La notizia

Le etichette di origine dividono l’Europa. Un recente sondaggio dell’Eurobarometro rivela che l’84% dei cittadini europei ritiene necessario conoscere l’origine del latte che arriva sulle tavole, mentre il 90% vorrebbe etichette più trasparenti su tutti i prodotti trasformati. Un gioco da ragazzi, se dipendesse dal popolo. Ma la questione si complica dal momento che al Parlamento Europeo, nonostante i 422 eurodeputati favorevoli alla proposta di etichettatura obbligatoria, in (ben) 159 hanno cercato di ostacolarla. E mentre a livello comunitario il dibattito resta aperto, l’Italia si schiera dalla parte dei favorevoli; un’indagine commissionata da Ismea e ripresa dal ministro Martina ha rivelato che il 67% degli italiani sarebbe disposto a pagare anche il 20% in più per un prodotto lattiero caseario che abbia in etichetta l’origine italiana. (La Stampa) @ 300 avvisi di garanzia indirizzati ad altrettanti ex amministratori e produttori della cantina Terre d’Oltrepò di Broni per frode in commercio e fatture false. E’ il bilancio della maxi truffa del vino scoperta in provincia di Pavia. Secondo gli inquirenti, accanto alla contabilità “ufficiale” la cantina ne avrebbe tenuta una parallela, che avrebbe permesso di alimentare la truffa pagando i soci complici e acquistando mosti concentrati e altri prodotti per “aggiustare il vino”, venduto sfuso anche ad importanti aziende vinicole italiane. L’inchiesta, che ha coinvolto anche Piero Maria Menegalli, ex direttore della Repressione Frodi di Milano, si è chiusa con 297 indagati, di cui 20 con le accuse di associazione a delinquere e truffa aggravata.Il consiglio della cantina ha annunciato le proprie dimissioni entro fine giugno, mentre il Consorzio di Tutela Vini ha garantito una profonda trasformazione alle porte. (Corriere della Sera) @ Riapre a Santo Stefano Belbo (Cuneo) la cantina del monastero dove le suore enologhe facevano il vino per la messa. Un’attività durata oltre un secolo ma costretta a chiudere i battenti nel 2012 per via della “crisi delle chiamate” che oggi torna a vivere grazie alla famiglia Marino, proprietaria della cantina Beppe Marino, che nello storico monastero trasferirà la sua produzione continuando ideologicamente l’attività delle suore. Le porte del complesso riapriranno in anteprima per “Cantine Aperte”, l’evento promosso dal Movimento Turismo Vino in programma prossimi 28 e 29 maggio. (La Stampa) @ Riso Scotti arriva a Chinatown. L’azienda pavese inaugurerà domani il primo punto vendita monomarca in via Paolo Sarpi, cuore della Chinatown milanese, per cui sta cercando addetti alla vendita giovani, con esperienza, ma soprattutto capaci di “Comunicare in lingua cinese”. (Che il riso della Lomellina stia provando ad arrivare in Oriente?) (Corriere della Sera) @ Auguri alla Ferrero, che all’alba (nomen omen) dei suoi primi 70 anni di attività, dà un’idea della sua produzione con alcuni paragoni originali: “Per mettere in un contenitore tutte le nocciole usate negli ultimi due anni servirebbe una cesta grande come il Colosseo, mentre se si unissero tutte le barrette di Kinder cioccolato uscite dagli stabilimenti negli ultimi sei giorni, si otterrebbe un percorso lungo quanto la Transiberiana”. E la Nutella? Il peso di quella prodotta in un anno è pari a quello dell’ Empire State Building di New York. “Oggi il nostro fatturato supera i 10miliardi di euro - ha dichiarato l’ad Giovanni Ferrero - e ci garantisce il terzo posto nella classifica mondiale delle multinazionali nel settore dolciario. (…) Nei prossimi 10 anni il nostro mercato si evolverà più rapidamente che mai”. (Repubblica e La Stampa) @ Nuova joint venture nell’informazione online legata al mondo del cibo. InformaCibo e Saporie si uniscono per offrire al popolo del web un nuovo strumento di informazione integrata. “Insieme ma distinti - si legge nella nota stampa - per raccontare l’Italia del gusto e portare sulla tavola una nuova comunità di lettori”. Saporie.com punterà sulla divulgazione e sull’approfondimento gastronomico, mentre INformaCibo proseguirà nella comunicazione delle news con un’attenzione sempre maggiore all’economia e alle politiche agroalimentari.

Manifesto dello slow alcol, Giro d'Italia dei Sapori e gli chef che non fanno più gola

