Disfida delle patatine, crisi dell'olio italiano e emergenza siccità

Prima bollirle, poi friggerle”. La Commissione Europea avanza una proposta per una preparazione più “light” delle patatine fritte. Ma il Belgio insorge: “Il provvedimento bandirebbe le frites, un patrimonio nazionale insieme al cioccolato”. (Corriere della Sera) Il nostro approfondimento a questo link. @ Tempi duri per l’olio italiano. L’allarme è arrivato dal Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, che ieri a Firenze ha sottolineato come l’Italia sia finita al terzo posto per produzione, superata da Spagna e Grecia e avvicinata perfino dalla Siria. (Libero) @ Dall’allarme dell’olio a quello per la siccità. Le forti temperature e la scarsità di piogge hanno messo in ginocchio l’Italia, pianura padana in primis. E mentre Emilia-Romagna, Toscana e Veneto dichiarano lo stato di emergenza, nel weekend sono attesi picchi fino ai 40 gradi. (QN)

Mozzarelle galeotte, frutta di stagione e la rivincita dei piatti della tradizione

Trasformarsi in casari come antidoto alla recidiva. Succede nel carcere della Dozza a Bologna, dov’è stato inaugurato il caseificio in cui 15 detenuti ogni settimana produrranno 40 quintali di mozzarelle, rivendute con il marchio “Dozza”. (Italia Oggi) @ Agli italiani piace di stagione. Su ilGiornale un approfondimento di Mara Venturini segnala un aumento del consumo di frutta in Italia, specialmente nei mesi caldi, collegato a una crescita delle esportazioni. Ma il numero delle varietà disponibili continua a calare e passa dalle 8.000 del secolo scorso alle 2.000 di oggi (di cui 1.500 a rischio estinzione). @ Stanchi dei grandi chef, gli italiani tornano alla nonna. Sulla scia dell’appello lanciato ieri da Paolo Massobrio, su Avvenire anche Umberto Folena invoca un ritorno alle ricette semplici e ai piatti territoriali. E una ricerca conferma: “Abbandonati per inseguire le mode, per i piatti della tradizione è tempo di rivincita”.

Rubriche

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio presenta i vini d’Abruzzo di Casal Thaulero di Ortona (CH). @ Doctor Chef Federico Francesco Ferrero scrive dei peccati che riguardano la carne. “Oggi, malgrado le verdure in busta costino più della ciccia, è a causa dell’ancestrale ignoranza della materia prima, che gli italiani ancora temono la bistecca”. @ Rocco Moliterni intervista Alessandro Mecca, chef dello Spazio 7 di Torino, che della sua cucina confida: “Mi piace la sfida, capire i meccanismi della creazione di piatti d’artista e poi immaginare piatti che in qualche modo ricreino le stesse emozioni”. @ Quindi la sosta di Edoardo Raspelli al ristorante Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellaggio (CO), cui assegna come voto 17/20. @ Ieri sera a Recco si è svolta la V edizione del premio Giovanni Rebora, creato in onore del Professore dal compianto patron del ristorante Manuelina, Gianni Carbone. E la giuria di quest’anno ha assegnato il premio alla carriera a Padre Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose. Il nostro approfondimento a questo link @ Numeri record, ieri, per ilGolosario.it; il post sulla gelateria da Bepi di Padova sulla pagina Facebook di Golosaria ha raggiunto 92mila persone e superato le 420 condivisioni.

L'assaggio

All’Osteria del Tàc (via Cornalia, 12 - tel. 0266703960) di Milano. Aperto da poche settimane all'ombra del Pirellone, questo locale gestito dalla famiglia Urso ha tutte le caratteristiche dell’osteria ma è inserito in un ambiente di design. Il menu è giocato sull’asse Puglia-Lombardia e propone piatti che vanno dai fiori di zucca ripieni di menta e ricotta alla purea di fave e cicoria; dalla costoletta alla milanese impanata ai taralli alla piovra croccante con fagiolo bianco. Senza dimenticare le pizze gourmet, realizzate con le farine del Molino Quaglia. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

La Barbera d'Asti "La Bogliona" 2006 della cantina Scarpa (tel. 0141 721331) di Nizza Monferrato (AT). Una Barbera fuori dagli schemi ma dentro la sua stessa tradizione, che nell’annata 2006 ha una freschezza sorprendente. Al naso senti la viola che sboccia dal colore porpora intenso. Ma ci sono note speziate ampie e diffuse in quell'effluvio di frutta rossa potente. In bocca ti commuovi quando percepisci l'indomabile Barbera che a fatica, con gli anni, trova la strada del suo equilibrio placido. Ma è ancora scattante, fresca, acida, come dev'essere una Barbera vera.