Su La Stampa di oggi la sosta di Paolo Massobrio all'Archigusto di Crescentino
È vero che le stelle attribuite ai ristoranti fanno notizia, ma chi racconta quella straordinaria ristorazione media che dà soddisfazione ogni giorno? E che cresce. Come questo Archigusto di Crescentino (via Mazzini 4, tel. 0161/842.592) dei fratelli Bruera (Enrico in cucina e Gianmarco in sala) dove ho mangiato la nostra migliore panissa dell’anno. E da sola merita il viaggio. Crescentino è un paese affascinante con i portici e le piazze tipici del vercellese. E, di fianco a una di queste, sulla via principale, apre le porte questo locale semplice che offre un’atmosfera calda. Professionisti di nuova generazione giacché hanno una serie di offerte di vini a bicchiere entusiasmante.?E poi i piatti, a cominciare dalla tartrà al rosmarino con fonduta di Fontina della Valle d’Aosta o dal tonno di gallina di cascina, morbido e saporoso. Da provare anche la millefoglie di lingua bovina al verde, visto che c’è la proposta del tris di antipasti a 17 euro. La panissa alla vercellese coi fagioli di Saluggia era speziata il giusto, ben amalgamata. Da urlo! In alternativa, i ravioli fatti in casa ripieni di patate con fonduta di Fontina e tartufo nero, prima del trionfo di carni come il «brutto e buono» brasato al vino rosso, la tagliata di baby galletto marinato e i ganascini di maiale cotti lentamente col loro fondo. ?Livello alto anche ai dolci: torta di nocciola alla vaniglia e torta di mele. Buonissime!