La notizia

L’ultima tendenza in fatto di cibo si chiama food delivery e consiste nell’ordinare via smartphone o tablet il proprio pranzo, che arriva in tempi ridotti con un pony in bicicletta. Un settore estremamente dinamico, che solo in Italia fattura 400milioni di euro e attira una mole sempre più consistente di investitori. Ma oltre alle start-up già affermate come Just Eat, Foodora e Deliveroo, a farsi spazio adesso è anche Foorban (www.foorban.com), la nuova realtà nata a Milano che dice “no” al cibo spazzatura proponendo piatti sanissimi. “Il nome è un mix tra food e urban - spiega Stefano Cavaleri, socio fondatore insieme a Riccardo Pozzoli e Marco Mottolese - Ci sono quattro proposte al giorno, un piatto unico molto sano, dal pesce al primo con contorno (...) Rispetto alle altre start-up optiamo per un menu fatto nelle nostre cucine e consegnato entro 20 minuti, con prezzi che vanno dagli 8 agli 11 euro”. (Italia Oggi) @ Ma in fatto di tendenze arriva anche il social eating, ovvero l’attitudine ad allargare il tavolo di famiglia (pubblicizzando l’iniziativa sui social) per condividere la cena con perfetti sconosciuti pronti a pagare il pasto al costo della spesa sostenuta dal padrone di casa. Un’idea che in Italia ha già conquistato 300mila persone, e che anche in Valle d’Aosta sta riscuotendo successo. Lo dimostra “Melamangioacasatua”, l’avventura avviata da Monia Rutigliani e Valentina Pilia che a Gressan (Aosta) sono già arrivate al terzo evento. Lo racconta su La Stampa Francesca Soro.

Nestlè salva le Rossana, pecorino piemontese e un po' di Langa in Bulgaria

Sono state per quasi un secolo le caramelle simbolo dell’Italia, con la mitica carta rossa e un gusto inconfondibile. Hanno rischiato l’estinzione ma le Rossana, chiamate così in onore della donna amata da Cyranò de Bergerac, continueranno ad esistere: il piano presentato da Nestlè per il rilancio di Perugina, che le tagliava fuori a tutela dei cioccolatini, è stato chiuso con un accordo che cederà il ramo d’azienda alla piemontese Fida, che continuerà a produrre Rossana e le altre sorelle all’interno dello stabilimento di Castagnole delle Lanze, in provincia di Asti. (La Stampa) @ Dalle caramelle al pecorino “made in Piemonte”. La notizia arriva da Biraghi, che oggi a Savigliano farà il suo appello agli allevatori per reclutare 200 pecore con cui avviare una produzione di pecorino “a chilometro zero”. Ad appoggiare l’iniziativa anche l’assessore regionale piemontese Giorgio Ferrero. E se domani arriveranno dei sì, entro un anno anche il Piemonte avrà il suo pecorino. (La Stampa). @ Non solo tessuti ma anche vino, direttamente dalla Tracia. E’ la storia di Edoardo Miroglio, l’imprenditore tessile che dalle Langhe si è trasferito a Silven, in Bulgaria, dov’è diventato il principale investitore italiano e dove oltre ai filati - per cui ha creato un polo tra i leader mondiali del settore - si dedica anche al vino. Su La Stampa racconta la sua storia Roberto Fiori, che scrive: “La prima vendemmia risale al 2004. Il prodotto principale è il Pinot nero, ma gli sforzi maggiori sono riservati alle antiche varietà autoctone, in particolare il rosso Mavrud, che risale a 7mila anni fa”. Lo scorso anno un brut di questa azienda ricevette il premio Top Hundred di Papillon.

Tutti pazzi per Golosaria (e non solo...)

Prosegue l’ondata positiva per Golosaria, che ieri ha raggiunto i 10.000 "Mi piace" sulla pagina Facebook dedicata, mentre la gallery fotografica dell’evento appena conclusosi a Bassano, in soli tre giorni ha superato le 500 visualizzazioni. Ma l’interesse rimane acceso anche sulla parte editoriale, con il nostro libro "Diventare Grill master, la via italiana al barbecue” che mantiene una buona posizione su Amazon. E intanto crescono le adesioni per l’ 11^ edizione di Golosaria a Milano, in programma dal 5 al 7 novembre. Hanno già aderito nomi come Guido Gobino, Spigaroli e tanti altri: l’attesa cresce di giorno in giorno: sarà un’edizione a sorpresa, dedicata alla rivoluzione alimentare di Giorgio Onesti, con l’arrivo di tante start up tutte da conoscere!

Rubriche

Su La Stampa di oggi Paolo Massobrio racconta i vini della cantina Dario Enrico, che ad Albenga (Savona) produce un Pigato superbo che celebra tutto il Ponente Ligure. @ Sulla stessa pagina “Doctor Chef” Federico Francesco Ferrero sottolinea l’importanza della pelatura per fave, fagioli, ceci e piselli. “Odiatemi pure - scrive - ma vanno pelati. Pretendetelo almeno al ristorante”. @ Poi l’intervista di Rocco Moliterni a Jock Zonfrillo, chef scozzese del ristorante “Oriana” di Adelaide, in Australia, che a proposito della sua esperienza in cucina confida: “Quando sono arrivato in Australia tutti mi dicevano che non esisteva una cucina locale. (…) Ma ho iniziato ad andare a Sidney, dove vivono alcuni nativi che mi hanno fatto scoprire l’esistenza di una vera filosofia aborigena del cibo”. @ Infine il giudizio di Edoardo Raspelli sui piatti del ristorante Frosio di Almè (Bergamo) - corona radiosa del GattiMassobrio - cui assegna come voto finale: 15,5/20.

L'assaggio

Oggi siamo al Tordo Matto (via Pietro Giannone, 24 - tel. 0669352895) di Roma, dove il geniale chef Adriano Baldassarre ha trovato la sua dimensione, dopo una serie di esperienze maturate in cucine italiane ed estere. Nel suo ristorante, oltre agli originali menu degustazione, propone piatti che vanno dal boccone di ostriche, cotenna di maiale e fermento di cipollotto ai ravioli di conciato, erbe e finocchio. Dagli agnolotti cacio e pepe, triphala, patate viola e baccalà all’agnello con sugo di cottura, topinambur e cumino, solo per citarne alcuni. Su ilGolosario.it l’approfondimento di Paolo Massobrio.

Il Vino

E’ la Barbera d’Alba di Cecilia Monte (tel. 017367454) di Neive (Cn). Di colore rosso rubino molto intenso, è una Barbera d’Alba al femminile, ampia, rotonda e finemente acida e fresca. Sul finale la mineralità e il palato madido di viola. Brava Cecilia!