La notizia

Boom di pesce fresco sulle tavole degli italiani, che nel 2016 segna il maggior incremento degli acquisti famigliari con un balzo del +5%, in controtendenza con i consumi alimentari (-1%). (La Stampa) E’ quanto emerge da un’indagine di Coldiretti, che segnala anche una sensibile svolta salutista che premia prodotti con proprietà benefiche, dal miele (+5%) alla frutta (+2%). (QN) @ E in tema di frutta, nonostante una crescita dell’intero comparto, a finire sempre più spesso nelle buste della spesa sono i frutti esotici, anch’essi ricchi di vitamine e antiossidanti. Non solo papaya, cocco, ananas e kiwi (di cui siamo diventati primi esportatori al mondo n.d.r) ma anche maracuya, tamarillo, bananito, mango, physalis e frutto della passione. (La Repubblica di domenica) @ “Sushi ovunque a prezzi irrisori: più che cibo, te la danno a bere”. Lo scrive Nanni Delbecchi, che oggi sul Fatto Quotidiano commenta il servizio mandato in onda dal programma Le Iene, in cui Nadia Toffa ha smascherato i ristoranti All You Can Eat che a Milano stanno spopolando, ma che non sempre offrono pesce davvero fresco. E scrive: “E’ un’epoca di bulimia compulsiva e abbondanza coatta; la dittatura della quantità sulla qualità. (…) Ma c’era bisogno di un’inchiesta per capirlo, non potevamo arrivarci da soli?”. @ Kazakistan chiama, Vercelli risponde. E’ la sintesi dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra l’ambasciatore kazako Almasbek Zhumadilov e il sindaco di Vercelli Maura Forte, cui il primo segretario si è rivolto per lanciare un appello agli imprenditori del riso: “Venite a farci visita - ha detto - compreremo il vostro riso, il migliore d’Europa. E poi valuteremo di ricostruire l’intera filiera in Kazakistan”. (La Stampa) @ Dal riso al vino, con la polemica nata tra Veneto e Piemonte per l’Asti secco. Dopo il via libera del ministero delle Politiche Agricole alla modifica del disciplinare, che vedrà la nascita di Asti Docg nelle versioni secco, demi-sec e extra secco e la sua immissione sul mercato probabilmente già dalla prossima estate, nella terra del Prosecco c’è chi non manda giù la questione: “La scelta della denominazione Asti Secco - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia - è un’inutile provocazione ed è un danno. Una guerra tra poveri non serve a nessuno”. (La Repubblica) @ E di vino parla anche Andrea Zaghi, che su su Avvenire riprende la questione dell’Asti e traccia una panoramica sullo stato dell’arte nell’intero comparto; mentre il vino acquista ancora più spazio nella grande distribuzione organizzata e i grandi nomi si danno battaglia, “Si fanno largo anche forme di cooperazione sui mercati nate dall’intraprendenza di piccoli produttori che non si accontentano del piccolo cabotaggio di provincia”. @ Welfare da premio per la cantina dell’Oltrepò Pavese Conte Vistarino, che si è aggiudicata il terzo posto nazionale nel settore Agricoltura nella seconda edizione del rapporto sul welfare aziendale in Italia. Lo spiega su QN Emanuele Bottiroli, che riprende le parole del Presidente del Consorzio Tutela Vino Oltrepò Pavese, Michele Rossetti: “Un successo per tutto il territorio, anche in termini reputazionali”. @ Contro gli sprechi in mensa si mangia la metà. E il cibo avanzato finisce alla Caritas. E’ l’iniziativa della scuola primaria Rio Crosio di Asti, che coinvolgerà 25 bambini della 5 C. A sigillare il progetto solidale è stata una recente convenzione scuola-Comune-Caritas che permetterà di destinare il cibo avanzato e non distribuito ai bisognosi della parrocchia Nostra Signora di Lourdes, a pochi passi dalla scuola. (La Stampa)

