Tra chiese, palazzi, fortezze, abbazie e i tanti prodotti, sapori e vini di questa regione straordinaria

Sarà forse perché in Abruzzo ogni borgo, paesaggio e costa racchiudono una storia evocativa se questa regione è densa di nomi illustri della cultura, da Ovidio, nato a Sulmona nel 43 a.C., a Ennio Flaiano (Pescara, 1910 – Roma, 1972), da Gabriele D’Annunzio (Pescara, 1863 – Gardone, 1938) a Ignazio Silone (Pescina, 1900 – Ginevra, 1978), per citarne soltanto alcuni. Suggestioni di un vissuto stimolante, poetico e narrativo? Né è un caso se proprio in Abruzzo sono state girate scene di film famosi. La dimensione di racconto di questa regione è risultata evidente durante l’educational tour per giornalisti, blogger, influencer e operatori del turismo “Abruzzo Food Experience” , organizzato da 12 al 17 novembre da Regione Abruzzo, Camera di Commercio di Chieti Pescara e Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia con la collaborazione operativa di Abruzzotravelling.

Vino e portate in primo piano a partire dall’Agriturismo “Godere Agricolo” di Campli (TE), animato da Alessandra Ventura che, oltre a essere brava in cucina come il padre, Claudio, è una delle voci dell’Orchestra Popolare del Saltarello. E qui è necessaria almeno una parentesi, benché il tema richieda un lungo approfondimento. L’Orchestra Popolare del Saltarello, che ha accompagnato con parte dei suoi componenti anche la cena finale del tour a Casa Ferretti di Silvi Marina, è nata da un’idea di Danilo Di Paolonicola, teramano, fra i più bravi fisarmonicisti e organettisti al mondo. L’idea di proporre i canti della tradizione, in particolare quella dei Tratturi, cioè i percorsi dei pastori in transumanza, grazie a Danilo e al suo gruppo composto da una ventina di elementi fra musicisti e cantanti e supportato da un corpo di ballo non è da pensare come una nostalgica riproposta. I canti, le musiche e le danze dell’Orchestra Popolare del Saltarello sono vivi, nell’oggi, pur nel rispetto dei ritmi antichi. Operazione non semplice e molto intelligente, perché garanzia che la tradizione resterà tale, tramandandosi nella contaminazione fra antiche e nuove sonorità.
Orchestra Ppolare del Saltarello copia.jpgTeramo la prima città visitata, la città della Cattedrale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale dal 1940, con il suo splendido paliotto in argento dorato opera di Nicola da Guardiagrele (CH), il più celebre orafo italiano vissuto fra XIV e XV secolo.
Teramo, cattedrale - Paliotto di Nicola da Guardiagrele copia.jpgTeramo e Palazzo Melatino, di proprietà e gestione della Fondazione Tercas e sintesi di età latina e medievale di una città che vanta sei siti archeologici antichi.
Di particolare interesse anche l’hortus conclusus del palazzo, il giardino recintato da mura dove si coltivavano le essenze di una ancor solida tradizione della tavola, quella della Festa delle Virtù, a base di erbe dell’orto e spontanee e che si celebra il 1° maggio. Teramo, la città di Ivan Graziani (1945 – 1997), cantautore e poeta indimenticato.
Teramo, cattedrale copia.jpgCattedrale di Santa Maria AssuntaPranzo con la Chitarrina alla Teramana al Ristorante “Borgo Antico” di Teramo e, a seguire, visita a Campli, alla sua Scala Santa, alla Casa del Medico e dello Speziale, privata, luogo di ritiro per religiose (XVI secolo), poi residenza nobiliare e in seguito residenza del medico, da cui il suo nome. Immancabile a Campli, fra i Borghi più Belli d’Italia, l’assaggio di Porchetta Italica accompagnata dallo “Champagnino” (Montepulciano d’Abruzzo e gazzosa artigianale di Campli).
Campli, Casa del Medico copia.jpgCampli - Casa del Medico e dello SpezialeAncora in restauro post terremoto, ma visitabile, l’imponente fortezza di Civitella di Tronto, seguita dalla cucina gourmet “di confine” del Ristorante “Zunica”.

