La Notizia

I prodotti a denominazione Dop o Igp valgono 15 miliardi di cui 8,6 provenienti dall’export. E’ questo il dato più rilevante dell’ultimo rapporto Ismea - Qualivita che sottolinea anche come questi valgano ora l’11% nel complesso dell’industria alimentare italiana. (Avvenire) @ Crescono le enoteche: secondo un’indagione Coldiretti - Camera di Commercio di Milano sono oltre 7mila in tutta Italia con una crescita del +13% n 5 anni. Il capoluogo con più enoteche è Napoli con 546 punti, seguito da Roma (482) e Milano (264). (QN) @ I ristoranti etnici crescono a Milano (sarebbero ormai il 39% del totale) e in tutta la Lombardia. Per tutelare le attività tradizionali arriva dall’assessore regionale Mauro Parolini la proposta di togliere l’addizionale Irap per tre anni alle attività che hanno una forte caratterizzazione tradizionale. Intanto - dice Alfredo Zini dell’Associazione Botteghe Storiche - si stanno studiando nuovi itinerari nel centro di Milano. (Il Giornale) @ Il marchio Cirio salvato dalle cooperative (Conserve Italia): dopo l’acquisizione nel 2004, oggi vende in 75 Paesi del mondo e il fatturato complessivo tocca i 120milioni di euro. (Avvenire)

Uva salva-cuore, arance della salute e il cacciatore di baite

Mangiare uva fa bene al cuore. E’ il dato emerso da uno studio del Crea Viticoltura ed Enologia di Turi in collaborazione con l’Università di Bari, che ha valutato il legame tra l’assunzione prolungata di uva e i processi di coagulazione e fibrinolisi responsabili dei disturbi cardiovascolari. Il risultato: chi mangia regolarmente uva da tavola fresca ha meno probabilità di riscontrare patologie cardiache. (QN) @ Nuovo appuntamento, sabato 27 gennaio, con le Arance della Salute dell’Airc. In 2.500 piazze italiane, con un contributo di 9 euro sarà possibile acquistare 2,5 kg di arance e sostenere l’impegno quotidiano dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. @ “I miei ritratti raccontano il sapore della vita”. Su il Giornale è da leggere l’intervista di Camillo Langone all’artista parmense Enrico Robusti, “Il più balzachiano dei pittori” che tra salsicce e culatelli narra un teatro di perdenti che però ridono e festeggiano, com’è consuetudine dell’Occidente. @ Ma da leggere sulla Stampa è anche la storia di Marco Astrua, il muratore che sulle Alpi Biellesi va a caccia di baite per salvare la memoria delle montagne. @ Addio a Giuseppe Sgarbi, il “talento padano che rese letteraria la vecchiaia”. Poeta, scrittore e papà del critico Vittorio, aveva 92 anni e fu un “galantuomo in grado di trovare la poesia nella vita di ogni giorno”. Su Libero il ricordo di Francesco Specchia.

Rubriche

Un uomo schivo ma di grandi intuizioni, con quel suo naso sublime che gli faceva intuire dal mosto come sarebbe stato il vino”. Così era Bruno Giacosa, il patriarca del Barolo e del Barbaresco scomparso lunedì all’età di 88 anni. Su Italia Oggi il ricordo di Paolo Massobrio, ripreso dalle pagine de ilGolosario.it. @ E sempre a firma di Paolo Massobrio è anche l’appello di gusto pubblicato stamane su Avvenire: “E’ l’anno del cibo italiano - scrive - ma non roviniamolo con i nostri soliti imbrogli. (…) E’ gratificante dire che siamo il Paese più bello e più buono del mondo, ma bisogna essere credibili. Non basta l’incoraggiante +1,4% stimato a Davos per il nostro 2018. Occorre almeno dare una forma a quello che ha chiesto il Papa, ovvero una società giusta e inclusiva”.

L'assaggio

All’Osteria del Portone (via Conciliazione, 27 - tel. 029835366) di Melegnano (MI). Un indirizzo goloso e carico di storia, ospitato in quella che un tempo era una locanda con stallazzo aperta nel 1722, dove concedersi una buona selezione di piatti realizzati con fantasia e materie prime di eccellenza: dall’antipasto di salumi misti all’italiana al riso Carnaroli della Riserva San Massimo con verza, stracchino di Monteborzone e sarda affumicata; dalla costoletta alla milanese alla costata all’ossobuco di vitello. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

La Barbera del Monferrato "Bricco del Conte" 2016 di Castello di Uviglie (tel. 0142 488792) di Rosignano Monferrato (AL). Un vino che ha in sé l’essenza del Monferrato, con colore, morbidezza e avvolgenza simili a quella della materne colline di questi posti. Una Barbera (assolutamente femminile), profumata di frutti, anche piccoli frutti in questo caso, marcando una caratteristica propria del Monferrato, dove al fondo c'è persino la dolcezza del glicine. Una Barbera che non spicca per la sua acidità, ma per la sua formosità. Una Barbera che si fa mangiare, generosa. Una goduria.