Un localino luminoso nel centro di La Morra. E anche molto sfizioso

Ce ne avevano parlato bene e quando siamo arrivati in via Roma, abbiamo capito che un locale così poteva aprire solo a La Morra.

Sì, perché La Morra è un mito, che ha bisogno dell’accensione di tante luci. Questa del Mangè è una bellissima luce, con le vetrate che danno sulla via e da cui intravedi le ostriche al banco e tante bottiglie di vino. I tavolini presenti nella sala white sono piccoli e sacrificati come lo è un po’ il locale, che ha un bancone bar con tavolini di fronte, ma se superate questa piccola cosa, starete bene. A iniziare dalla teoria di vini a bicchiere davvero ottimi, e dal menu.

Il mio antipasto, ad esempio, è stata di soddisfazione piena e penso come lo potrà essere per i turisti. Con dieci euro ho assaggiato la carne cruda ben condita, il vitello tonnato roseo, l’insalata russa (buona da manuale) e la salsiccia di Bra. Buonissimo anche il baccalà con crema di zucca e zafferano. Ma c’erano anche testina e giardiniera all’agro; polpo, verdure e carciofi e tortino di verdure e fonduta.

Fra i primi i ravioli al sugo di arrosto erano buoni accanto ai tajarin con sugo di salsiccia, gnocchi al gorgonzola, e minestrone ceci, fagioli e maltagliati. Di ispirazione meridionale i cavatelli di ricotta e verdure.

Eccellente, tra i secondi, l’agnello della Bisalta al forno, accanto al mitico brasato al Barolo, tagliata con carciofi e il piccolo fritto con faraona, semolino e frisse. Non c’era la trippa di vitello gratinata quella sera, ma la selezione di formaggi di Franco Parola sì.

E già che siete arrivati alla fine, chiedete il tiramisù, il bunet tradizionale e le pere con vino e cannella. Starete bene, questo è un faccino contento con un bel più, condotto da una team giovane che vuole vincere.

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