Fin dalla fine del XIX secolo, a Tornareccio era presente un primo nucleo di famiglie di apicultori, anche se è nel secondo Dopoguerra che questa attività diventa il mestiere principale per tante persone di quella comunità. Inizialmente l’unico miele prodotto era quello millefiori o di sulla, derivante dalle fioriture locali. Tuttavia, nel corso degli anni Sessanta, la domanda del mercato cominciò a superare la capacità di offerta, e l’esigenza di nuove fioriture portò alla pratica del nomadismo degli alveari, con la ricerca di nuovi territori che si estese fino alla Puglia. Oggi a Tornareccio esistono apicultori che producono fino a 15 varietà di mieli monoflora. Si tratta di una grande competenza e patrimonio condivisi dalla comunità: l’allevamento delle api, la scelta dei migliori fiori, la smielatura immediata e il rifiuto della pastorizzazione. Grazie a queste buone pratiche Tornareccio è diventata una capitale del miele di alta qualità, come testimonia la rassegna Regina del Miele che si tiene ogni anno a settembre.
I fratelli Carmine e Vincenzo Finocchio nella loro pluripremiata azienda Delizie dell’Alveare praticano l’apicoltura nomade per raccogliere il nettare nelle diverse zone della penisola per produrre una grande varietà di mieli di qualità: acacia, agrumi, girasole, sulla, castagno, coriandolo, melata di bosco, ciliegio, eucalipto e millefiori di montagna. Propongono pure le Delizie, una linea di mieli aromatizzati che combina il miele d’acacia ai frutti di bosco, mirtilli, limone, caffè, cannella, curcuma e zenzero. Ricordiamo infine il Nocciomiel (mele d’acacia e pasta di nocciole), la Delizia d’Autunno (con mandorle e nocciole) e il Balsamiel (rimedio naturale per i malanni di stagione), accanto a una linea di cosmetici naturali a base di prodotti dell’alveare.