La Notizia

Si è chiusa (finalmente) ieri la finale europea del Bocuse d’or che ha visto trionfare la Norvegia (seguita da Svezia e Danimarca), mentre l’Italia si è piazzata solo 12^ e sarà a Lione, alla finale mondiale, solo grazie alla wild card (una sorta di ripescaggio d’ufficio). Nella giornata di ieri non sono mancate le polemiche, in particolare Federico Francesco Ferrero che dal suo account Facebook ha criticato la manifestazione, per un motivo in particolare: l’utilizzo della pasta da supermercato (Barilla) e la scelta del presidente Crippa di inserirla come ingrediente del piatto della finale. Il motivo? Per Ferrero la pasta industriale non ha quel sapore unico che ci si aspetterebbe da un piatto di alta cucina. Gli risponde direttamente Barilla: “Il prodotto industriale offre la stabilità e la standardizzazione della promessa” utili in particolare ai giovani cuochi che inseguono la perfezione. La polemica lanciata da Ferrero investe però tutto il concorso che definisce “pasticciato, noiosissimo, in stile anni '80” e che non si adatta a quello che dovrebbe essere un confronto tra i migliori chef mondiali. (Infatti, è più simile a uno show televisivo che lentamente scivola verso la goliardata con tanto di tifoserie avversarie, capaci perfino di far rimpiangere i Mondiali di calcio)

La ricetta del buon ristorante, cannabis light e papà giapponesi ai fornelli

La ricetta del buon ristorante? E’ nell’innovazione. Su la Verità Paolo Giovannelli spiega come, in un settore dominato dagli chef star in cui l’Italia un pochino arranca, per competere con un modello di business in rapida evoluzione la scelta - pressoché obbligata - sia quella di convertirsi al digitale. Uitlizzando software e piattaforme in grado di aiutare sala e cucina, ma anche di far sentire “coccolato” il cliente. @ Torna a casa Cipriani. La famiglia dell’Harry’s Bar di Venezia si riprende l’azienda e liquida il partner azionista (subentrato nel 2012) Blue Skye con una buonuscita di 40milioni di dollari. La notizia, anticipata ieri su MF e ripresa oggi sul Mattino da Padova, è stata confermata da Arrigo Cipriani, che ha fatto sapere: “Diventeremo ancora più grandi”. @ Via libera alla cannabis, purché “light”. Disponibile in Italia da appena un anno, sta riscontrando un successo inatteso, con oltre 500 punti vendita già aperti in tutto il Paese e un giro d’affari che nel 2017 si è attestato intorno ai 44 milioni di euro. E presto diventerà una doc, ovvero un disciplinare che ne regolamenterà la produzione. Michele Bocci su Repubblica. @ In Giappone il 60% dei papà fa da mangiare. La conferma arriva da un’indagine della Norinchukin Bank, secondo cui i padri della capitale sono sempre più impegnati nelle faccende domestiche e, in particolare, oltre la metà di loro si metterebbe regolarmente ai fornelli. Una tendenza cresciuti di molto rispetto al 2007, quando solo il 29,8% dei papà di Tokyo dichiarava di avere una passione per la cucina. (Italia Oggi)

Il futuro nel vino all'antica

Com’è moderno fare il vino all’antica, tra cavalli da tiro e anfore in terracotta”. Su Avvenire di stamane Paolo Massobrio racconta la storia dei toscani Stefano Casadei e Anna Baj Macario, che a Gergei, nel Sarcidano, insieme ad Artemio Olianas hanno deciso di far rinascere la vite con metodi antichi, e cioè utilizzando cavalli da traino per lavorare le vigne, pecore per sfalciare le erbacce e antiche anfore provenienti dalla Georgia per lasciar affinare il vino. @ “Una volta gli amici mi regalavano fiori, ora provolone nero, tonno e salame”. Anna Gastel, nipote del regista Luchino Visconti e presidente del Festival Mito, sulle pagine del Giornale si racconta ad Andrea Radic, tra ricordi di famiglia e confessioni sulla buona tavola. “Cucinare è un atto d’amore - spiega - va fatto con fantasia e creatività, per ciò che cucini e per le persone per cui cucini”. E dello zio racconta: “Era molto goloso, quasi eccessivo, come in tutto, anche nel cibo. A Cernobbio, mentre montava Ludwig, mangiava in continuazione i cioccolatini ‘Frigor’”.

La Fiera del Peperone si presenta

E’ stata annunciata stamane, al Circolo dei Lettori di Torino, la 69^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone in programma a Carmagnola (TO) dal 31 agosto al 9 settembre, con tante conferme e diverse novità; a partire dall’impronta solidale, che quest’anno sarà ancora più sentita grazie alla presenza delle varie associazioni, mentre Paolo Massobrio si occuperà con Renata Cantamessa delle confessioni laiche su attualità con amministratori, cuochi e imprenditori, ogni giorno sulla griglia di 10 domande. E poi tanta musica, ma soprattutto tanto peperone.

L'assaggio

All’Osteria dello Strecciolo (via Indipendenza, 2 • tel. 0399281052) di Robbiate (LC). Una delle tavole più golose dell’intero comprensorio del Lario, firmata dallo chef patron Stefano Riva, che propone piatti che colpiscono per equilibrio ed eleganza. Dai ciuffi di calamaro con finocchi e acetosa alla tartare di ricciole e gamberi rosa con fonduta di barbabietola e mele verdi; dal risotto con polvere di pomodoro, sgombro marinato e germogli al piccione alle tre cotture con ciliegie e cipollotto. Su ilGolosario.it la sosta di Marco Gatti.

Il Vino

Il Nizza Docg La Giulia di Cascina Lana (tel. 0141 726734) di Nizza Monferrato (AT). Rubino profondo, dal naso intenso e complesso con note di rosa, ciliegia, frutti di bosco, spezie, dal sorso ampio, generoso, di notevole armonia, lunghissima persistenza.