Fra i castelli d’Abruzzo, tanti e suggestivi, come quello che pare sospeso nel vuoto a Roccascalegna (CH), uno in particolare è entrato nella suggestione di molti: il castello di Rocca Calascio, nel territorio comunale di Calascio (AQ), uno dei castelli in posizione più elevata in Europa, a 1.460 metri sul livello del mare nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Siamo nella zona della Baronia di Carapelle, documentata dal XII secolo, da sempre territorio di pastorizia e lana, un vero e proprio giacimento di economie che i Medici acquistarono nel 1579. Nel castello di Rocca Calascio e nei suoi dintorni furono girate varie scene del film “Ladyhawke”, nel 1985.
Rocca Calascio, castello copia.jpgCastello di Rocca CalascioNon lontano è Santo Stefano di Sessanio, anch’esso fra i Borghi più belli d’Italia e anch’esso set di un film famoso, “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore, con Gérard Depardieu e Roman Polansky (1994). Ad accogliere per il pranzo è stata la Locanda “Il Palazzo” di Andrea Ciarrocca, proponendo come inizio di portate un assaggio di olio nuovo di produzione propria, spremuto il giorno precedente e abbinato a Pecorino di Castel del Monte. Dopo la Cooking Class di ricette abruzzesi al Ristorante Hotel “Ovidius” della famiglia Santacroce a Sulmona e la visita alla città di Ovidio, famosa per i confetti, la sua splendida cattedrale, la piazza dove è organizzato ogni anno il Palio e la fontana “del vecchio” dalla quale sgorga acqua direttamente dalle montagne, il tour si è inoltrato nei territori pescaresi.
Sulmona, confetti copia.jpgConfetti d iSulmonaPartendo dall’Abbazia di San Clemente a Casauria (IX sec.), sull’antico corso della Via Claudia, a ridosso del fiume Pescara, fra Ducato di Spoleto e di Benevento. Ma il viaggio nella storia pescarese ha compreso anche il tholos, capanna in pietra realizzata come rifugio dai pastori a partire dal ‘700 (presso l’Agriturismo “Tholos” a Roccamorice, PE) e la visita a uno degli ottanta eremi dell’Abruzzo, quello di Santo Spirito a Maiella, uno degli eremi dove visse Pietro da Morrone, il papa Celestino V che fu il primo pontefice a ritirarsi dal soglio papale. L’eremo è stato in gran parte ricostruito dopo il devastante incendio avvenuto nell’ ‘800, ma il suo sito, all’interno di una faggeta e a ridosso del monte, nel quale è in parte scavato, rende l’idea di solitudine e isolamento della scelta eremitica.
Eremo di Santo Spirito a Maiella copia.jpgEremo di Santo Spirito a MaiellaDue le cantine visitate nel tour, la “Bosco Nestore” di Nocciano (PE), che con i suoi 70 ettari e le quattro tenute che la compongono (600mila bottiglie all’anno, in prevalenza Montepulciano d’Abruzzo) è una delle realtà abruzzesi più note anche all’estero,
Cantina Nestore Bosco copia.jpge l’ “Abbazia di Propezzano” a Morro d’Oro (TE), cantina che ha sede sia di accoglienza sia di produzione negli spazi dell’antico chiostro e ambienti annessi, perfettamente conservati e affrescati dal Medioevo.
Abbazia di Propezzano, chiostro copia.jpgGran finale del tour nelle Terre Chietine, con il cooking show dedicato ai Celli Ripieni alla Pasticceria Iezzi di San Vito Chietino
Pasticceria Iezzi, i Celli Ripieni copia.jpgI Celli Ripieni alla Pasticceria Iezzi di San Vito Chietinola visita al trabocco Punta Tufano di Rinaldo Verì in località Vallevò di Rocca San Giovanni,
Trabocco Punta Tufano, Vallevò copia.jpgTrabocco Punta Tufano, Vallevò il pranzo a base di pesce e Brodetto con articolato cooking show al Ristorante “Caldora”, sempre a Vallevò e direttamente sulla ciclopedonabile Via Verde del Mare che costeggia scogliera e spiaggia.
San Giovanni in Venere, Fossacesia copia.jpgAbbazia di San Giovanni in Venere a FossacesiaDue le località di interesse storico visitate in zona: l’Abbazia di San Giovanni in Venere nel territorio di Fossacesia e la città di Lanciano. Due luoghi dove arte e religiosità hanno lasciato un’impronta esclusiva, la prima come luogo in straordinaria posizione collinare sul mare e gli spazi (navate, cripta e chiostro, oltre a esterni interessanti sul piano architettonico e scultoreo) che meritano una sosta di approfondimento e l’altra, Lanciano, capitale degli antichi Frentani, nota per il miracolo eucaristico della trasformazione dell’ostia consacrata in carne e del vino in sangue, entrambi ancora oggi conservati e venerati.
Lanciano copia.jpgLanciano di notteMenu abruzzese Doc al ristorante “Le Fumacelle” di Lanciano e cena con ventisei portate per l’ultima sera del tour, partendo dagli abbinamenti proposti all’Abbazia di Propezzano e arrivando alla serie di piatti del ristorante Casa Ferretti di Silvi Marina.

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