La notizia

Boom di visitatori all’Artigiano in Fiera. La grande cittadella dell’artigianato mondiale si è chiusa ieri al polo fieristico di Rho-Pero con numeri monstre e un nuovo record di presenze. “Possiamo affermare che un’affluenza così non c’era mai stata” ha commentato il presidente di Gestione Fiere Antonio Intiglietta, che ha anche rimarcato l’incidenza della manifestazione sul turismo della città: “E’ un fenomeno molto interessante, che ci darà indicazioni su come lavorare in futuro”. (Il Giorno) @ Via libera all’etichettatura che indica la provenienza per latte, yogurt e formaggi. Un obbligo - ha spiegato il Ministero delle Politiche Agricole - che impone di indicare al consumatore la provenienza delle materie prime di molti prodotti come latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini. Il provvedimento, che sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale, è stato accolto positivamente dai produttori agricoli e un po’ meno dagli industriali, mentre per Coldiretti: “Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso made in Italy". (Avvenire di domenica) @ Dal latte alla “fiorentina”, con la rivolta dei produttori di carne contro i cibi-fotocopia. A finire nell’occhio del ciclone tutti i prodotti che con la carne non hanno nulla a che vedere, ma che nella denominazione riprendono i loro “simili”, dalla mortadella vegana ai würstel vegetali. Una situazione che ha spinto l’associazione europea che rappresenta l’industria della trasformazione della carne a muoversi a livello comunitario, chiedendo alla Commissione Europea di intervenire per fermare il dilagare di cibi “promossi come alternativa eco-friendly a quelli della denominazione, anche se poi la descrizione degli ingredienti è totalmente diversa”. (La Stampa) @ E sul tema interviene anche Giorgio Calabrese, che sulla stessa pagina commenta: “Con questi surrogati si cerca di tacitare il bisogno psicologico di mangiare carne vera, ripetendo il copione di ingredienti proteici la cui salubrità è però ancora tutta da definire”. @ Ma anche i vegani hanno avuto di che lamentarsi. Sotto accusa lo spot pubblicitario proposto sulle reti nazionali dal marchio Motta, che per dar credito alla componente tradizionale del suoi panettoni ha deciso di ironizzare sulle nuove tendenze alimentari. Ma la tribù dei “cruelty-free” si è prontamente scatenata sul web. Ne parla sul Giornale Andrea Cuomo. @ Prosegue senza sosta l’avanzata globale del fenomeno Mc Donald’s. Sul Venerdì di Repubblica una mappa spiega lo stato dell’arte, evidenziando come la catena di fast food abbia letteralmente “colonizzato” 120 Paesi del mondo con oltre 36 mila ristoranti. Con numeri che parlano chiaro: 75 hamburger serviti nel mondo ogni secondo, 70 milioni di persone servite ogni giorno (700 mila solo in Italia) e 1,9 milioni di addetti ai lavori a livello globale (20 mila in Italia) @ Grano, miele, lenticchie, olio e vino novello in ginocchio. Il Venerdì di Repubblica lancia l’allarme e indica tra le cause della crisi, e del conseguente aumento dei prezzi, il clima impazzito, i parassiti e ora anche il terremoto. @ Ma se alcuni prodotti se la passano male, per altri va decisamente meglio come nel caso dei kiwi, per cui l’Italia detiene il record di produzione. La conferma arriva dalla bizzarra classifica sui primati dei vari Paesi pubblicata sul Corriere di giovedì, dove emergono anche altri dati interessanti: la Gran Bretagna primeggia per numero di miliardari, i nigeriani sono i più grandi giocatori di Scarabeo e in Australia si concentra il maggior numero di violazioni dei dati. I canadesi vincono per maggior numero di ore passate su Facebook, mentre la rete più veloce al mondo è in Lituania e la Francia, famosa per i vini, detiene il record per numero di bevitori di whisky.

