Sono 4 i formati prodotti dal Pastificio dei Profeti: panne rigate, paccherucci rigati, malloreddus e fregula

È fuori di dubbio: è la pasta il cibo più amato, a tutte le età, dagli italiani. Ma sono soprattutto i giovani, tra i 15 e i 35 anni, che non rinuncerebbero mai a un piatto di pasta. Di più: da un'indagine fatta dalla Doxa emerge che otto giovani su dieci la consumano tutti i giorni.

Se la pasta è la regina delle tavole, è importante che sia di qualità, ottenuta dalle migliore semole prodotte in Italia. E tra i nostri ultimi assaggi ci ha colpito favorevolemente la pasta prodotta a Capoterra (CA) dal Pastificio dei Profeti (via Venezia, 55 - tel. 070729203).

È un piccolo laboratorio artigianale che ha iniziato la sua attività nell'aprile del 2016 grazie all'intraprendenza dei due amici e soci Gianluca Orru e Claudio Crisaffi che, dopo altre esperienze lavorative, hanno deciso di realizzare il loro sogno. Prima però si sono preparati frequentando corsi di formazione specifici, anche all'Alma di Colorno, e facendo la gavetta in cucina. Anche se l'amore per la pasta per Gianluca risale all'infanzia quando aiutava la madre, la domenica, a impastare i malloreddus e la fregula in casa: è da lei che ha imparato i primi rudimenti.

Oggi nel laboratorio sardo vengono prodotti quattro formati: le penne rigate, il formato più noto al mondo, che hanno una rigatura più spessa e profonda per trattenere meglio il sugo; i paccherucci rigati, che nascono da un'azzeccata combinazione tra rigatoni e paccheri e sono ottimi con sughi di sostanza; i malloreddus, realizzati come si fanno nella parte meridionale della Sardegna, quindi più grandi e spessi e con un incavo più profondo per raccogliere meglio il sugo e infine la tipica fregula, fatta senza uova e senza zafferano, secondo la ricetta più semplice. Sono tutte accomunate dall'impiego di semole da agricoltura biologica italiana, dalla lavorazione artigianale, eseguita in prima persona da Gianluca e Claudio, dalla trafilatura al bronzo e dalla lenta essiccazione a bassa temperatura.

Per ora la pasta si trova in Sardegna, in alcune boutique del gusto nelle Marche, a Bologna e presto a Milano. Ma si può ordinare direttamente in azienda che effettua spedizioni in tutto il mondo. 

Paolo Massobrio che l’ha assaggiata, ne è rimasto sorpreso: «Io credo che questi ragazzi faranno strada, perché hanno insinuato un nuovo pensiero: la pasta non può essere neutra, deve avere un gusto. E la loro pasta ha il gusto del grano, ha un sapore, che si combina con gli altri del condimento anche se una pasta così mi piace con l’olio di varietà Bosana, che ho in casa.» Ci piacerebbe farveli conoscere a Golosaria: chissà se a Padova o a Milano.

 

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