La notizia

Entro il 2030 la nostra agricoltura dev’essere completamente sostenibile”. A parlare è il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che sul Corriere della Sera riprende il tema del made in Italy. “Viviamo in un’epoca dove la Bayer si fonde con la Monsanto e la Cina sfida gli Usa incentivando i suoi contadini con 100 miliardi di aiuti - ha commentato - Non abbiamo le dimensioni per combattere quella guerra, ma dobbiamo disegnare una strategia anticipando i cambiamenti e non subendoli”. Ma come iniziare la rivoluzione? “Chiedo ai nostri produttori di aggregarsi. Si può essere piccoli e globali. Basta pensare alle mele del Trentino” (I coltivatori di mele del Trentino, facendo rete controllano il 70% del mercato nazionale e sono leader nel mondo n.d.r) (Corriere della Sera) @ Intanto, dalla Val Gerola arriva notizia di una secessione del gusto. E’ quella che riguarda il Bitto storico, il formaggio più rappresentativo della tradizione valtellinese che sta dividendo i produttori; dopo centinaia di anni, i produttori del Bitto storico, che nella lavorazione seguono ancora i metodi tradizionali, dovranno rinunciare a utilizzare il nome Bitto e chiamare il loro formaggio Storico ribelle. Per contro, a chiamarsi Bitto sarà solo il formaggio prodotto dal Consorzio Valtellina Tutela Bitto e Casera, che aderisce alle regole di produzione imposte dal nuovo disciplinare del marchio Dop. (QN) @ Il caporalato arriva anche in Langa. Il primo caso è stato registrato a Mango, in provincia di Cuneo, dove un macedone di 30 anni è stato denunciato per intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro dopo un blitz delle forze dell’ordine in due cascinali della zona che ospitavano - in condizioni sanitarie assai precarie - una novantina di braccianti provenienti da Macedonia e Bulgaria. Le indagini sono ancora in corso per capire la reale portata del fenomeno. (La Stampa)

Questioni di (sesto) gusto, giovani e alcol in televisione

Quando si dice…palato raffinato. All’elenco dei gusti universalmente riconosciuti (dolce, salato, aspro, amaro e umami) pare possa aggiungersi anche un sesto componente, quello che gli inglesi chiamano “Starchy” e che - meno elegantemente - in italiano potremmo definire “Amidoso”. A divulgare la scoperta un gruppo di ricercatori della Oregon State University, per cui il sesto gusto sarebbe quello associato ai carboidrati complessi presenti in cibi come patate, pane, pasta e pizza. Ma non è sufficiente per gridare alla nascita di un neologismo; perché il nuovo gusto venga ufficialmente riconosciuto, occorre che rispetti tre criteri fondamentali: essere riconoscibile, avere propri recettori e innescare una risposta fisiologica riconoscibile. I ricercatori sono ottimisti, la Comunità scientifica cauta. (notizia e foto da Il Venerdì di Repubblica) @ Intanto, dagli Stati Uniti arriva anche un’altra ricerca secondo cui esiste una correlazione diretta tra l’esposizione dei ragazzi agli spot che reclamizzano alcolici e la quantità in cui questi li bevono. Guardare pubblicità di birra durante una partita di calcio, ad esempio, induce un ragazzo non solo a preferire i marchi visti in televisione, ma anche a bere di più. Una situazione però in cui i genitori possono esercitare un ruolo fondamentale, dal momento che la loro influenza risulta 71 volte maggiore rispetto a quella della pubblicità. (Corriere.it)

Rubriche

Gli inglesi le chiamano ‘Margherite di San Michele’, e settembre è il loro momento”. Su La Stampa di oggi Paolo Pejrone scrive degli Aster, fiori a forma di stella protagonisti dei giardini d’autunno. @ Sul Corriere della Sera Luciano Ferraro riporta invece la storia di Andreas Pacherhof, il “Nibelungo” di Novacella che nell’ omonima cantina punta sul Riesling. E dove ha appena lanciato il bianco Private, nato grazie ai cambiamenti climatici. @ Sul Venerdì di Repubblica Gianni e Paola Mura raccontano i piatti del ristorante milanese di Filippo La Mantia e da bere consigliano il Comitissa Brut Riserva 2010 prodotto da Lorenz Martini a Cornaiano (Bolzano). @ Sosta all’insegna del gusto anche per Enzo e Paolo Vizzari, che su Espresso recensiscono il San Domenico Palace - Principe Cerami di Taormina, mentre per Altre Tavole segnalano la pizzeria Al Castello di Cividale al Piano (Bergamo) e il ristorante Suavis di Savona. @ Consigli alimentari per Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette spiegano come mangiare il rivestimento naturale di frutta e ortaggi possa essere nutriente, a patto che venga lavato bene e che la dgestione sia buona. @ Ma su Sette è da leggere anche l’approfondimento firmato da Micaela De Medici sul rischio di estinzione per animali domestici come le mucche. Un tempo, la loro varietà garantiva la biodiversità del territorio, mentre ora si prediligono le razze più produttive. Ma dai ricercatori dell’Università di Milano arrivano alcune proposte volte ad arginare il problema. @ Il 2017 che pizza fa? Se lo chiede Andrea Cuomo, che sul Giornale presenta l'ultima edizione della guida del Gambero Rosso, che tra le pizzerie premia le insegne più innovative d'Italia. Tra queste spiccano anche alcune referenze care al Golosario: da Pepe in Grani di Caiazzo a Gino Sorbillo di Napoli, da Gusto Madre di Alba a Dry Cocktail & Pizza di Milano. Con una triade anche in Veneto,  Ottocento Simply Food di Bassano, I Tigli di San Bonifacio e Saporè di San Martino Buon Albergo. 

L'assaggio

E’ al D’O (p.zza della Chiesa, 14 - tel. 029362209) di Cornaredo (MI), la nuova impresa di Davide Oldani che definire “ristorante” è riduttivo, dal momento che si tratta di un luogo dove ogni particolare ha un senso. Qui tutto è pensato per far vivere agli avventori un’esperienza memorabile, esattamente come i piatti proposti, che vanno dai “classici” di casa come la cipolla caramellata con zafferano o il riso alla milanese, alle new entry come il midollo di mela alla milanese, gli spaghetti al cartoccio o la formidabile “Battuta d’inizio”, con tanto di campo da tennis, pallina e racchetta. Su ilGolosario.it il racconto di Marco Gatti.

Il Vino

E’ il Franciacorta Brut prodotto da Ronco Calino (tel. 0307451073) a Adro (BS). Un vino spettacolare, un mix di cremosità e di sapidità. ha una spuma molto ricca, è fine, fragrante, di corpo e di persistenza piuttosto accentuata. Una gran bella Bollicina che si distingue da altri Franciacorta. Bravi!

Lutto

E’ morto mercoledì 21 settembre, nella sua cascina di Dogliani (Cuneo), Quinto Chionetti, il vignaiolo considerato da tutti “Patriarca del vino di Langa”. I funerali saranno celebrati domani alle 15.30 nella parrocchia di Dogliani.