Guerra del tè (al Prosecco) e intrighi nel mondo del vino

Dopo il Prosecco servito alla spina, la Gran Bretagna tenta il colpo anche con il tè. A far inorridire i produttori veneti e friulani l’ultima trovata dei cugini d’oltremanica denominata “Italian Prosecco Infusion”, un infuso da 15 bustine “Dal sapore vibrante di festa, con un rinvigorente tocco di Prosecco Italiano”. La tisana, commercializzata dal colosso Aldi (che propone anche un tè al vin brulè) sta letteralmente andando a ruba, ma i produttori italiani non ci stanno: “Non possono usare il marchio - hanno tuonato - Rimuovano quel prodotto dagli scaffali”. (Libero) @ Una pagina intera su un quotidiano (Libero n.d.r) per ringraziare la ministra Maria Elena Boschi per “Impegno e responsabilità”. E’ quanto fatto da un certo Signor G., scopertosi poi Giancarlo Aneri, imprenditore veronese del vino che - nonostante un tentativo di resistenza, ha così spiegato la motivazione del suo gesto: “Non conosco né Renzi né il ministro. Non volevo che il mio gesto fosse strumentalizzato, ma ho semplicemente ritenuto doveroso rendere merito a una giovane donna che si è impegnata per fare qualcosa nell’interesse degli italiani”. (Corriere della Sera) @ Intrighi e sabotaggi anche nel mondo del vino. Mentre nelle Langhe il presidente del Consorzio di Tutela del Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani Antonio Peccherino deve difendersi dalle accuse di vinificazione fuori dall’area autorizzata, nell’Oltrepò si indaga sul sabotaggio di cui è stata vittima la contessa Ottavia Giorgi di Vistarino, dalla cui cantina un gruppo di sconosciuti ha fatto sparire, aprendo i rubinetti delle botti, 5.300 ettolitri di vino, per un valore complessivo di 500mila euro. (La Repubblica, QN e Il Giornale) @ Novità in casa del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che ieri mattina ha inaugurato la nuova sede nelle sale del castello di Costigliole d’Asti. Il taglio del nastro è stato occasione per presentare anche il progetto Indigena voluto dalla Regione Piemontee realizzato con gli organizzatori di Collisioni, finalizzato alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio ampelografico piemontese di cui il Consorzio è uno dei custodi. (La Stampa) 

Igiene in cucina e il rinascimento della selvaggina

Quanto conta l’igiene in cucina? Ne parla Alex Saragosa, che sul Venerdì di Repubblica riprende la critica mossa dalla nutrizionista americana Nancy Cohen, che ha accusato i cuochi a stelle e strisce di essere poco attenti alle regole base dell’igiene in cucina. “Sarebbe importante che negli show televisivi spiegassero le norme igieniche da seguire - ha commentato la Cohen - per poi giudicare i concorrenti anche in base al loro rispetto”. @ Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Luigi Ripamonti, che su Sette riporta la regola dei 5 secondi: “Se qualcosa da mangiare cade sul pavimento - scrive - occorre raccoglierla entro cinque secondi, se volete essere sicuri di non incorrere in contaminazioni alimentari”. Una certezza messa però in discussione dai ricercatori della Rutgers University del New Jersey, che hanno provato come, per scongiurare il rischio di infezioni soprattutto se il pavimento non è pulito, il numero di secondi debba necessariamente diminuire. “Diventiamo nevrotici o ci rassegnano a vivere in un mondo pieno di microbi minacciosi? - conclude Ripamonti - Nè l’uno né l’altro. Infatti siamo dotati di un sistema immunitario e quindi non è il caso di vedere germi dappertutto. D’altro canto, se ci ricordiamo di lavare spesso le mani, specie prima di mangiare, oppure quando tocchiamo oggetti che molti altri hanno maneggiato prima di noi possiamo ridurre, per esempio, il rischio di raffreddore o influenza quando l’infezione circola”. @ Da leggere su La Stampa la storia di Dario Perruca, il 35enne cuneese presente alla 106^ edizione della Fiera nazionale del Bue Grasso di Carrù (Cuneo) che dopo aver abbandonato il lavoro come perito meccanico si è dedicato ai buoi proseguendo la tradizione di famiglia. E che oggi unisce tradizione e innovazione esportando bollito sotto vetro preparato secondo la ricetta tipica: un marchio registrato nel 2014 che in Polonia ha già conquistato i palati di molti. @ Nelle dispense degli chef torna in auge la selvaggina. Sempre più utilizzata, sia nei ristoranti che in versione street-food, la cacciagione è considerata magra e molto più sana di altri tipi di carne. E a celebrare la sua riscoperta arriva anche un libro, firmato da Michele Milani e Igles Corelli, dal titolo “La Caccia”. @ E di letture culinarie parla anche Luciano Ferraro, che sulla stessa pagina segnala il libro dal titolo “Volevo fare il pasticcere”, la storia della famiglia Balocco attraverso quattro generazioni, due secoli di storia e una profonda passione per la pasticceria. (Corriere della Sera di venerdì) 

