A Osilo, in provincia di Sassari, si prepara un pecorino diverso da quello tradizionale sardo, per il sapore, che presenta note di nocciola tostata, burroso e fondente, per la forma più piccola e la pressatura cui viene sottoposto, che gli conferisce una pastosità che non perde con la stagionatura, durante la quale le forme vengono lavate in salamoia e unte con una miscela di olio e aceto. In attesa di approvazione della Dop, questo speciale pecorino viene prodotto anche nei comuni di Sassari, Ploaghe, Nulvi, Codrongianos e Tergu, sempre con latte di pecore sarde del territorio. Inoltre, dal siero del latte del pecorino, si ricava la ricotta mustìa (che significa affumicata). Si tratta di una ricotta a forma di pagnotta schiacciata e di colore ambrato, dal sapore fresco, intenso e leggermente affumicato. È possibile gustarla sia fresca sia dopo stagionature prolungate.
Tra i principali produttori di Pecorino di Osilo vi è Roberto Chessa dell’Azienda Agricola Bia e Carru, che nella campagna logudorese alleva anche maiali, cinghiali, galline e cavalli di razza Anglo Araba Sarda. Le tecniche pastorali gli sono state tramandate dal padre Gavino. La cagliata viene rotta in grani minuti e la stagionatura avviene in locali freschi e asciutti variando da un minimo di 30 giorni (per il fresco) a un massimo di 180 (per lo stagionato). Ottenuto esclusivamente da latte di pecora Sarda, si presenta con crosta sottile e colore giallo paglierino. Da provare anche la ricotta fresca, ideale per ripieni e torte, e la ricotta salata, da degustare con il pane o sulla pasta.
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