Anche se il nome potrebbe creare equivoci, la muletta monferrina non ha alcun legame con la carne d’asino o mulo. Secondo la tradizione la chiamarono così i soldati monferrini di ritorno dalle guerre nel Nord Est d’Italia, in ricordo appunto delle 'mule' (nome delle ragazze in dialetto triestino). In ogni caso si tratta di un pregiato salame crudo stagionato, di grandi dimensioni e dalla forma piuttosto irregolare e tozza. La sua pasta è composta da carne magra di suino (80%) e grasso di pancetta (20%) condita con sale, pepe, noce moscata e un infuso di aglio e vino vecchio (spesso Barbera). Viene insaccata nel budello cieco di maiale e fatta stagionare per almeno 3-4 mesi. Ha un sapore delicato e leggermente speziato.
A Serralunga di Crea Pieralberto Miglietta realizza un ottimo campione di muletta utilizzando le parti più nobili di suini di oltre 200 chili, ovvero la lonza, i fesotti di coscia e la pancetta magra. Tra le sue eccellenze meritano inoltre il Lonzardo al Moscato, a base di lardo e lonza, il cotechino alla grappa e il Suisnello, un salume ottenuto con le migliori parti della coscia suina miscelate a spezie e Grignolino del territorio.