Cuochi imprenditori, personal chef e la trippa che unisce l'Italia

Chef sempre più imprenditori. L’epopea dei cuochi-star non si arresta e sempre più spesso i grandi nomi della cucina internazionale “monetizzano” presentando cifre da capogiro. A fare i conti in tasca ai divi gourmet è Paola Jadeluca, che su Affari&Finanza riporta le quotazioni degli chef più celebri e scrive: “L’unico che sfonda il tetto del miliardo è l’americano Alan Wong, mentre tra i giudici della versione italiana di Masterchef il più ricco è Joe Bastianich", un ex di Wall Street che si dice “valga” 250milioni di dollari. (Ma lui preferisce non parlare di cifre n.d.r). @ E a proposito di Masterchef sono molti i quotidiani che nel fine settimana hanno parlato di Valerio Braschi, il diciannovenne vincitore dell’ultima edizione del talent culinario già ribattezzato “Il piccolo Cannavacciuolo” che ai giornalisti confida: “Sono l’anti-bamboccione. La mia passione è una lasagna, ma amo i menu asiatici”. (Il Corriere della Sera, La Stampa e Il Fatto Quotidiano) @ Ma tra i nuovi fenomeni che interessano il mondo della gastronomia, un capitolo a parte merita quello del “personal chef”, il cuoco privato diventato una vera moda tra le celebrità d’Oltreoceano e, da qualche anno, anche in Italia. Qualche esempio? Kevin Costner ne ha uno a cui chiede di preparare la zuppa di melone, mentre le sorelle Venus e Serena Williams si servono di un cuoco per i pasti prima dei match. Ma, udite udite, anche il Dalai Lama in Europa pare avere uno chef di fiducia. Ma per motivi di salute. (Corriere della Sera) @ “Un piatto povero ma di gran gusto che ha unito il Paese e simboleggia le promesse dei politici nelle campagne elettorali”. Così, suLa Verità di sabato, Morello Pecchioli presenta la trippa, una pietanza economica ma molto versatile che è anche tutelata da un’accademia. “Ogni regione ha la sua ricetta - scrive - la versione toscana (il lampredotto nei panini) ha anticipato i fast food e il cibo di strada”. @ Trattorie protagoniste su Repubblica, che propone un viaggio attraverso dieci osterie nei pressi di altrettante stazioni ferroviarie lungo tutta l'Italia. A firmare il servizio è Luca Iaccarino, che da oggi curerà anche una nuova rubrica chiamata “Buonappetito” sulle pagine di Dissapore.