Un mondo dove si consuma più vodka & Red Bull che Talisker è un mondo che non sta bene”. A scriverlo è Marco Zucchetti, che su il Giornale riporta il suo Manifesto per lo Slow-Alcol e a difesa del whisky dice: “Viviamo nell’epoca degli shot, dei chupiti chiassosi e delle bottiglie da poco. Leggiamo di sciamani che creano drink artificiali e improbabili. Eppure c’è un distillato letterario, antimoderno e psicanalitico che può aiutarci ad uscire da questo Medioevo etilico: il Whisky. E degustarlo non è banalmente bere e degustarsi quell’unione divina di aria, acqua terra e fuoco che è il malto. E’ dissezionarne profumi e sapori, scandagliare l’universo delle sensazioni e cercare una corrispondenza nei propri ricordi ed esperienze”. @ Il Giro d’Italia si corre anche a tavola. E’ l’intento del “Giro d’Italia dei Sapori”, l’iniziativa che il prossimo 21 maggio, in occasione dell’atteso “tappone dolomitico” del Giro d’Italia, porterà in Alta Badia una schiera di 10 chef provenienti da tutta Italia che in altrettante baite proporranno piatti che rappresenteranno le varie tappe del tour. Tra questi ci saranno Luca Abruzzino (Calabria), che  al rifugio I Tablà proporrà una crema di cozze, Norbert Niederkofler (Alto Adige), che sarà al rifugio Jimmy con la sua carbonara tirolese, Carlo Cracco (Lombardia), che al rifugio Pralongià presenterà una zuppa pavese ed Enrico Crippa, che rappresenterà il Piemonte al rifugio Col Alt con un piatto a sorpresa. (La Stampa) @ “La maggior parte dei piatti che fanno questi grandi chef non so cosa siano. Nessuna di queste star ha mai creato qualcosa che resterà nella storia”. Parola di Andy Luotto, il comico di “Quelli della Notte” diventato chef che in un’intervista di Alessandro Milan su Libero dice: “La televisione ha fatto diventare tutti i cuochi degli chef. Ma cos’è questa stron…ta? I Cuochi che fine hanno fatto?” E aggiunge: “E’ meraviglioso pazzeggiare in cucina e a tavola". (Libero) @ “E’ finita l’era dei cuochi superstar?” Se lo chiede Luca Ferrua, che su La Stampasi interroga sulla possibilità che gli chef da televisione “Non facciano più gola”. Indicativo in questo senso l’ultimo Salone del Libro di Torino, che tra gli chef televisivi ha visto partecipare soltanto Tonino Cannavacciuolo. “I libri su come sono bravo, anzi figo, a preparare quello che si mangia stanno lasciando rapidamente il posto a quelli su cosa si mangia, sulle materie prime, sulla cucina, sui prodotti. Sono segnali chiari”. (La Stampa) @ A Longobardi la speranza è Francesco Saliceti. Il bel riuconoscimento professionale per il fondatore della Degusteria Magnatum arriva dal quotidiano Corriere della Calabria, che con questo titolo sottolinea l’importanza di imprese come la Degusteria Magnatum per fermare lo spopolamento. Bravo Francesco!

Weekend con Papillon

Weekend frenetico quello di Papillon, dopo l’incontro di venerdì a Bergamo dedicato al casoncello e ai suoi 650 anni di storia, salutato da 8.000 mila persone con 5.000 porzioni assaggiate, domenica mattina è toccato a Paolo Massobrio fare il punto della ristorazione di oggi con gli chef trentenni, della generazione precedente ai vari Bottura, Cracco e Scabin. E a dialogare con mister Papillon c’erano Matteo Baronetto del ristorante Il Cambio di Torino, Christian Milone della trattoria Zappatori di Pinerolo, Igor Macchia della Credenza di San Maurizio Canavese e Michelangelo Mammoliti della Madernassa di Guarene d’Alba, neo corona radiosa. Tutti hanno parlato di sfide, che una generazione diversa dalla precedente si trova a gestore, con una certa originalità. Ma c’è il problema del servizio in sala che spesso non va di pari passo con ciò che accade in cucina. Questa è poi la generazione che ha visto passare dalla cucina tanti cuochi giapponesi, ad esempio, che una volta tornati in patria elaborano una creatività che ci riguarda (anche coi nostri prodotti) che va più veloce. E’ dunque la generazione della globalizzazione. E Igor Macchia si appresta ad aprire il prossimo locale nella cintura torinese, Christian farà qualcosa anche a Torino. “Una generazione in fermento. Ammirevole” ha detto Paolo Massobrio.

Ho capito bene?

Ruba un cioccolatino e si trova a pagare oltre 7mila euro di multa. A Sondrio un 33enne è stato pizzicato a rubare in un supermercato un Pocket Coffee del valore di 1,59 euro. In base all’ultima legge, vista la tenuità del fatto, la pena detentiva è stata convertita in pecuniaria con un esborso quantificato in 7.559 euro. che pongono questo Pocket Coffee tra i cioccolatini più cari nella storia.

L'assaggio

Al ristorante Aldo Moro (via G.Marconi, 27 - tel.042981351) di Montagnana (PD). Un locale accogliente guidato da un patron d’altri tempi, Sergio Moro, e dai figli Aldo e Elisa (in sala) e Silvia (ai fornelli). Il menu si divide in tre parti: Elementi, dove sono protagoniste le materie prime; Classici, ovvero piatti della cucina veneta e Natural-mente, che rappresenta delle suggestioni. Da non perdere il falso gnocco alla cenere con pecorino e scaglie di chips, la sacher salata con wafer al cioccolato, confettura di albicocche e carpaccio di scottona (“Elementi”), ma anche Piove: raviolo di formaggio alla birra con capesante, scampi e aria alla birra artigianale rossa e il filetto di cervo con vaniglia e frutti di bosco. (“Naturalmente”). Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il Vino

E’ il Vignànima de Il Mottolo (tel.347 9456155) di Baone (PD). Un maestoso rosso da uve Carmenere. Foriero di altri anni di invecchiamento. Per Il Mottolo, nostra azienda del cuore rappresenta una sorta di rinascita questo vino davvero elegante, pieno, fresco, giustamente tannico. Ci ha ricordato gli esordi, 15 anni fa quando scoprimmo i vini dei Colli Euganei (molti li assaggeremo a Golosaria a Bassano del Grappa) e questa azienda che si conferma fra le preferite.