Correva l’anno 1999 quando Stefano Gilmozzi avviava questo birrificio artigianale, il primo del Trentino, che oggi può contare anche sull’apporto del figlio Michele. La grande maggioranza delle materie prime utilizzate per la produzione delle birre provengono dall’azienda agricola di famiglia, luppolo compreso, e l’acqua è quella pura della val di Fiamme. Tante (e ottime) le birre prodotte: la rossa Larixbier, dunkel di Fiemme con interessanti note di larice, cioccolato e liquirizia; la Weizenbier, weiss dalle delicate note fruttate e sgrumate; la Fleimbier, helles storica in quanto prima brasata in azienda di colore paglierino con un bell’equilibrio fra luppolo e cereali; quindi la No’sa, preparata con forti luppoli selvatici della val di Fiemme, di colore ambrato-dorato e gusto amaro deciso con note erbacee e caramellate; la Lupinus, dal colore ramato intenso, creata aggiungendo a malti e luppoli una varietà di lupino coltivato ad Anterivo in Alto Adige. A queste si affiancano poi la Free Barabba (american ale con note di pompelmo e frutti rossi; la Black Sheep, extra stout stagionale realizzata in collaborazione con Andrea Rizzardi, amara e secca, con note di caffè e fave di cacao; la Winterbier (birra di Natale) e la Miss Hercules, una helles senza glutine, dolce e dal profumo speziato. Da provare nell’apposito spazio adibito ad agriturismo e negozio con tanto di tap room per le degustazioni. Hanno anche lo shop online.
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