I meritati applausi dei giovani agli chef di Golosaria

Ed eccomi nel mio ufficio, in partenza per Roma, per la puntata di domani della Prova del Cuoco. La stanchezza è tanta, ma anche la soddisfazione, dopo i tre giorni di Golosaria a Milano dove sono passate migliaia di persone, come sempre. E c’erano anche tanti giovani, attenti alla qualità e al mondo del vino. Sul palco di Golosaria, ieri, mentre stavamo presentando la novità del portale, che è stato molto apprezzato (a proposito, oggi le nostre app sono al primo posto, incredibile, del gradimento), ho voluto ribadire il concetto espresso nel primo editoriale uscito qui: “Attenzione giovani, i cuochi televisivi vi stanno illudendo”. Ed è partito un applauso sincero. Mentre, quando sono saliti sul palco Aimo e Nadia, l’applauso non finiva più ed ha commosso anche me. Ma ieri ho capito, vedendo sfilare i vari chef il perché di quell’applauso: lì c’erano le storie di famiglie, le fatiche, la passione trasmessa ai figli. C’era insomma qualcosa di vero rispetto a un’illusione catodica. Poi io e Marco Gatti siamo rimasti colpiti, da un lato dall’assenza delle cosiddette star (attenzione che poi le stelle diventano anche cadenti, e sono guai), dall’altro dai volti di cuochi che ad esempio hanno scelto di essere lì, con noi anziché altrove, dove pure si presentava una guida nazionale. Ci hanno scritto, messaggiato, insomma hanno ribadito che Golosaria e IlGolosario è la loro casa. E questo davvero non è per nulla poco.

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