Aziende rampanti d'Italia e il saluto al Girarrosto

Su il Corriere della Sera (Economia) un servizio dedicato al Gruppo Campari e alla sua scalata del mercato dei prodotti alcolici fatta grazie a una campagna acquisti e innovazione che non si è mai fermata. Dal 1860, invenzione del bitter, fino al 2016 con l’acquisto del Grand Marnier. @ E tra le aziende italiane del comparto alimentare che non temono la competizione c’è anche la Venchi di Torino che punta sui giovani “figli della crisi” e pieni di buona volontà e sui negozi monomarca aperti all’estero. Su La Stampa di oggi un’intervista all’ad e presidente Daniele Ferrero. @ Sempre a proposito di giovani che non temono le sfide sullo stesso quotidiano Marco Moretti racconta la nuova tendenza giovanile di affrontare un viaggio da soli in giovane età per formare il carattere. @ Sul Corriere della Sera invece la storia del cinquantaseienne Corradino Rizza di Noto che ha saputo reinventarsi da venditore ambulante di frutta a folcloristica guida turistica per gli stranieri che arrivano nella sua città. @ Risalendo verso Milano si parla poi dell’iniziativa delle Cesarine, la rete di cuochi domestici non professionisti che fanno assaggiare i piatti della cucina milanese nelle loro case ai turisti interessati, ma nonostante la competizione continuano ad aver successo ristoranti storici di Milano come il Girarrosto di Corso Venezia, dove hanno mangiato tanti vip, e le cui titolari, le sorelle Michi, hanno deciso di chiudere “in piedi” con serenità e orgoglio dopo tanti anni di gloriosa attività. Sul Corriere della Sera il saluto di Roberta Schira. @ Il primo whisky italiano? Arriva dalla Val Venosta, precisamente da Glorenza (Bolzano), dove la famiglia di distillatori Ebensperger ha dato vita alla Distilleria Puni, la prima a produrre un whisky totalmente italiano, caratterizzato dall’uso di grano, segale locali e di soli cereali freschi. (La Stampa) Un prodotto d’eccellenza, da scoprire anche su ilGolosario 2017. @ Da leggere sul Fatto Quotidiano anche la storia dell’Amaro Partigiano, un progetto “sociale di autoproduzione e di creazione di lavoro etico” lanciato dalle associazioni Anpi e degli archivi dedicati alla Resistenza di Fosdinovo in collaborazione con gli operai della Rimaflow di Trezzano sul Naviglio, lavoratori che quattro anni fa hanno occupato i locali abbandonati della ex azienda Maflow creando una cittadella con laboratori artigiani in cui si produce anche il “Rimoncello”. E che ora, grazie all’Amaro della Resistenza, punta a diventare un liquorificio sociale. @ Curare le patologie dell'organismo con gli effetti positivi del contatto con la natura? E' possibile. Succede nella valle del Natisone, in provincia di Udine, stata scelta come stazione terapeutica per curare i pazienti affetti da problemi respiratori. Lo spiega su Libero di sabato Valentina Princic

Fuori dalla Tavola

Scatta l'allarme nutrie in tutta la Lombardia. Si terrà domani, in Regione, il tavolo tecnico con l’assessore all’Agricoltura Gianni Fava in cui si affronterà l’emergenza nutrie, la cui popolazione è stata stimata in difetto per circa 2,3 milioni. In tutto il territorio le situazioni più difficili sono tra Mantova e Cremona, dove sarà previsto un intervento drastico e mirato con il coinvolgimento dei sindaci e degli enti locali, mentre lo stesso Fava chiederà fondi per contrastare il fenomeno anche all’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia. “Se non riusciremo ad eliminare almeno 300mila capi ogni anno, avremo numeri sempre crescenti, perché non ci sono antagonisti in Pianura Padana”. (Il Giornale)

L'assaggio

Al ristorante Larossa (via Don Giacomo Alberione, 10/D - tel. 0173060639) di Alba (CN). Un locale raccolto ed elegante che è regno del bravissimo Andrea Larossa, la cui proposta offre una serie di piatti creativi tra cui spiccano l’”arrosto di notte, ovvero il mio vitello tonnato”, ma anche la lingua di fassona glassata all’Arneis, cassis, melassa di cipolla e castagna. Tra i primi il perfetto Carnaroli mantecato allo Stravecchio friulano e sensazione di liquirizia e, ai secondi, la suprema di piccione, foie gras, mora e cioccolato. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio.

Il Vino

Barbera d'Asti dell'azienda agricola Vigneti Aliberti (tel. 0141856687) di Canelli (At). Queste Barbere si mangiano, tanto sono ricche. La 2015 è più fruttata, e mostra tutta l'eleganza di una signora vestita a festa; la Barbera 2014 è invece più barberosa, nel senso di acidità pregnante, forse meno elegante, ma più in sintonia con ciò che ti aspetti (il 2015 è stata dunque la sorpresa di una Barbera colta in una gran bella annata). Vini da conoscere.

Lutto

Grave lutto nel mondo del gusto; venerdì pomeriggio a Mantova è mancato Giordano Telotti, food scout e amico del Golosario con cui organizzammo la prima edizione del Salotto di Papillon a Stupinigi nel 2000. Al figlio Matthieu e ai famigliari le condoglianze da tutto il mondo di Papillon. (Nella foto Giordano a Bassano del Grappa alla prima edizione di Golosaria in Veneto)