La notizia

Da Dan Barber a New York a René Redzepi a Copenhagen, fino all’italianissimo Pier Giorgio Parini. E’ l’era dei cuochi-contadini, che sempre più spesso inseriscono nei menu i prodotti dei loro orti. A parlarne è Fiammetta Fadda, che su Panorama racconta le storie degli chef a Km0, come Igles Corelli che a Lamporecchio (Pistoia) coltiva la zucca vìolino con cui realizza i suoi celebri tortelli, ed Enrico Crippa, che nel suo ristorante di Alba cura una serra di 700 metri quadrati e due ettari di orto esterno. (Panorama) @ Dagli orti degli chef al fritto che fa bene. Da sempre considerata nociva per la salute, la frittura oggi viene rivalutata perché preserva le proprietà degli alimenti e mette di buonumore, purché rispetti alcune semplici regole: meglio preferire l’olio extravergine d’oliva ed evitare le uova nella pastella. (Corriere della Sera) @ Bando alle rosticcerie nel centro storico di Brescia. La polemica sulle patatine “sgradite” arriva dal consiglio comunale della città lombarda, dove l’ex assessore regionale Margherita Peroni, a seguito dell’apertura di una “Chips House” davanti all’ingresso del Teatro Grande ha presentato un’interrogazione per “congelare” le aperture di friggitorie nel cuore del centro storico. Richiesta accolta, ma non senza polemiche. (Libero) @ L’unico negozio aperto in paese finisce sotto i riflettori della Rai. Succede a Parodi Ligure, in Val Lemme, dove il negozio aperto da Simone Arecco “Maria da sucetè”, l’unico del centro abitato, sarà protagonista della puntata della trasmissione di RaiUno “La vita in diretta”, in onda lunedì o martedì pomeriggio dalle 14,05. “Questo negozio - dicono i concittadini di Arecco - rappresenta una famiglia per il nostro paese, senza lo stress dei centri commerciali e con prodotti biologici e di qualità” (La Stampa) @ Lutto nel mondo dell’imprenditoria italiana. E’ mancato all’età di 93 anni Renato Bialetti, “l’omino con i baffi” che ha fatto decollare il marchio delle caffettiere trasformandolo in un brand riconosciuto a livello internazionale. (La Stampa)

Rubriche

“Non c’è domenica più bella di quella che ti porta in queste trattorie”. Così scrive Paolo Massobrio, che su Italia Oggi racconta le sue ultime scoperte nella zona del Prosecco, dove la domenica ha il sapore di una cena all’Osteria del Castelletto di Pedegarda di Follina. “Chi non ha vissuto queste emozioni non può capire. - scrive - L’osteria è la vera casa di noi che partiamo di corsa il lunedì”. @ Paolo Pejrone su La Stampa scrive della felce, “La pianta giusta al momento giusto” che dovrebbe essere l’obiettivo di ogni giardiniere. Gli esemplari più belli? Quelli di Villa La Pergola ad Alassio, che si autoriproducono un po’ ovunque. @ Luciano Ferraro sul Corriere della Sera racconta invece la storia della famiglia Rallo, che a Marsala (Trapani) si occupa di vini dal 1851. E che dagli anni Ottanta con l’azienda Donnafugata compie il “miracolo” del Ben Ryé, il vino passito che mantiene le sue qualità per moltissimi anni. @ Ma di vino parla anche Bruno Vespa, che su Panorama scrive del Batàr dell’azienda Querciabella di Greve in Chianti. @ Intanto, sul Venerdì di Repubblica, Gianni e Paola Mura recensiscono i piatti del Circolo dei Lettori di Torino e da bere consigliano l’Armonia Extra Brut di Ruiz De Cardenas di Casteggio (Pv) @ Sosta di gusto anche per Enzo e Paolo Vizzari, che su L’Espresso raccontano la cucina del Momofuku di New York, mentre per Altre Tavole propongono il Magazzino 52 di Torino, Le Dune di Cabras (Or) e il Ristorante delle Cantine Pietratorcia di Ischia (Na). @ Infine i Consigli Alimentari di Caterina e Giorgio Calabrese, che su Sette lanciano un appello a difesa del formaggio e dei prodotti lattiero-caseari, “Presi di mira come causa di problemi alla salute e ora rivalutati da nuove ricerche sul cuore”. 

L'assaggio

E’ al ristorante Degusto (via Camporosolo, 9/A - tel. 328.1824572) di San Bonifacio (Vr). Una scoperta radiosa del GattiMassobrio, al cui timone è Matteo Grandi, un giovanissimo chef che è già una promessa. Tra i suoi piatti: uovo servito aperto con tartufo nero di Norcia, faraona mitrata e “La mamma”, con cuore di carciofo, garganega, acciuga del Cantabrico e pepe di Sarawak. Da provare anche il pane cafone o il pesce centrolofo con crema di cima di rapa e crema di carote e curcuma. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Paolo Massobrio. 

Il Vino

E’ la Bonarda dell’Oltrepò Pavese prodotta dall’azienda vitivinicola Calvi (tel. 0385 82136) di Castana (Pv). Rosso rubino carico con riflessi violetti, al naso ha profumi intensi di frutta rossa, con note di ciliegia e sentori di frutti di bosco, tra cui spiccano mora e lampone. Al palato è armonico e piacevolmente fresco, equilibrato, di buona persistenza. Si abbina a salumi e primi piatti della tradizione lombarda.