In Piemonte si coltiva più del 50% del riso prodotto in Italia. Sono circa 70 mila, infatti, gli ettari coltivati a riso, in una zona che si estende principalmente sulle province di Vercelli e Novara e su parte delle province di Biella e Alessandria. La provincia di Vercelli fu quella che conobbe probabilmente per prima la risicoltura grazie all’opera dei Monaci Cistercensi provenienti dalla Borgogna, che nel 1123 fondarono l’abbazia di Santa Maria di Lucedio. Non per nulla oggi Vercelli è ritenuta la capitale europea del riso ed è sede insieme a Novara, della borsa merci del riso e della Stazione Sperimentale di Risicoltura per il miglioramento delle produzioni risicole.
Gli aironi cinerini, prima in via di estinzione e ora tornati a popolare le risaie delle tenute coltivate in modo più sostenibile dalla famiglia Perinotti, sono diventati il simbolo dell’azienda gliAironi a Lignana. Qui sono coltivate le varietà Arborio, Baldo, Carnaroli, Gigante Vercelli, Vialone Nano, Rosso Selvatico e Venere Nero, vendute in azienda con altri prodotti derivati come risotti, farine, biscotti e bevande a base di riso, tra cui il Nero, saké italiano. Ogni chicco è lavorato con attenzione alle sue dimensioni, spogliandolo leggermente dei microstrati superficiali e mantenendo la gemma sul chicco con un ottimo risultato gustativo. Interessanti anche i cru di riso raccolto e lavorato lotto per lotto, che portano il nome dei campi di raccolta o il Nebbia, Carnaroli affumicato con legno di ciliegio, adatto alla preparazione di risotti speciali.
Servizi