La Notizia

Cinque punti per rafforzare la competitività della pasta italiana. E’ quanto raggiunto ieri da Aidepi, Alleanza delle Cooperative, Cia, Copagri, Confagricoltura e Italpompa con la firma di un protocollo d’intesa per migliorare il grano duro italiano. Tra i punti principali del documento: aumentare la disponibilità di grano duro adatto alla plastificazione, incentivare la produzione sostenibile e la tracciabilità, sostenere gli agricoltori che scelgono di puntare sulla qualità. Un’intesa che però non convince Coldiretti. Per il presidente nazionale Roberto Moncalvo: “L’accordo sul grano proposto da Aidepi non fa alcun riferimento all’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano nella pasta previsto dal decreto dei ministri Martina e Calenda, contro cui gli stessi pastai hanno presentato e poi perso il ricorso. La nostra battaglia continua”. (Avvenire e La Stampa) @ Dalla pasta ai panettoni, con la vicenda di Melegatti. Dopo l’operazione lanciata sui Social dai dipendenti che ha permesso la produzione di 5.000 pezzi in più, ritardando così la cassa integrazione, ieri nello spaccio di San Giovanni Lupatoto (VR) è arrivato l’ultimo pandoro della produzione natalizia. Sul futuro dell’azienda restano ancora alcuni punti di domanda, ma i dipendenti ci credono. Ora, dopo un periodo di sistemazione degli impianti, si dovrà pensare alle colombe pasquali, che potrebbero essere prodotte già dai primi giorni di gennaio. (La Stampa) @ Ma in tema di lievitati e di Natale, sul Giorno è da leggere l’affondo di Paolo Galliani sui 10 panettoni più stravaganti di Milano. Da Cucchi a Cova, dalla pasticceria Da Giacomo a Polenghi, anche il dolce milanese per eccellenza viene rivisto con ingredienti nuovi ed esclusivi; e al posto dei canditi spuntano frutta, spezie e uvetta imbevuta nello spumante. @ Ma tra banchetti, brindisi e festività anche il girovita rischia di risentirne. Se ne L’Apericena non esiste Federico Francesco Ferrero spiega come “sopravvivere” alle feste restando magri e in salute seguendo alcuni semplici accorgimenti, il tema resta caldo e occupa anche anche le pagine dei quotidiani, che offrono spunti per smaltire le calorie ingerite in eccesso (Repubblica) ma anche suggerimenti per non abusare di dolci e creme iper-caloriche. (La Verità) @ E se il panettone diventasse patrimonio dell’Umanità? Se lo chiede Cristiano Gatti, che sul Corriere della Sera sonda questa opportunità, a pochi giorni dal riconoscimento che ha visto trionfare l'arte dei pizzaioli napoletani. “Guardare il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, arrampicarsi a due metri per tagliare un panettone da 140 chili e 4 giorni di lavorazione, l’invidia per Napoli diventa diventa vero e proprio orgoglio identitario, con tanto di legittima domanda: perché non il panettone?” (C'era da aspettarselo, all'Unesco rischiano ora l'indigestione. Siamo pronti per l'Unesco della cassoeula e della bagna caoda?)

Inverno? Tempo di cassoeula!

E’ giunto il momento di celebrare il matrimonio tra la regina delle campagne lombarde, la verza, e il signore delle cascine padane, il maiale. Su ilGolosario.it è tutta da leggere la nostra Top 10 con i migliori locali del GattiMassobrio in cui gustare questa goduriosa specialità!

L'Arca di Noè dei semi piemontesi; compleanno con sorpresa

L’”Arca di Noe” dell’agricoltura piemontese è custodita nella Banca del germoplasma. Sul Corriere della Sera Paolo Coccorese racconta la storia del campus di Grugliasco (TO), un maxi-frigorifero grande come un monolocale in cui sono “tesorizzati” oltre 200 semi di varietà piemontesi di fagioli, porri, pomodori e peperoni purtroppo in via di estinzione. @ E dal Piemonte arriva anche un’altra bella storia di inclusione sociale che ha trasformato l’handicap in un’opportunità. Protagonisti sono 20 giovani “ragazzi speciali” della cooperativa Porte Aperte Onlus cui è stata affidata la gestione dell’enoteca del Biellese e della Serra, da cui ricevono uno stipendio maturando un’esperienza lavorativa in un ambiente serio ma famigliare. E i responsabili progetto assicurano: “Sono esperti di bouquet e terroir. E fanno anche promozione al territorio”. (Repubblica) @ Proposta di matrimonio per Roberta Schira. La giornalista e critica gastronomica, al termine della cena per il compleanno del compagno e collega Antonio Bozzo, ristorante Ada & Augusto di Cascina Guzzafame, nostra sosta radiosa, ha ricevuto un anello di fidanzamento dal festeggiato. I più sinceri auguri da parte di tutta la nostra redazione! 

Enogastronomia monarchica

Nuovo atto nell’ambito del dibattito sul trasferimento in Italia, a Vicoforte, della salma di Vittorio Emanuele III di Savoia. Mentre politica e istituzioni si dividono su un possibile trasferimento dei resti del re d'Italia all’interno del Pantheon, ieri al ristorante La Tavola del Chiostro del Regina Montis Regalis di Vicoforte è andato in scena il grande pranzo della famiglia reale preparato dallo chef Paolo Gerbaudo. Tra le portate, flan di raschera d’alpeggio, tagliolini al ragù di coniglio e fassona al forno con patate arrosto. Assente dal banchetto reale Maria Gabriella, nipote di Vittorio Emanuele III e artefice dell’operazione di rimpatrio. (La Stampa) @ Intanto, sull’onda delle vicende reali, a Vicoforte c’è già chi è pronto a scommettere sul turismo monarchico. Primo test il 28 dicembre, in occasione della celebrazione ufficiale dei 70 anni dalla morte in esilio di Re Vittorio Emanuele III. Per Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte: “Il rientro della salma del re e di sua moglie, la regina Elena, sul piano della valorizzazione del territorio è un fatto molto positivo. Stimiamo possano arrivare fino a un milione di turisti all’anno”. (Repubblica) Di diverso avviso il sindaco di Alba, Maurizio Marello: “Vittorio Emanuele III non è degno di ricevere questo riconoscimento. (…) E’ vergognoso approfittarne per il business turistico”. (Fra i due litiganti, la realtà sta nel mezzo. Il flusso turistico, se dovrà esserci, si muove comunque, indipendentemente dall'ideologia. Marello se ne farà una ragione)

L'assaggio

Al ristorante La Gera (c.so Vittorio Emanuele, 15 - tel. 038464018) di Confienza (PV). Nascosto nelle campagne pavesi, questa trattoria - casa dei coniugi Quirico - è un inno al gusto e all’accoglienza. La cucina mette in tavola la tradizione lomellina e quella novarese, con proposte che vanno dagli involtini di peperone e acciughe allo sformato di zucca con salsa al parmigiano; dai plin d’oca con burro e parmigiano al riso con battuto di salsiccia di vitello o con zola, pere e cioccolato. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti. 

Il Vino

Il Sangiovese superiore di Romagna "Caciara" 2016 di Enio Ottaviani (tel. 0541 952608) di San Giovanni in Marignano (RM). Profumo di viola e amarena promette freschezza al sorso, molto marcata, in un bicchiere vinoso che mostra tutta l'eleganza del Sangiovese. Bravo Enio!