La Notizia
Italia a secco di burro. A dare l’allarme è Carlo Cambi, che su La Verità di stamane spiega come la “dieta” imposta dall'UE alle vacche per frenare la superproduzione di latte in Europa abbia messo in crisi la produzione di burro, determinando un aumento dei prezzi dell’ 82% e mettendo a rischio numerosi prodotti made in Italy per cui il suo utilizzo è necessario. Tra questi pandori, panettoni e colombe, che per disciplinare (europeo n.d.r) devono essere prodotti con materie prime locali. Un paradosso su cui anche l’Aidepi, Associazione che riunisce le industrie dolciarie italiane, è stata categorica: “Con il perdurare di questa situazione, e con il grado di riduzione di consegne di latte, non sarà assicurata la continuità di produzione e la sussistenza stessa delle aziende”. @ Dalla crisi del burro al debutto di Latterie Alpine. La nuova società, nata dall’unione di Piemonte Latte, di cui fanno parte 270 allevatori piemontesi, e del marchio InAlpi, punta a creare una filiera di latte “piemontese al 100%” per prodotti di qualità capace di sfidare le multinazionali nel mercato dei formaggini e del formaggio a fettine. “Abbiamo cercato di dare una prospettiva a quelli che vivono e lavorano nelle stalle - ha spiegato il presidente di Piemonte Latte Roberto Morello - Uno sforzo importante, che ha ricadute positive su tutto il territorio”. (La Stampa) @ Modena e Trento in guerra per l’aceto balsamico. L’oro nero è diventato oggetto di contesa tra l’Emilia e il Trentino, dopo che quest’ultimo ha avviato l’iter per la proposta di iscrizione del suo aceto nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Un’operazione che non è andata giù ai produttori modenesi, che hanno portato la questione al ministero e costretto la Provincia autonoma a fare un passo indietro (Italia Oggi). @ E di aceto (di vino) parla anche Repubblica, con l’intervista all’ad di Ponti, Giacomo Ponti, che racconta come l’azienda di Ghemme, grazie alla crisi, abbia visto crescere il suo fatturato, superando i 110 milioni di volumi, tre quarti dei quali sul mercato italiano. “Il nostro - spiega - è un prodotto economico e poliedrico, che piace anche agli ecologisti”. @ Ma da leggere, su La Verità, è anche l’intervista ad Agostino Frigerio, il direttore di Solidando che a proposito del supermercato nato a Milano per i bisognosi dice: “In dono da Carrefour ci è arrivata la cella frigorifera, mentre i mercati generali e ortofrutticoli ci regalano la merce. Ma i nuovi poveri sono troppi. E’ impossibile dare cibo a tutti. A noi si rivolgono tanti padri separati e nuclei con tre figli che vivono con 250 euro al mese”.