Rubriche

Digressione giapponese per Paolo Massobrio, che su La Stampa di giovedì racconta i vini di Eishi Okamoto, il produttore di Tsugane che nella sua cantina (Beau Paysage) produce vini spettacolari. @ Luciano Ferraro sul Corriere di venerdì intervista Albiera Antinori, neo presidente dell’omonima cantina in Chianti, che a proposito del futuro confida: “Sette anni e due stop. Ora qui lavoriamo in 120, aprendo le porte al pubblico (pagante)”. @ Nuova tappa per Gianni e Paola Mura, che sul Venerdì di Repubblica recensiscono i piatti del ristorante Al Gufo Bianco di Torino, mentre da bere consigliano il Nipozzano Riserva 2013 prodotto da Frescobaldi di Firenze. @ Consigli Alimentari per Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette celebrano le rape rosse e scrivono: “Povere di ferro, sono ricche di minerali e antiossidanti che allungano la vita delle cellule. Ottime anche se utilizzate sotto forma di succo”. @ “Gli chef in TV facciano la polenta. Io resto lavapiatti di campagna”. Parola di Romano Tamani, patron - insieme al fratello Francesco - del ristorante L’Ambasciata di Quistello, che nell’intervista di Tommaso Farina su Libero confida: “Propongo la cucina del Rinascimento lombardo e dei Gonzaga. Valorizzo i piatti della tradizione e del territorio e tratto i clienti come re”. 

Ho capito bene?

121 palline di gelato su un unico cono. A tanto ammonta il record realizzato da Dimitri Pancera, il gelatiere di Forno Zoldo (Belluno) che è entrato nel Guinnes dei Primati del 2017 con il suo maxi gelato. Un’ impresa già tentata in passato, quando Pancera aveva posizionato 104 palline su un cono in soli 3 minuti. (QN)

L'assaggio

Al ristorante Il Santellone (via del Santellone, 116 - tel. 0303732998) di Brescia. Un’ oasi di gusto che stupisce per la ricerca nelle materie prime e l’esecuzione dei piatti. Il menu alla carta è ricco di slanci creativi, con piatti che vanno dall’ insalata di burrata bresciana con arancio e acciughe al bagoss alla brace con polenta e confettura di pere e moscato. Ma da provare sono anche le i fusilli alla formaggella di capra di Bagolino, il pollo nostrano della Fattoria Paradello ripieno di magro cotto al forno o il luccio al vapore con olio del Garda. Su ilGolosario.it la sosta di Paolo Massobrio. 

Il Vino

E’ il Metodo classico Pas dosè “Tanni Brut” di Tenuta Stella (tel. 049 9318135) di Dolegna del Collio (GO). Di colore giallo oro brillante, con le bollicine in sospensione sembra un albero di Natale in lontananza. Esprime fragranza alla vista, mentre al naso avvolge un pizzicorìo intenso che lo devi scostare, prima di risentirlo e ritrovare fragranze floreali. E a occhi chiusi diresti “è un pas dosè”. Un modello desiderabile di pas dosè, pulito, franco. In bocca è generoso, sia per le bollicine, che per l’intensità, la forza e l’eleganza complessiva.