L'Osteria Francescana è il miglior ristorante del mondo

Il miglior ristorante del mondo è italiano, e lo firma Massimo Bottura. Questo il risultato della classifica “The world’s 50 Restaurants 2016”, svelata ieri a New York in una cerimonia aperta da William Drew, group editor di The World’s Best Restaurant magazine e Restaurant Magazine. Un’edizione che aveva lasciato trapelare molte sorprese. E che ieri ne ha dato conferma non solo per il trionfo di Bottura, ma anche per la presenza, nei primi 50, di tre ristoranti italiani: Piazza Duomo di Alba (Cuneo), Le Calandre di Sarmeola di Rubano (Padova) e Combal Zero di Rivoli (Torino), oltre all’uscita dal podio dopo 6 anni del Noma di Copenhagen, arrivato al 5° posto. Ad accompagnare l’Osteria Francescana sul podio anche El Celler de Can Roca di Girona (Spagna) e l’ Eleven Madison Park di New York. “Ringrazio mia moglie e il mio staff - ha commentato Bottura al ritiro del riconoscimento - Sono troppo emozionato. E’ il risultato di un duro lavoro. Perché in cucina si lavora. E tanto. Il futuro della cucina? La cultura”. (Cronachediigusto.it e La stampa.it) @ E in tema di alta ristorazione, su ilGolosario.it è da guardare la videointervista realizzata da Paolo Massobrio a Federico Francesco Ferrero, che racconta la sua idea di cucina a seguito della querelle scatenata dalle critiche mosse su La Stampa all'Enoteca Pinchiorri di Firenze. 

La notizia

Mangiare fino a scoppiare per poi vergognarsi subito dopo. E’ la caratteristica principale del Binge Eating Disorder, il più diffuso tra i disturbi del comportamento alimentare, ma anche il meno noto. Una patologia che negli Usa colpisce il 6,2% della popolazione e che è presente anche in Italia, dove coinvolge l’1,8% delle persone. “Spesso i sanitari non sono addestrati a riconoscere e affrontare il binge eating - commenta l’esperto Carlos Grillo dell’Università di Yale - E chi ne soffre il più delle volte è considerato soltanto un goloso o un mangione. Ma il binge eating è un malessere che ha poco a che vedere con la ghiottoneria”. Tra le cause scatenanti, a preponderare è il disagio di stare con il proprio corpo, mentre lo strumento più efficace è la Terapia cognitiva comportamentale potenziata, che punta a “Coinvolgere il paziente per individuare i processi che mantengono il problema alimentare, sviluppare un trattamento e prevenire le ricadute” (La Repubblica) @ “Quanto dureranno le nostre dentature, attrezzate per fiorentine e bue grasso di Carrù, dopo una vita passata biascicando tofu e seitan?” E’ la domanda che si pone Riccardo Ruggeri, che su Italia Oggi interpreta i nuovi trend culinari in arrivo da New York e scrive: “A NY stanno scomparendo (in verità anche da noi) i meravigliosi e corpulenti osti, un tempo mediatori culturali fra il cuoco - invisibile - e il cliente - al centro dell’attenzione. La scena ora è dominata dagli chef, cucinano pochissimo, parlano tantissimo. Sembrano quelli del G7, non risolvono i problemi, raccontano bene come li si dovrebbe risolvere. (…) Gli chef newyorkese rassomigliano sempre più ai nostri stellati; li vedi così diafani, magri al punto da sembrare pasticciati, capisci che sono costantemente sotto schiaffo, soggetti a continue crisi di nervi per acquisire o mantenere idiote stelle () che ricordano quelle di latta degli aiuto sceriffi del West”. (Italia Oggi)

Ho capito bene?

A mali estremi, estremi rimedi. Ne sanno qualcosa in Russia, dove l’alcolismo è talmente dilagante che c’è anche chi pur di ingerire dell’alcol è disposto a bere acqua di colonia, più economica delle bottiglie di vodka. Le accise imposte sugli alcolici negli ultimi anni hanno scatenato una vera e propria fuga dalla tradizionale bevanda russa verso altri prodotti come lozioni farmaceutiche e profumi, anch’essi contenenti alcool. Una situazione che ha spinto le autorità della Repubblica di Komi (a nord-est della regione di Mosca) a valutare seriamente l’ipotesi di vietare la commercializzazione delle bottiglie di profumo più capienti e autorizzare soltanto quelle mignon da 10 millilitri. Ne parla su Italia Oggi Maicol Mercuriali.

L'assaggio

Al ristorante Carlina (p.zza Carlo Emanuele II, 15 - tel. 0118601607) di Torino. Affacciato sulla splendida piazza Carlo Emanuele II, il ristorante dell’omonimo hotel è inserito nel palazzo secentesco che fu casa di Antonio Gramsci. Ma a convincere, oltre all’atmosfera rimasta intatta da allora, è anche la cucina, che coniuga tradizione e originalità sotto l’egida di chef Andrea Chiuni. Dal menu, suddiviso in “pranzo e cena d’hotel” e “cena oltre l’hotel”, si possono scegliere: steak tartare di Fassone, Foie gras in due cotture, agnolotti tradizionali piemontesi, risotto Acquerello ai calamari con infuso di tè e lime oppure Galletto alla plancia. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Domenico Arecco.

Il Vino

E’ la Barbera d'Asti Carbunè di Franco Roero (tel. 0141 956160) di Montegrosso d'Asti (At). Rosso rubino intenso, al naso ecco la viola e la ciliegia, mentre in bocca ecco il sorso pieno e armonico, con la giusta acidità e la lunga persistenza. Che Barbera!