarene sciroppate e cioccolato amaro.

Ma anche a fine serata, riecheggiavano tutti le parole di Papa Francesco del mattino, riprese oggi dai giornali.
“Cari amici, il vino, la terra, l’abilità agricola e l’attività imprenditoriale sono doni di Dio, ma non dimentichiamo che il Creatore – ha esordito il Santo Padre – li ha affidati a noi, alla nostra sensibilità e alla nostra onestà perché ne facciamo – come dice la Scrittura – una vera fonte di gioia per il cuore dell’uomo, per ogni uomo, non solo di quelli che hanno più possibilità”.

E qui Papa Francesco, originario di una terra, il Monferrato, che è intrisa di cultura del vino (come ebbe a testimoniare anche San Giovanni Bosco, autore di vari scritti divulgativi di carattere enologico), ha posto l’accenno su un fatto ineludibile: l’esistenza del gusto come qualcosa che corrisponde a ciascuno.

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