Materie prime di piccoli produttori locali, un menu di mare e di terra che segue le stagioni, una carta dei vini che parla sardo e un conto corretto invitano a ritornare

Qualche notizia colta qua e là, qualche suggerimento di amici isolani ci hanno fatto decidere ad avventurarci dalla costa est della Sardegna verso ovest, nell’interno, alla ricerca di questo locale che, dopo Tempio Pausania verso Sassari, lo si incontra sulla statale 127: sulla sinistra proprio alla delimitazione del Km 53, nel Comune di Bortigiadas (OT). E, dopo una doverosa sosta alla Cantina Gallura per una degustazione dei suoi Vermentino Canayli e V.T., Genesi, Piras imbattibili per qualità e prezzo, il Golden Gate (tel. 079 627174 - 3498491765 - www.hotelgoldengate.it) ci è apparso come una cattedrale nel deserto.

In realtà siamo in una zona collinare e il verde non manca. L’hotel e il ristorante lo scambi, a prima vista, per uno dei tanti locali nati per ospitare matrimoni e anniversari, ma quando ti siedi a uno dei tavoli della fresca veranda o della bella sala interna e incominci a interrogare la carta, ti accorgi che sei in un ristorante vero, importante, in cui la cucina conta eccome e il culto della tradizione gastronomica sarda non è folclore, ma una seria ricerca alla riscoperta delle radici storiche del cibo e delle materie prime del territorio.

Ogni dubbio te lo togli definitivamente facendoti accompagnare dall’entusiasta e giovane chef Gianfranco Pulina che, con lo suocero Gigi Sini (la memoria storica del locale), guida la cucina e la trascina sulla strada di una rilettura moderna, ma rigorosa, nella sua identità isolana. Seguendolo, ti trascina con una selezione attenta delle migliori materie prime sarde tradizionali, dalle farine alla fregola, dal pane all’olio, dai vini ai salumi, tutti di piccoli produttori di grande qualità. E poi ti coinvolge nei suoi progetti per far conoscere e rivivere produttori e prodotti dimenticati, progetti in cui si apparenta con altri simboli della Sardegna (come Luigi Pomata e Roberto Petza), ti fa desiderare di tornare al più presto per poter partecipare al battesimo della sua nuova birra “Giadas” in cui tutte le materie prime, dall’acqua di una fonte di Bortigiadas al malto, saranno rigorosamente autoctone.

Compreso e preso atto che la filosofia del locale è in piena sintonia con quanto anche noi intendiamo per buona cucina e corretto connubio cibo-territorio passiamo alle nostre sensazioni a tavola.
La proposta in menu è ricca di suggestioni di mare e di terra seguendo la disponibilità di stagione. E noi a luglio abbiamo privilegiato il mare, non trascurando alcuni assaggi irrinunciabili quali salumi e formaggi locali. Gli antipasti misti di mare prevedevano nove portate a 20 euro tutte interpretate con originalità e qualità (ricordo i gamberi fritti, le polpette di calamari, la tartare di tonno rosso di Carloforte, la pescatrice alla catalana, le cozze di Niedditas ripiene). Quindi salsiccia e salame sardo straordinari.
Abbiamo provato un solo primo ma è stato sufficiente a convincerci: la fregola con cozze, vongole e gamberi, deliziosa. Non mancano comunque in carta altri classici come la zuppa gallurese e il maialetto alla brace. Al dessert coulis di melone cantalupo con gelato allo zafferano di San Gavino e cioccolato liquido, le seadas caserecce, ma siamo rimasti incantati dalla selezione di cioccolatini artigianali dell’azienda Peano di Orzieri, ottimi e inusuali.

Con una splendida bottiglia Gallura Sciala di Surrau su una ben ragionata carta di vini sardi, abbiamo pagato dopo esserci divisi in quattro uno straordinario San Pietro di oltre due chili. Circa 60 euro a testa ma un pranzo medio meno luculliano si attesta sui 40-50 euro.

Agli isolani e ai turisti che ancora non lo conoscono, il consiglio è di affrettarsi a provare un locale in grande evoluzione. Esistono piatti vegetariani e vegani ed è consigliato anche per i celiaci. Servizio ottimo e cordiale.

ilGolosario 2024

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia

ilGolosario Ristoranti 2024

DI GATTI e MASSOBRIO

Guida ai ristoranti d'Italia